Jacopo Larcher esplora nuove linee d'arrampicata trad a Cadarese

Nella falesia di Cadarese in Val d’Ossola il climber sudtirolese Jacopo Larcher ha liberato due difficili vie di arrampicata trad: Waiting for… e Jeune et con.
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Jacopo Larcher libera Waiting for... a Cadarese, aprile 2022.
Andrea Cossu

Jacopo Larcher è legato intrinsecamente a Cadarese, è qui infatti che negli anni il climber sudtirolese ha affinato le sue capacità di arrampicata trad e l'arrampicata in fessura, ed ora, a distanza di qualche anno dalla prima libera del suo capolavoro Tribe nel 2019, Larcher è tornato nuovamente in questa falesia in Val d’Ossola.

Già durante la sua prima visita una decina di anni fa Larcher aveva notato l'immenso potenziale ancora tutto da sfruttare, non soltanto per le vie in fessura che hanno reso Cadarese celebre in tutto il mondo, ma anche per le vie "diciamo più inglesi" (per usare le sue parole) che non seguono necessariamente delle belle fessure e che di conseguenza sono più difficili da proteggere. Durante le sue ultime visite Larcher ha liberato due di queste, Waiting for... e Jeune et con.

Waiting for... si trova proprio sotto la classicissima Colpo di fulmine ed è stata pulita dall'amico Alberto Allevi che aveva anche aggiunto la sosta. L'arrampicata è molto delicata, inizialmente lungo una fessura finissima, poi la parete si abbatte per offrire una scalata molto tecnica in placca. "È un'arrampicata sempre molto precaria, d'equilibrio e di tensione del corpo, la fessura è così sottile che quasi non si riesce nemmeno ad arcuarla" ci ha spiegato Larcher. A questo si aggiunge l'unica protezione, un ballnut che serve per dare qualche supporto psicologico nel bel mezzo del passo chiave. 8b/R il grado assegnatogli poi da Barbara Zangerl, che la settimana successiva si è aggiudicata la prima ripetizione. Senza ballnut, ma con un pecker messo a mano. Hut ab!

L'altra via si trova invece un po’ più in basso, vicino alla famosa Bookcake pulita da Andrea Sommaruga e liberata da Nico Favresse. Si tratta dello spigolo circa 100 metri destra, che Larcher provava "quasi per gioco" quando lavorava Tribe. Con la statica usava questo pezzo di roccia completamente liscia come riscaldamento anche se a prima vista la sezione iniziale poteva sembrare impossibile, poi però con il passare del tempo si è reso conto che "ci sono esattamente le prese che servono. Non una di più, neanche una di meno."

Il problema? Era improteggibile. "Non volevo chiodarla. Non volevo mettere degli spit, quindi l'ho lasciata. Ma il pensiero non mi ha lasciato e quest'anno mi sono rimesso a provarla." Un complesso blocco in partenza presidia il resto dello spigolo che diventa sempre più semplice man mano che si sale, anche se l'arrampicata è sempre molto precaria. "Ci tenevo veramente a fare la via, esteticamente è una delle più belle di Cadda. Sono riuscito a piazzare un cliff a circa 1/3 altezza. Se cadi in alto, ribaltandoti dalla parte destra dello spigolo alla parte sinistra, arrivi per terra. Sicuro." Il grado ottoqualcosa non è pervenuto ma è indubbio che è molto, molto difficile. E seria. Il suffisso RX indica, come si dice in inglese, la possibilità di un pericoloso groundfall...

Link: jacopo-larcher.comFB Jacopo LarcherLa Sportiva, The North Face, Black Diamond




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