Melloblocco in Tour 2018: Cresciano, una delle culle del boulder mondiale

In vista del Melloblocco in Tour che si terrà da giovedì 3 a domenica 6 maggio 2018 a Cresciano e Lugano, abbiamo intervistato Claudio Cameroni, uno dei primi arrampicatori che ha aiutato a valorizzare la zona boulder svizzera negli anni '90 per capire come Cresciano è diventata una culla del boulder mondiale.

Per capire un po' di più della storia di Cresciano, in vista anche del Melloblocco 2018 che si terrà da giovedì 3 a domenica 6 maggio 2018 proprio tra Cresciano e Lugano, abbiamo parlato con Claudio Cameroni, uno dei primi climber che negli anni ’90 ha aiutato a valorizzare questa zona boulder. Come è nato il boulder a Cresciano? Sapevate, per esempio, che prima di diventare una delle zone bouldering più famose del mondo, lì si arrampicava solo con la corda? E poi... chi è stato a "scoprire" il suo potenziale boulder e quando?


Claudio, ci puoi raccontare come ha avuto inizio l’arrampicata boulder a Cresciano?

Gli inizi risalgono a più di 30 anni fa, andavamo lì con la corda perché avevamo chiodato la falesia, sulla bellissima corona di rocce sopra la zona boulder. Erano vie storiche, andavamo lì per ripeterle e per chiodare nuovi tiri e logicamente ogni volta passavamo per i settori dove oggi si fa boulder. Ma allora non ci eravamo accorti del loro potenziale! Devo dire che era anche un’altra epoca, il boulder almeno da noi era praticamente sconosciuto.

E quindi?
Un giorno è arrivato in Ticino Fred Nicole. L’avevo invitato a venire da noi per vedere le nostre vie e i nostri progetti, ero sicuro che le avrebbe apprezzate. E' venuto un paio di weekend di seguito insieme alla sua compagna Mary Gabrieli. È stato lui ad accorgersi dell’enorme potenziale della parte bassa e poi è tornato non per fare le vie, ma per fare boulder. Così ha coinvolto gli amici e logicamente anche noi locals, però devo dire che è iniziato tutto grazie a Fred Nicole nel 1990.

Poi?
Diciamo che il momento in cui tutto ha fatto “click” è stato quando Fred ha scritto un articolo per una rivista d’arrampicata, con delle belle foto. È stata la prima volta che si è cominciato a parlare di Cresciano anche al di fuori del Ticino, da allora la zona ha iniziato a diventare un riferimento internazionale.

Parlando di riferimento internazionale, nel 2000 Fred Nicole ha liberato Dreamtime, il primo boulder di 8C al mondo
Quella è stata indubbiamente la spinta più importante per Cresciano. Me lo ricordo ancora adesso come un momento storico: tutto ad un tratto tutti volevano venire in Ticino per ripetere il blocco più duro del mondo. Dave Graham, Chris Sharma, Bernd Zangerl, Klem Loskot, ma come loro molti altri. Sono arrivati anche Ben Moon e Jerry Moffat, e hanno fatto anche un bellissimo video. Questi climber a loro volta hanno aggiunto molti blocchi nuovi, e così Cresciano è cresciuta in maniera esponenziale. Ma non solo Cresciano, anche gli altri posti in Ticino come Chironico, Val Bavona, Brione…

Hai parlato di alcuni dei più forti climber al mondo
Sì, ma a mio avviso la cosa bellissima è il fatto che Cresciano si presta soprattutto per un livello medio e basso. Quando fa troppo caldo per i big, trovi un sacco di famiglie sparse nel bosco di castagni, con mamme, papà, bimbi, amici. È molto pratico per loro: il sentiero dopo una prima salita diventa pianeggiante e a questo punto trovi tutti i blocchi seminati nel bosco, uno dopo l’altro. Blocchi di tutti i livelli e per tutti i gusti.

E belli!
Sì, non volevo dirlo io ma è vero, la roccia a detta di molti è uno gneiss perfetto.

Sul quale si continuano a scoprire nuove linee
Sì. Nella guida del 2014, che ho scritto con Roberto Grizzi e Renzo Lodi c’erano quasi 1500 boulder, adesso sono ben di più. Ed è chiaro che è arrivata anche una nuova generazione di climber, molto attivi da questo punto di vista, come mio figlio Giuliano oppure Samuel Ometz.

Domanda provocatoria: Claudio c’è qualcosa che non va bene a Cresciano?
Diciamo che in passato avevamo problemi con i proprietari dei terreni. Non erano molto contenti inizialmente di questo grande afflusso di gente che veniva da fuori e magari stava lì per settimane. Ci hanno messo un po' a capire questi giovani con i materassi sulle spalle, ma si sono poi ricreduti, hanno visto anche loro che non c’è una carta per terra, che i climbers portavano via i rifiuti lasciati magari da altri, che è gente rispettosa della natura e questo ovviamente fa piacere.
Detto questo, se devo pensare ad un problema è la strada stretta che dal paese porta su. Sarebbe vietata la circolazione, ma la gente sale comunque in macchina. In passato è stato tollerato, ma trovare 30, 40 macchine lassù durante le festività dispiace un po’. Anche perché è per risparmiare 15, 20 minuti di camminata, niente di più. Lasciare la macchina giù in paese sarebbe un bel segnale.

ISCRIZIONI MBB STREET BOULDER LUGANO & MELLOBLOCCO IN TOUR 2018
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www.melloblocco.it / http://streetboulder.balmelli-sport.ch

Main Sponsor: Mammut




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