Melloblocco in Tour 2018, pensieri e parole

Si è conclusa la 15esima edizione del Melloblocco, la grande festa dell'arrampicata e del bouldering che quest'anno si è tenuta dal 3 al 6 maggio tra Lugano e Cresciano (Svizzera) insieme al MBB Street Boulder Lugano.
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Melloblocco In Tour 2018 a Cresciano: Giuliano Cameroni su Banana pancake
Davide Adamoli // Exploratorio.ch

A modo suo è stato bello questo Melloblocco. Nel suo essere diverso è stato intenso. Nel suo essere in viaggio (o in tour) è stato una continua scoperta, e ha riservato anche qualche sorpresa. Qualche incontro di quelli che non ti scordi, per esempio. D'altra parte era la prima volta del Mello fuori dai suoi confini usuali. Una scelta (obbligata) che per certi versi ha messo a fuoco, anzi ha messo alla prova il suo spirito. Perché a tutti sarà chiaro e scontato, ma alle volte uscire, guardare da un'altra angolazione, può aiutare se non a comprendere tutto almeno a mettere in prospettiva le cose.

Un po' come quando vai in viaggio a toccare la roccia e a misurarti sulle vie degli altri, per capire cosa stai facendo sulle pareti di casa tua. D'altra parte il Melloblocco, e il suo famoso spirito, è sempre stato proprio questo. E' l'arrampicata come gioco. Quella senza confini. Quella che si scambia le esperienze (oltre al crash pad). Quella che si incontra e che vuole conoscere e scoprire posti nuovi. E' pensare che arrampicare è un gioco che ti porta lontano, che va oltre i confini (anche quelli in casa propria) e forse va anche oltre i numeri perché vede ciò che unisce. E', insomma, semplicemente arrampicare e mettersi in gioco.

Alla fine si torna sempre là, al gioco. Così, con questa voglia di scoperta, e anche di fare di necessità virtù, il Mello ha accettato volentieri l'invito e s'è messo in viaggio. E anche un po' in discussione. Oltre il confine è approdato a Lugano - addio Lugano bella, dice la canzone degli anarchici - e poi a Cresciano. Ecco raccontarvi cos'è quel mitico bosco di castagni con i suoi massi primordiali, sembra perfino inutile. Probabilmente lo conoscete tutti e altrettanto probabilmente ci siete già stati. Ma per chi, come chi scrive, ci capitava per la prima volta, è stato davvero un piccolo incanto. Salire quell'incredibile scalinata (ma quale artista l'ha costruita?). Girovagare per quei massi così famosi. Per poi approdare, quasi per caso, al cospetto di Dreamtime è stato semplice e bellissimo. Come è sembrato davvero semplice e spettacolare quel gioco del boulder che, via via, ha cominciato a prendere vita sui blocchi.

Giorno dopo giorno. Silenziosi i boulderisti sono arrivati. Come sempre c'era di tutto e di più. E, a noi, è subito sembrato Melloblocco. Con altri numeri, certo. Ma lo spirito ci è sembrato lo stesso. Solo semplice e naturale arrampicata. Che vive di piccole invenzioni. Tipo la corsa sulla placca, seguita da ristabilimento acrobatico e uscita “alla gatto Silvestro” che poco alla volta ha contagiato un po' tutti. Come gli incontri. Primo fra tutti quello con la famiglia Cameroni. Claudio, il papà, uno degli indiscussi “promotori” di Cresciano (insieme a Fred Nicole e a tutti gli altri big), capace di stupirti con la sua calma, arguzia e ospitalità. Giuliano, il figlio, classe '97, che arrampica come solo pochissimi sanno fare e che sa essere un campione anche oltre quel talento immenso che, per ora, gli ha fatto risolvere 5 (!) boulder di 8C. Senza aggiungere che ha chiuso 7 degli 8 problemi proposti a Cresciano, entrambi i blocchi sulla struttura nella Boulder Arena a Lugano, mentre non è riuscito a chiudere il durissimo blocco dello Street boulder proposto su un Palazzo di Lugano.... E poi c'è il più giovane della famiglia, Diego, che in quanto a passione per l'arrampicata non teme confronti e in quanto a bravura... beh è un Cameroni!

In questi giorni, tra i castagni e i boulder di Cresciano, insieme a loro hanno arrampicato l'amico Shawn Raboutou (un cognome, una garanzia) che alla fine ha chiuso 6 blocchi su 8 a Cresciano. La sorridente ed esplosiva Juliane Wurm che ha dimostrato che non si diventa campioni del mondo boulder per caso. E poi Annalisa De Marco, Federica Califano, Baptiste Ometz, Jan Zima, Luca Strepparava, Andrea Marinato e l'irrefrenabile Simone Raina, la voce e molto altro ancora di questo Mello in Tour. E poi, e forse soprattutto, quelli che si sono messi in viaggio e hanno superato i confini (di tutti i tipi) per arrampicare. Quelli che si sono arrampicati sui problemi dell'MBB Stret Boulder di Lugano. Quelli che hanno fatto semplicemente festa in Piazza (del Municipio) di Lugano. Un grazie va a tutti loro ma anche al Lago che ci ha fatto spingere lo sguardo aldilà. Perché ci sono strade da scoprire, massi da scalare, gente da incontrare e passioni da condividere. Quel che sarà è ancora in divenire, intanto siamo in viaggio. Buona arrampicata a tutti!

di Vinicio Stefanello

MBB STREET BOULDER LUGANO & MELLOBLOCCO IN TOUR 2018
  www.melloblocco.it / http://streetboulder.balmelli-sport.ch

Main Sponsor: Mammut




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