Le nuove vie d'arrampicata nella Valle del Sarca di Maurizio Giordani
Giornata quasi primaverile ad Arco, con un bel sole e temperatura gradevole, anche se ieri la prima neve ha imbiancato le montagne tutt'intorno. L'orologio del campanile di Dro ha da poco rintoccato l’una del pomeriggio e il sole, qui alle Coste dell’Anglone, sta ormai girando dietro le rocce della Mandrea. Devo sbrigarmi se voglio scalare al caldo. Mi cambio i pantaloni e la maglietta, poi sistemo il sacchetto della magnesite, le mie comode scarpette “Drago” e la mia fedele, leggerissima giacca Karpos nell'altrettanto super leggero zainetto CT e mi avvio fra i campi, dov'è in atto la raccolta delle olive.
Il mio coniglio Weddy è ghiotto di tarassaco e per andare a recuperargliene qualche foglia nel campo dove cresce abbondante in fondo al Sentiero degli Scaloni ho deciso, come spesso mi accade, di fare il "giro largo".
Di giornate come questa, spesa per gran parte al lavoro dai miei clienti di Arco ma arricchita in pausa pranzo da una piacevole arrampicata in solitaria, ne ricordo moltissime, ed ognuna ha una sua piccola storia da raccontare…
Mentre salgo lungo una delle vie di Heinz Grill, i movimenti si susseguono fluidi, decisi, mai affrettati. Con calma valuto ogni appiglio, ogni sequenza prima di affrontarla, poi tutto si esegue in modo naturale, senza titubanze, in perfetta sicurezza.
La parete termina nel bosco dove un tranquillo sentiero di discesa mi riporta in basso mentre ancora mi accompagna quella piacevole sensazione di godimento, provata durante tutta la salita, e che ogni volta sono felice di ri-assaporare quando “tocco” la roccia, oggi come allora…
…e il pensiero torna al 1979, proprio là dietro l’angolo, sul pilastro della Mandrea, quando “Ciano Stenghel” mi diceva “adesso vai avanti tu”, sulla via Black Hole che stavamo aprendo. Ripide fessure, strapiombi… e quella insolita, eccitante emozione derivante dalla recondita percezione di essere dove si vorrebbe essere, a fare quello che si ama fare.
Una passione “vera” che non si è mai assopita e che mi ha chiamato infinite volte là, dove la roccia si raddrizza, dove nulla è facile, scontato, dove tutto va pesato, meritato… e dove tornerò ancora, per altre infinite volte, fin quando avrò la forza di farlo…
di Maurizio Giordani
Si ringrazia: Karpos, SCARPA, Climbing Technology
SCHEDA: Dolce Miele, Parete San Paolo, Valle del Sarca
SCHEDA: Ciao Dario, Parete San Paolo, Valle del Sarca
SCHEDA: Tre Moschettieri, Parete San Paolo, Valle del Sarca
Link: www.gmountain.it