A Cala Gonone in Sardegna richiodata Le lion de Panshir / Breve intervista a Yann Guesquiers
Le lion, come tutti la chiamano, è una via di arrampicata sportiva assolutamente straordinaria, direi unica, che si trova nella Grotta di Millennium a Cala Gonone, in Sardegna. Fu attrezzata nel 2001 dal fuoriclasse francese Yann Guesquiers ed è un viaggio di più di 50 metri tra le stalattiti del lato sinistro della grotta. Questo incredibile itinerario, che può considerarsi una delle vie di arrampicata sportiva più belle ed iconiche d’Europa, fu dedicato da Yann a Massud, detto "Il leone di Panshir", morto in Afghanistan il 9 settembre 2001 in un attacco suicida (due giorni prima dell’attentato alle Torri Gemelle).
A causa del suo impegno (8b/8b+ la sua valutazione), Le Lion non ha conosciuto in questi anni molte ripetizioni. Ma questo non le ha impedito di diventare una delle vie iconiche della Sardegna. In compenso le sue protezioni si sono degradate (per il noto processo di corrosione interna dell’acciaio inox) e di recente durante un tentativo pare che una di esse si sia anche spezzata. Successivamente (nel 2021) la via è stata ripetuta anche da Alex Honnold che non sembra essersi preoccupato molto dello stato delle protezioni e l’ha definita su instagram un "8b gigante".
Da tempo avrei voluto richiodare in titanio la via ma il lavoro mi appariva "titanico", appunto, in tutti i sensi. Sia dal punto di vista fisico (bisognava salire dal basso, richiodare su un soffitto di 50 metri, segare tutti i vecchi spit col flessibile, inchiodati dalla salsedine) e sia dal lato finanziario, dati i costi altissimi del titanio. Mi è venuto incontro, l’imprenditore greco Petros Lappas della Lappas Climbing Bolts che recentemente è stato il primo ad introdurre sul mercato i fix in titanio. Petros si è offerto di finanziare il costo del materiale, stimabile, per questa sola via, sui 4/500 euro. Rimaneva da pianificare il lavoro e la logistica. Per questo mi sono state necessarie 3 giornate di lavoro e 1500 km in auto, dato che io abito a Cagliari. I vecchi spit erano impossibili da svitare, anche con lo svitol, ed ho dovuto ripassare tutta la via con un flessibile per segare centralmente ogni placchetta. Un lavoro non proprio semplice su un soffitto a quasi 90 gradi!
Più di 20 punti (titanio da 12 mm) e una nuova sosta consegnano dunque questa straordinaria via all’immortalità, scalabile in sicurezza anche se con il dovuto impegno (non solo fisico). Ho deciso di rispettare la posizione degli spit decisa da Yann, compreso il grande runout finale, a più di 50 metri dall’inizio. Eh si perché la via è talmente lunga che non è sufficiente una corda da 80m! Se la volete fare in moulinette dovrete fare qualche acrobazia, altrimenti dalla sosta sfilate la corda e allora nella discesa a filo di ragno 80 metri basteranno. Buon viaggio!
UNA BREVE INTERVISTA A YANN GUESQUIERS di Maurizio Oviglia
Yann Guesquiers, classe 1972, è una delle leggende dell’arrampicata francese, a torto non molto conosciuto fuori dal suo paese. Yann risiede a Briançon ed il suo curriculum sportivo è assolutamente straordinario. Ancora oggi, a 50 anni, è capace di salire sul 9a. Nel 2001 visitò la Sardegna con l’obiettivo di ripetere Hotel Supramonte, cosa che fallì per poco a vista. In quell’occasione chiodò Le Lion de Panshir nella grotta di Millennium.
Yann, come hai trovato la Grotta di Millennium? Ai tempi in cui ci riferiamo non la conosceva quasi nessuno!
L’avevo scoperta nel 2000 durante le vacanze con la mia famiglia a Cala Gonone. Mi ricordo che ero stato scioccato da questa foresta di stalattiti scendendo per l’esposta cengia. Ai tempi c’era una sola via, Millennium (attrezzata da Lecis e Sarti nel 1999, ndr), sul lato sinistro della grotta. Il luogo e la vista mi erano sembrati sin da subito straordinari. L’autunno seguente ero di ritorno con l’obiettivo di tentare Hotel Supramonte e siccome la cosa mi riuscì piuttosto rapidamente, ho potuto attrezzare e fare Le Lion de Panshir. Cosa che non fu semplice perché faceva veramente caldo.
Che tecnica hai utilizzato per attrezzarla? E’ stato difficile? Quanto ci hai messo?
Per attrezzarla ci ho messo 2 giorni e mi ricordo che la cosa più difficile era stata mettere gli spit tra le stalattiti in modo che la corda non tirasse troppo. Una sorta di slalom! Per tenerci attaccati avevo fatto delle specie di lacci da fissare attorno alle canne.
E concatenare la via fu per te una formalità o ti richiese qualche tentativo?
Ci volle qualche tentativo perché qualche presa si rompeva sempre e la via diventava sempre più dura. Mi è capitato anche di cadere nell’ultimo runout, sul "facile", per la rottura di una piccola cannetta!
di Maurizio Oviglia
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