Niccolò Ceria e l’eccezionale boulder in Northumberland, UK

Il cortometraggio di Wedge Climbing che segue Niccolò Ceria sul boulder in Northumberland: due lunghi viaggi in questa selvaggia area dell’Inghilterra, principalmente ripercorrendo i grandissimi lavori di Dan Varian e rivisitando le sue opere.

Ammetto di provare sempre un po’ di stupore quando mi si chiede perché il Northumberland, ma sono consapevole che rispondere con un “perché no?” non sarebbe esaustivo, perciò provo a scrivere alcuni dei sentimenti che mi hanno portato in questa magnifica regione settentrionale dell’Inghilterra. Destinazione diventata ormai inusuale come troppe altre, qui corrono alcune linee che reputo personalmente speciali ed altre che sono oggettivamente importanti, utili per ridimensionare il tempo di oggi e dare ad esso un valore più onesto in linea con le imprese che hanno anticipato le ultime stagioni. Esempi di questa categoria sono The Rail con le sue 0 ripetizioni, 11 anni dopo la prima salita, e le poche ascensioni di Monk’s life, 4 lustri dopo Malcolm Smith.

Il primo a parlami di quest’area fu Dan Varian, poco prima di suggermi di visitare l’allora irripetuta Double Face (FA: Jacky Godoffe) a Fontainebleau nel 2015. Rimasto colpito dal suo suggerimento peculiare, capii in un istante che ciò che muoveva uno scalatore come lui erano fattori slegati dalle aspettative e dalle convenzioni. Forse anche per questo motivo, i suoi racconti sul Northumberland stimolarono il mio immaginario in maniera intensa. Sapevo sin da subito che la roccia lassù era arenaria, a differenza della sola altra macro area inglese che avevo visitato fino a quel momento, ovvero il Peak District (gritstone) la quale instaurò in me un primo legame con l’Inghilterra per via di alcune forme particolari. Di base, infatti, il consiglio di Dan fu ben accolto dalla mia intenzionalità per via dei tre fattori principali che mi muovono verso la Gran Bretagna: linee non trovabili altrove (alcune di esse, non tutte), paesaggio e storia. Come sempre nella mia vita verticale, dal momento in cui percepisco la motivazione per visitare un posto o provare un determinato blocco, lascio passare almeno 3-5 anni. Non per chissà quale motivo, ma per dare priorità a quei pezzi di roccia che si trovano nella mia mente da più tempo e che, per ordine cronologico, godono di precedenza. Per via di ulteriori fattori quali una logistica tutt’altro che semplice, il lavoro nel recuperare alcune informazioni, il commitment per metterci del denaro e preziosi ritagli di tempo, il Northumberland divenne meta effettiva solo nel 2019 e, dopo aver prenotato il viaggio per il 2020, dovetti rimandare ulteriormente per ovvi motivi.

Nel 2023 ebbi la possibilità di vedere queste zone dopo anni di attesa e sin da subito Dan mi fece da cicerone nei due settori più classici: Bowden e Kyloe. Al di là delle linee che si trovano qui, interessanti principalmente per fattori storici o per passare una piacevole giornata di scalata, ciò che desideravo davvero vedere erano i suoi capolavori. Li sognavo intensamente da tempo. Da anni ho smesso con la velleità di condividere questi sogni ed obiettivi con la maggior parte degli scalatori, evidentemente mossi da altre dinamiche, e molte di queste linee non sono proprio semplici da approcciare da soli; sin da subito sapevo di dover far tesoro delle mie migliori esperienze organizzative per far fronte all’impegno logistico e delle giornate passate sull’arenaria parigina al fine di gestire la parte tecnica.

Con la valanga di contenuti disponibili, capii immediatamente la fortuna di possedere soltanto un paio di immagini di alcuni passaggi che hanno una qualità veramente molto alta: Mr Blobby, Hobbie Noble (mai provato, ma visto), Bombadil, Awooga e Bigger Berry (di questi vidi un paio di video), Star Power e altri ancora. Il fatto di non aver troppo materiale, ma il giusto, mi ha permesso, come in altri scenari (in alcune occasioni scelgo volutamente di non vedere materiale a disposizione proprio per questo fine) di intraprendere queste esperienze con il minor numero di fattori esogeni possibili, rendendo ogni giornata scollegata da alcune aspettative eccessive e godendo quindi di un equilibrio perfetto che mi ha accompagnato per tutti i 30 giorni del primo viaggio e che si è mantenuto tale per i 35 del viaggio successivo nell’autunno 2024.

Una menzione speciale meritano Bombadil e Mr Blobby; il primo, come raccontato nel documentario, mi ha regalato una giornata ed un’esperienza che trova un eguale probabilmente solo con Biotronic (2016), anche se in quel caso le emozioni erano parecchio legate alla placca finale in stile ground-up e al fatto che si trattò di una prima salita. A Christianbury fu invece merito della sorpresa, della qualità del passaggio (difficilissima da trovare), dell’esperienza (7km dal parcheggio/strada più vicino), dal suo tecnicismo, dalla rarità di una sequenza simile e, più che altro, dalle persone che erano con me in quel giorno. Cosa sporadica come detto in precedenza e che hanno riempito di gioia quella giornata.

Il secondo (Mr Blobby) invece si lega ancor di più al fattore qualitativo, siccome lo trovo un passaggio di arenaria più unico che raro (almeno di quelli che ho potuto visitare fin qui). Questa unicità risiede nella complessità di trovare un pilastro così puro senza appigli, ma con una linea fattibile, che non offre altri passaggi sulla stessa faccia e che sia un masso di dimensioni notevoli. Come scritto negli ultimi aggiornamenti, questo è ciò che ho sempre sperato di vedere a Bleau, area di infinita bellezza che trova a mio avviso la sua unica criticità proprio in tale elemento.

Infine, riguardo alla domanda che spesso mi viene fatta su ciò che rende il Northumberland così unico, direi che è l’insieme di tutti questi fattori: storia, arenaria, tranquillità (chiamato infatti anche the quiet county), qualità, possibilità di vivere esperienze dissociate da fattori esogeni, paesaggi e il fatto che ogni cosa che vuoi fare richiede tanto su molti fronti: forza, tecnica, stile, tenacia, coraggio, logistica, avvicinamenti, adattabilità al clima britannico etc. In poche parole: il Northumberland è davvero eccezionale.

di Niccolò Ceria




News correlate
Ultime news


Expo / News


Expo / Prodotti
ARTVA Mammut Barryvox S
Mammut Barryvox - ARTVA completamente rivisto l'interfaccia utente, per rendere l’apparecchio ancora più semplice e intuitivo e quindi anche più sicuro.
Elbec calza da Ghiaccio Ice Climbing Tech Antracite Rosso
Calza da Ghiaccio Elbec in lana Merinos
Ramponi leggeri universali a 12 punte Fakir III Classic
Ramponi leggeri universali a 12 punte per tour su ghiacciaio e pendii innevati ripidi.
Scarpette arrampicata donna Instinct Wmn
Scarpette arrampicata donna, apprezzata dalle scalatrici grazie alle sua grande polivalenza su diversi terreni.
Piccozze per alpinismo tecnico Petzl Gully
Ultraleggera con soli 280 g, la piccozza GULLY è destinata all’alpinismo tecnico e allo
Scarponi alpinismo AKU Aurai DFS GTX
Scarpone per alpinismo in alta quota e arrampicata su ghiaccio.
Vedi i prodotti