Arrampicata High Sierra USA, 4 in cordata. Di Alessandro Baù

Il report di Alessandro Baù del suo ultimo viaggio arrampicata in High Sierra, USA, insieme a sua moglie Claudia Mario, la loro piccola figlia e la nonna per visitare The Needles, Mount Whitney e il Keeler Needle, Bishop, Toulomne Meadows e Yosemite
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Claudia Mario su Air Interlude, The Needles, California, USA
Alessandro Baù

Sono passati 5 anni dall’ultimo viaggio in California con Claudia. Allora scalavamo fino ad esaurimento pelle e nelle giornate di recupero visitavamo i meravigliosi parchi americani: Yosemite, Death Valley, Red Rock, Grand Canyon, Zion, Arches per poi finire alle Desert Tower e Indian Creek. Vale veramente la pena scoprire questi spazi, anche se non si va per scalare. Ci sono così tanti motivi per rimanere a bocca aperta che l’occhio ringrazia, figuriamoci se cambiamo il punto d’osservazione guardando tutto dall’alto.

Oggi le cose sono un po’ cambiate. Viola è la nostra nuova compagna di viaggio e tutto gravita intorno a lei. Ma la curiosità di scoprire nuovi paesaggi e di scalare su pareti sconosciute non è venuta meno, anzi: diciamo più qualità e meno quantità. Così, per far divertire proprio tutti, proponiamo anche alla nonna di unirsi al viaggio; quando si parla di aerei le brillano gli occhi, accetta con entusiasmo! Ecco quindi l'improbabile team pronto alla partenza.

1° Tappa - Mettiamo subito a dura prova il camper noleggiato percorrendo lo sterrato tra il Ponderosa Lodge e l’inizio del sentiero che porta a The Needles. Qui ci fermiamo per qualche giorno addentrandoci con un’oretta di camminata tra le numerose guglie di granito. Date le molteplici esposizioni si può scalare quasi con tutte le temperature, il granito è perfetto e le vie non troppo lunghe: un parcogiochi. Due volte al giorno, il fruscio costante del vento è interrotto dal boato di un caccia militare che sfreccia, in volo rovescio, tra le guglie… pazzesco! Ci sono poche cordate di local ma tutti ci fanno capire di apprezzare particolarmente questo sito e hanno ragione. Eddie dalla cima di Atlantis mi fa vedere, in lontananza, il versante ovest del Monte Whitney, la nostra prossima meta.

2° Tappa - In realtà nell’area del Monte Whitney il nostro obiettivo era la Harding Route sul Keeler Needle, una bella guglia di 500m sul versante est. Arriviamo a Lone Pine e fa caldo. Siamo vicino alla depressione della Death Valley e anche se il paese è a più di 1000m di quota, il clima desertico si fa sentire. Le Alabama Hills ci stupiscono per la loro bellezza: forme tondeggianti dai colori caldi sono in perfetto contrasto con le acuminate guglie di granito bianco del monte Whitney. Aspettiamo David, amico di grandi avventure che ci raggiunge da Los Angeles, e dal Whitney Portal partiamo a piedi per 4 lunghe ore di avvicinamento fino all’Iceberg Lake, luogo del nostro bivacco. Il caldo è scomparso, siamo a circa 3800m e soffia un vento Patagonico. Al mattino la situazione non è cambiata, almeno il sole porta un po’ di tepore. Dopo un primo nevaio la via diventa logica e divertente, in un ambiente grandioso, al pari di cime molto più blasonate. Nel pomeriggio, vestendo tutto quello che abbiamo, sbuchiamo in cima. In breve raggiungiamo i 4421m del Monte Whitney, la cima più alta degli Stati Uniti continentali. La vista sul Monte Russell e sulla Sierra Nevada è superba.

3° Tappa - Salutiamo David e continuiamo verso nord. Arriviamo a Bishop con il brutto tempo. E’ l’occasione per rallentare un po’ i ritmi. Kate e Mark ci introducono al paradiso di boulder della zona e alle falesie. Torna il sole e siamo già all’attacco del Cardinal Pinnacle, breve ma intensa guglia di granito con alcune fessure perfette. Continuiamo il nostro viaggio verso Mammoth Lake, famosa località sciistica accerchiata da meravigliosi laghi. Con un breve trekking si arriva all’incredibile Devils Postpile National Monument, un’inusuale formazione rocciosa fatta di colonne di basalto che ricorda l’imponente Devils Tower del Wyoming. Avremmo poi voluto proseguire più a nord verso l’Incredible Hulk, a detta di molti una delle più belle pareti della zona, ma le temperature troppo rigide ci hanno fatto desistere. Con il vento freddo che sposta nubi minacciose, ci riscaldiamo in alcune "hot springs" naturali, per poi girare a ovest in direzione di Yosemite.

4° tappa - Sulla strada del Tioga Pass è impossibile non ammirare la bellezza delle cupole di granito che sorgono tondeggianti dalle praterie. Non possiamo non salire un diedro perfetto che porta ad un balcone con vista preferenziale su Toulomne Meadows; peccato solo per il freddo intenso.

5° Tappa - La vista dell’Half Dome mi fa ritornare con la mente alle ultime avventure vissute in Yosemite: la Regular Route proprio su questa "mezza cupola", la Salathè e The Nose sul Capitan. Abbiamo proprio voglia di ritornare in valle e di respirare quell’atmosfera magica! Ormai ci sono rimasti solo 3 giorni. Con le valige già pronte e con un volo in partenza tra meno di 24 ore, siamo all’attacco di Astroman. Un sogno rimasto nel cassetto dai precedenti viaggi in Yosemite. 12 tiri di arrampicata entusiasmante e sempre sostenuta ci portano in vetta alla Washington Column. Per cena siamo in camper e festeggiamo con Viola e la nonna Patrizia la fine di questo viaggio.

di Alessandro Baù

Alessandro ringrazia: Scarpa, Camp - Cassin, Montura, Dynastar, Stilelibero, Salice Occhiali




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