Marco Sappa e l’arrampicata nel deserto dello Utah

Il racconto di Marco Sappa dell’ultimo viaggio arrampicata nello Utah dove insieme e a Thomas Larivierè ha salito diverse vie difficili nel deserto. Spiccano 'Excommunication' e 'Ivory Tower' su The Priest a Castle Valley e 'Crack House' a Moab.
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Marco Sappa e Thomas Larivierè in cima alla Castleton Tower dopo aver chiuso 'Ivory Tower'
archivio Marco Sappa

A quasi un mese di distanza ripercorro un’esperienza unica, e un viaggio dove sono riuscito a mettere a frutto questi anni di esperienza nell’arrampicata.

Negli USA quando si parla di "climbing in the desert” gli americani intendono il deserto dello Utah, Indian Creek e tutto l’hinterland della città di Moab dove si arrampica su queste strutture di sandstone marrone che creano delle fessure perfette e omogenee.

Scalare nel deserto per me ha davvero un sapore speciale, e ci sono stato la prima volta nel 2019 con mia moglie Giada e me ne sono innamorato: meteo stabile, clima secco, colori magici, fessure perfette, silenzio assoluto e tramonti mozzafiato. E propone un tipo di arrampicata unica al mondo.

A 30 minuti di macchina da Moab, nella Castle Valley ci sono 3 strutture che svettano in mezzo al deserto, La Castleton Tower, il Rectory e The Priest. Storicamente per salire in cima a queste torri sono state percorse le fessure ed i camini. Mentre negli ultimi anni sono nate linee più ardite che ne percorrono gli spigoli e le parti più lisce. Sono nati quindi dei difficili quanto eleganti capolavori verticali

Nel viaggio dell’autunno 2023 ho ripetuto Belly full of bad berries, e in un giorno di riposo ho accompagnato Giada su Fine Jade, una delle più famose vie del deserto che percorre un sistema di fessure sulla faccia est del Rectory. Quel giorno ho cominciato a fantasticare di salire le due vie più difficili delle torri: Excommunication e Ivory Tower.

L’occasione si è presentata praticamente subito, nella primavera 2024 quando mi sono lasciato contagiare dall’entusiasmo del mio giovane amico Thomas Larivierè che dopo aver sentito i miei racconti mi proponeva di tornare insieme a scalare nel deserto dello Utah, con l’obiettivo principale di scalare le due vie più difficili delle torri.

Un altro grande sogno era la Crack House. La Crack House è un tetto fessurato all’interno di una galleria naturale che si trova nell’altipiano a nord di Moab, lungo il suo soffitto scorre una fessura perfetta lunga 30 metri. L’altezza varia da un metro e mezzo fino a 2/3 metri, la si percorre per intero, senza corda solo con i crash pad. Quando la fessura finisce sul bordo del tetto si fa un duro e pauroso ribaltamento “feet first". La prima First Ascent integrale è di Dean Potter e la fessura per me era un sogno perché, sinceramente, pensavo che fosse oltre le mie possibilità. La versione integrale ha davvero poche ripetizioni.

Per quanto riguarda gli offwidth ne avevo avuto abbastanza in autunno con Belly full of bad berries e per un po' volevo tenermene lontano, ma poi in un giorno di riposo siamo andati a vedere una nuova linea, Supreme Manliness, che si trova in un posto magnifico ed è entrata subito nella lista dei progetti.

Abbiamo iniziato il nostro viaggio con Excommunication; la via percorre uno spigolo molto aereo e tecnico e bisogna abituarsi un po' a scalare in equilibrio usando il “bordo”. Il tiro di 5.13 (7c+/8a) è un tiro tecnico con prese piccole, piedi precari e serve una buona condizione. Dopo una giornata di ricognizione, il secondo giorno sono riuscito a scalare il tiro duro al primo colpo, e poi il resto della via fino in cima.

Il giorno stesso, dopo aver scalato Excommunication, sull’onda dell’entusiasmo, ci siamo spostati su Ivory Tower e abbiamo provato i primi due tiri duri, 7b+ e 8a/+. Poi ci siamo presi qualche giorno di riposo dalle torri e abbiamo fatto la prima giornata alla Crack House che è stato un bel trauma, abbiamo speso una giornata solo per la prima parte che è gradata il 5.11+ (7a), e altre due giornate solo per la parte finale , 5.12 (7b).

Fortunatamente Moab c’è una comunità di scalatori che crea contenuti e ispirazione. Su youtube si trova un video di una delle poche ripetizioni della versione integrale, di Mary Eden da cui ho copiato la maggior parte dei Beta, il che ha velocizzato di molto il processo. Ho trascorso alla Crack House 5 giornate in tutto. Credo che nel complesso sia più impegnativa di Greenspit… ha un inizio molto intenso è molto più lunga e l’intensità del boulder finale è simile. Probabilmente Dean Potter avrebbe camminato su Green Spit.

Tra le sessioni alla Crack House siamo riusciti a tornare su Ivory Tower, questa volta scaliamo freschi e all’ombra, al secondo giro salgo il tiro di 8a/+ e poi salgo a-vista il resto della via. Abbiamo scalato nel pomeriggio e siamo in cima alle 19.00 al tramonto. Anche Ivory Tower è fatta, davvero una bella emozione.

Nei ritagli di tempo sono riuscito anche a salire Supreme Manliness 5.13 -, un offwith Inverted e wide pony, più facile di Belly full of bad berries, ma altrettanto spettacolare.

Sono davvero molto contento perché sono riuscito a condensare esperienza ed allenamento, gestendo al meglio i riposi e alternando i vari tipi di scalata, riuscendo a scalare The Crack House l’ultima mattina prima di partire! Credo che sia la mia realizzazione più dura in fessura.

Un grazie speciale a Thomas, Grivel, La Sportiva, Lazy Ghost, Revo e Guide Alpine Courmayeur

di Marco Sappa

Desert tick list spring 2024
Multipitch on Desert towers
Excommunication 5.13a , The Priest, Castle Valley. FA Greg Child. (7b+/c, 7c+, 7b, 6c+, 6aR)
Ivory Tower 5.13b, Castleton Tower, Castle Valley. FA Sam Lightner Jr. and Chris Kalous 22/10/2012. (7b+, 8a, 7b, 7a+, (6a fino in cima)
Sacred Ground 5.12, Castleton Tower, Castle Valley Flash/onsight

Single pitch
The Crack House 5.13
Supreme Manliness 5.13- Offwidth
The Silencer 5.12-  onsight
The Joker 5.12+ pink point
Coyne Crack 5.11 onsight




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