Arrampicata trad in Sardegna: Monte Acutzu Sarrabesu

Maurizio Oviglia presenta Monte Acutzu Sarrabesu, una falesia d'arrampicata trad nel sudest della Sardegna che, dopo le prime vie aperte nel 1984, è rimasta addormentata per oltre 30 anni fino alla riscoperta all'inizio del 2017.
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Maurizio Oviglia sulla bella fessura di Arbeit Macht Frei a Monte Acutzu Sarrabesu
Sara Oviglia

Tra Muravera e Cagliari, nel sud est della Sardegna, la Strada Orientale Sarda (SS125) si infila in una stretta gola granitica. Proveniendo da Muravera, circa al km 45, si notano sulla sinistra della strada alcune strutture granitiche che hanno attirato l’attenzione degli scalatori isolani sin dai primi anni ottanta. Subito vediamo una prima placca poco inclinata rivolta a ovest, la Placca dell’Elefante. Poco dopo, un’altra più importante e di colore grigio verde rivolta a nord: la Placca del Frate. Su queste strutture le vie raggiungono anche i 4/5 tiri e quasi tutte, anche le vie storiche, sono state nel corso degli anni protette parzialmente o completamente con gli spit.

Dalla parte opposta della valle un cucuzzolo granitico isolato aveva attirato la mia curiosità nel 1984, quando avevo compiuto le mie prime esplorazioni dell’isola con Bruno Poddesu, che fu probabilmente il primo arrampicatore isolano. Con Bruno avevamo aperto due prime vie, di cui La Valle dei Templi si rivelò una bellissima placca protetta da qualche sporadico nut. Qualche mese dopo ritornai con Cecilia Marchi ed aggiunsi altre due vie delle quali Superdraghetto superava un pronunciato tetto nel settore sinistro, mentre La Febbre del Sabato Sera seguiva un diedro più rassicurante.

Successivamente il posto fu praticamente abbandonato per più di 30 anni sino a che, all’inizio di quest’anno, ho deciso di rivisitarlo in chiave moderna, ma senza utilizzare spit se non alle soste. Nel frattempo qualcuno aveva spittato La Febbre del Sabato Sera con rudimentali spit artigianali, spit che mi sono permesso di rimuovere essendo il diedro perfettamente proteggibile e la via regolarmente pubblicata sulle guide. All’esatto opposto Alessandro De Rubeis saliva (un po’ per gioco) slegato sulla destra della struttura pensando di aprire una via ma, a conti fatti, il tracciato seguito da lui corrispondeva grosso modo con la via Jiro & Taro aperta nel 1985.

Grazie al generoso apporto di Fabio Erriu, sono nate in questi mesi diverse vie nuove, più impegnative psicologiacamente che difficili. Anche se non mancano le belle fessure, spesso ci sono passaggi obbligatori in placca, il che rende consigliabile possedere un livello in scalata trad un poco superiore alla difficoltà della via. Ma la roccia, un granito color bronzo, è bella e l’avvicinamento breve… insomma un settore a mio avviso più che interessante per chi ama l’arrampicata tradizionale.

Ringrazio per l’aiuto l’inossidabile Fabio Erriu, Cecilia Marchi, Simone Saiu e mia figlia Sara, come sempre dietro la macchina fotografica

di Maurizio Oviglia

Monte Acutzu Sarrabesu
Accesso:
da Cagliari seguire l’orientale sarda sino oltre la Placca del Frate (km 44), quindi prima del ponte svoltare a sinistra nella Valle dell’Argento. Seguire la sterrata per circa 300 metri poi parcheggiare. La struttura rocciosa è ben visibile, al di là del fiume. Un sentiero permette di raggiungere una passerella in bancali di legno che attraversa il Riu Cannas. Raggiungere un evidente masso e lasciarlo a sinistra seguendo delle stradine invase di vegetazione verso la parete. Quando queste finiscono per sentiero (ometti)ß si raggiunge la base (15/20 minuti).

1 - La Febbre del Sabato Sera
Prima salita: Maurizio Oviglia e Bruno Poddesu, 1 dicembre 1984
Sviluppo:
30 m (1 tiro)
Difficoltà: 5c/R2/I
Materiale: necessaria una serie di friend sino al 3BD compresi i micro, che possono essere sostituiti da nuts piccoli.
Descrizione: Bella via. Segue il diedro e poi esce sulla sinistra, per poi tornare a destra verso un cespuglio di erica (cordone). Questa via è stata poi spittata da ignoti e gli spit sono stati rimossi.

2 - Il Viale del Tramonto
Prima salita:
Maurizio Oviglia e Fabio Erriu, 23 gennaio 2017
Sviluppo: 50m (2 tiri)
Difficoltà: 6b (5c obbl.)/R1+/I (L1: 6b, L2: 5c)
Note:
Spittate solo le soste. Portare 2 serie di friends, fettucce. Discesa in doppia
Descrizione:
Bella ed estetica via. Si attacca per la via precedente e la si lascia per traversare sotto il tetto con passi delicati ma ben protetti. Si sosta comodamente su un gradino, S1 (30m). Per una bellissima serie di fessure in cima, S2 (20m)

3 - Arbeit Macht Frei

Prima salita: Maurizio Oviglia, 26 gennaio 2017
Sviluppo: 30 m (1 tiro)
Difficoltà: 6b/R3+/I
Materiale: una serie di friend completa sino al 3BD, raddoppiare i medi. Portare microdadi o microfriend
Descrizione: Via molto bella, esposta e psicologica nella parte bassa dove non bisogna assolutamente cadere. Questa parte però può essere evitata sulla via precedente raggiungendo il tetto da sinistra. Il tetto si supera con un passo atletico protetto da una piccola clessidra, quindi si finisce per una bellissima fessura ad incastro.
Nella placca iniziale a 2 m da terra è possibile piazzare con un po’ di difficoltà un 2BD in una fessura molto svasata. Il passo successivo (6a+) è obbligatorio ed una caduta potrebbe con molta probabilità raggiungere il suolo. Dalla cornice si segue verso sinistra una rampetta e la protezione è possibile con un micronut o un microfriend piccolissimo. Poi le protezioni migliorano.

4 - Superdraghetto
Prima salita: Maurizio Oviglia e Cecilia Marchi, 27 aprile 1986
Sviluppo: 30m (1 tiri)
Difficoltà:6a (5c+ obbl.)/R3/I
Note:
La via è completamente da proteggere. Portare due serie di friend Discesa in moulinette
Descrizione: La via vince l’evidente tetto con un passaggio per i tempi piuttosto audace ed obbligatorio, caratterizzato da una clessidra per il piede. Oggi con i moderni friend è possibile proteggersi anche nel tetto.
Salire la placca per una fessura svasata solo a tratti proteggibile sino al tetto, superarlo sulla sinistra, e continuare per belle fessure su ottimo granito sino in cima.

5 - La Valle dei Templi
Prima salita: Maurizio Oviglia e Bruno Poddesu, 1 dicembre 1984
Sviluppo: 50m (2 tiri)
Difficoltà: 6a (5c+ obbl.)/R3/I (L1: 5c+, L2: 6a)
Note:
La via è completamente da proteggere, eccetto le soste, spittate. Portare due serie di friend sino al 3bd, nut piccoli e microfriend molto utili
Descrizione: Via molto bella in placca e piuttosto audace. Tratti delicati obbligatori.
Nel 1984 i primi 190 metri furono superati nella fessura di sinistra, nel 2017 in una ripetizione lo stesso Oviglia riuscì a passare in centro placca. Protezioni distanziate ma abbastanza buone, utili totem cams.
Salire in centro placca seguendo le prese, dapprima su una vaga fessura diagonale a destra, poi a sinistra, quindi ritornando a destra in una vaga fessura che caratterizza la parte centrale. Superarla per intero (possibile sosta a sinistra) sino ad un evidente tratto verticale. Superarlo con un bel passaggio (chiave) con una buona protezione su microfriend o nut. Continuare più facilmente sino in cima.

6 - Jiro & Taro
Prima salita: Maurizio Oviglia e Cecilia Marchi, 27 aprile 1986
Sviluppo: 50m (2 tiri, possibile in un tiro solo)
Difficoltà:
5a/R2/I
Note: La via è completamente da proteggere. Portare una serie di friend se si fa in due tiri, due se non ci si ferma alla sosta. Discesa in doppia
Descrizione: Tre metri a destra della via precedente salire una placca delicata da proteggere con friend piccoli, poi più facilmente per fessure in direzione di una camino. E’ possibile sostare a sinistra su un buon gradino (sosta con uno spit da collegare a uno spuntone sopra, portare fettuccia lunga). Continuare uscendo per un camino divertente.
Variante Balto (Maurizio Oviglia e Fabio Erriu, 26 gennaio 2017). Prima di entrare nel camino salire a sinistra una lastra con un po’ di attenzione. Quindi una bella fessura e superando infine centralmente un bel tetto tafonato sino alla sosta (5c).

7 - L'inganno
Prima salita:
Maurizio Oviglia e Cecilia Marchi, 12 aprile 2017
Sviluppo: 55m (2 tiri)
Difficoltà: 6a/R3 primo tiro, R1 il secondo/I (L1: 4c, L2: 6a)
Descrizione: Bella via, con un difficile diedro finale sul lato destro della struttura
A destra della via precedente salire un diedrino, poi una lunga placca con tratti sprotetti puntando ad una evidente lama fessura. Scalarla con piacevole arrampicata giungendo ad un bel terrazzo con alberi, S1 su albero (40m) Attraversare la macchia d’alberi e salire un difficile diedro in opposizione (4BD), quindi verso sinistra per bel granito verticale uscendo sulla cima, S2 (15m. Discesa in doppia dalla via precedente.




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