Century Crack, la offwidth più difficile nel mondo?

I climbers inglesi Pete Whittaker e Tom Randall hanno effettuato la prima salita con le protezioni già piazzate di Century Crack nei Canyonlands, USA. Un'analisi e la testimonianza di Steve 'Crusher' Bartlett.
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Tom Randall lavora l'immenso tetto di Century Crack, sotto il White Rim nel Canyonlands, Utah, USA.
Steve Bartlett

Il 5 ottobre Tom Randall e Pete Whittaker hanno effettuato un'impressionante salita di quello che viene attualmente acclamata come delle fessure offwidth più difficili, strapiombanti e lunghe del mondo. Situata sotto il bordo del White Rim in Canyonlands in Utah, la splendida fessura di 40m è stata scoperta dallo statunitense Steve "Crusher" Bartlett che poi ha effettuato la prima salita nel 2001. In quell'occasione Bartlett ha aperto la sua "Chocolate Starfish" in solitaria ed in artificiale (A1), lanciando quindi l'ovvia sfida: salire il tetto orizzontale in libera.

La via è rimasta dormiente fino a quando uno degli arrampicatori più bravi e - forse a torto sottovalutato - del mondo, Stevie Haston, ha deciso di rivolgere le sue attenzioni alla fessura. Applicando la rigorosa etica locale ed un approccio senza compromessi, Haston è riuscito a compiere una serie di valorosi tentativi, ma poi ha abbandonato il progetto - che ormai aveva preso il nome di Century Crack - anche perché il climber inglese toglieva l'attrezzatura trad dopo i tentativi. Una prodezza che lo lasciava comprensibilmente esausto per giorni. Negli ultimi dieci anni anche altri avevano cercato di salire la fessura, ma senza successo.

Con questa particolare obiettivo gli inglesi Tom Randall e Pete Whittaker si sono allenati intensamente per due anni e, dopo la loro recente visita a Vedauwoo di cui abbiamo riportato la notizia, si sono diretti a Canyonlands. Al loro arrivo martedì 4 ottobre hanno adottato una tattica diversa: dopo aver lavorato la linea per un giorno, la mattina seguente hanno subito salito il tetto, per primo Randall, poi Whittaker, con le camme già posizionate.

Attualmente la via non è stata gradata e mentre l'impresa è innegabilmente di livello mondiale (entrambi poi la definiscono come la salita della loro vita), lo stile della salita, effettuata in "pinkpoint" ovvero con le protezioni già piazzate, ha sollevato un vespaio sia in Gran Bretagna sia negli Stati Uniti, dove alcuni considerano liberare una via con protezioni in-loco non etico. In particolare su una via così lunga e strapiombante dove il peso dei friends e l'arte di piazzarli sono un fattore molto importante.

Commentando la salita su UKclimbing, Randall ha affermato: "... abbiamo trovato che avere le protezioni già piazzate ha in realtà in qualche modo equilibrato le difficoltà della scalata, siccome ciascun friend ha presentato un nuovo passo chiave perché risultava difficile aggirarsi attorno ai friend. E' sempre difficile dire definitivamente quanto sia diverso, ma sono certo che qui non abbiamo preso nessuna scorciatoia! " Randall però ha poi concluso "Anche se l'ideale sarebbe stato mettere le protezioni da primo durante i nostri tentativi, gli aspetti pratici hanno reso questo quasi impossibile. Semplicemente pulire la via avrebbe stancato una persona così tanto che avrebbe dovuto sacrificare un giorno d'arrampicata di alto livello, e questo non ci era possibile in quanto eravamo lì soltanto per 2 giorni. Se avessimo avuto più di 2 giorni, sono sicuro al 100% che l'avremmo fatto in quello stile."

Detto questo, data la bellezza e l'importanza della via non ci sorprenderebbe affatto se Century Crack dovesse ricevere una salita in libera nel un prossimo futuro, senza le protezioni già piazzate. Forse anche dai ragazzi stessi, proprio come lo svizzero Didier Berthod che dopo la sua salita pinkpoint di Greenspit nella Valle dell Oro era poi tornato due anni più tardi per piazzare le protezioni durante la salita. Randall e Whittaker evidentemente hanno avuto un grandissimo margine sulla via – entrambi l'hanno chiusa al primo tentativo della seconda giornata - e forse un giorno torneranno con più tempo a disposizione, che in questo caso funge da alleato e non da nemico.

Steve "Crusher" Bartlett, il precursore su questa via (nonché primo salitore di 25 torri nel deserto) era lì per testimoniare la salita e ha gentilmente condiviso le sue opinioni con noi.


CENTURY CRACK
di Steve "Crusher" Bartlett

Pete Whittaker e Tom Randall (entrambi hanno salito Century Crack, uno dopo l'altro) hanno liberato quello che è molto probabilmente il tetto fessura più lunga del mondo (40 metri di lunghezza!). Probabilmente anche la fessura offwidth più difficile mai salita (con difficoltà attorno ad 5.14 facile). Si sono allenati per due anni per padroneggiare l'irreale capacità e forza necessaria, e l'allenamento ha portato i suoi frutti. Mi sono perso la prestazione di Tom, ma ho osservare dall'alto come Pete si è spostato, a testa in giù, lungo il tetto. C'ha messo una quindicina di minuti, è stato una dimostrazione incredibile di perseveranza che ho fatto difficoltà a seguire. Dopo quasi 30m a testa in giù sembrava riposato, rilassato, concentrato, pronto per salire il difficile finale, semplicemente strapiombante.

Ho salito questa fessura in artificiale nel 2001, chiamandola Chocolate Starfish. Come via di artificiale, non è una vera e propria sfida, ma è senz'altro una linea davvero unica, una vera novità, molto divertente! E' stato Stevie Haston che per primo ha visto il potenziale di salirla in libera. Avevo parlato a Stevie della via. L'ha lavorato, e mi ricordo che mi ha detto di essere riuscito con tre resting. Stevie ha chiamato il progetto Century Crack, l'ha descritto in un articolo in una rivista, e intendeva tornare. Tom e Pete hanno letto l'articolo, sono stati ispirati (Stevie è uno degli arrampicatori più forti e stimolanti del mondo) a tentare di salirla. Una o due altre persone sono state sulla via dal 2001, provandola, senza successo. Non è stata liberata fino ad ora perché è estremamente difficile. Si tratta, in un certo senso, di un colpo di puro genio: Tom e Pete hanno capito che un allenamento altamente specifico poteva essere fondamentale per venire a capo di questo scherzo della natura, piuttosto che un approccio convenzionale nel salire le altre offwidth.

La salita di Pete su Century Crack è stata sicuramente una delle migliori performance che io abbia mai visto. E questo è significativo. Arrampico da oltre 30 anni. In tutto questo tempo, ho visto molti top climber: Lynn Hill che coraggiosamente si lancia su Vandals, all'epoca ancora una via di artificiale; il talento, ispirato, di Skip Guerin che balza come un gatto sui boulder; un giovane Jerry Moffatt che dimostra il suo dono di brutale determinazione e “fame”; Ben Moon che effettua la prima on-sight della difficile via di Eldorado Canyon, la Rainbow Wall. Queste salite sono incise nel mio mente, sono i migliori arrampicatori che mettono tutto assieme, mostrando al mondo il potenziale che tutti noi abbiamo, se solo potessimo scavare così in profondità. Grazie Pete e Tom!





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