Arrampicata big wall: Sébastien Berthe effettua seconda salita in libera della Heart Route su El Capitan
L’autunno 2016 verrà ricordato come una stagione eccezionale per l’arrampicata in libera su El Capitan: Adam Ondra si è portato a casa la seconda salita in libera della Dawn Wall, Jorg Verhoeven si è aggiudicato soltanto la seconda salita in libera di Dihedral Wall, Barbara Zangerl e Jacopo Larcher hanno effettuato la terza salita in libera di Zodiac e Pete Whittaker ha chiuso una notevole salita in libera ed in solitaria di Freerider in giornata. Tra questi, non ultimo, il belga Sébastien Berthe ha effettuato la seconda salita in libera della Heart Route, una linea di quasi 1000m attraverso il caratteristico cuore nella parete sudovest di El Capitan. Aperta nell’aprile del 1970 durante 7 giorni in parete da Chuck Kroger e Scott Davis, era stata liberata solo nel giugno 2015 quando Mason Earle, arrampicando insieme a Brad Gobright, era riuscito ad eliminare le sezioni di artificiale gradate A4 per dare vita ad una splendida linea con difficoltà fino a 5.13b, resa ancora più difficile da un lungo lancio gradato V10
In passato il 23enne Berthe ha vinto il Campionato Lead Belga e la scorsa estate ha salito la sua prima via di 9a, La Cabane au Canada a Rawly in Svizzera. Ha raggiunto la Yosemite valley ad ottobre insieme a Florian Delcoigne, Merlin Didier e Lucas Nyssens, ha quindi trascorso il primo mese ripetendo alcune delle vie più classiche, tra le quali Astroman e la Northwest Face di Half Dome, per poi prendere confidenza sul big stone con Freerider e la Steck - Salathé. Era arrivato dunque il momento di rivolgere la sua attenzione alla Heart Route.
Dopo aver lavorato i primi sette tiri, Bertha è partito dal basso insieme al compagno di cordata Simon Castagne e ha impiegato sei giorni per salire in libera tutti i 32 tiri. Ci ha raccontato che la via ha "richiesto tutti le mie capacità per riuscirci. Il tiro chiave (6°), è un enorme lancio laterale e verso il basso (forse V10) seguito da una placca tecnica. Il tiro successivo è un’altra placca tecnica, molto esigente, forse, la più difficile della mia vita. Questo tiro ha letteralmente mangiato le mie dita sia delle mani che dei piedi. I tiri 14, 15 e 16, gradati 5.13b, sono molto severi e offrono diversi stili di difficile arrampicata: Dülfer fisico in un tetto, boulder in compressione su uno spigolo, fessure di dita molto sottili oppure un diedro dove mettevo i miei piedi all’altezza delle orecchie. I tiri 21, 25 e 27, gradati 5.13a, sono più fisici ma lo stile assomiglia di più a quello che abbiamo in europa. Infine, la parte finale della via presenta molte fessure offwidth, camini e incastri di mano. Tutte i tiri sono incredibili e in pieno stile Yosemite!”
Dopo aver raggiunto la cima di El Capitan Berthe ha concluso "Durante questi 6 giorni, ho quasi raggiunto i miei limiti fisici e mentali. Ogni singolo tiro era una lotta enorme, difficile e ricco di emozioni. Senza ombra di dubbio la mia realizzazione migliore come climber finora!"
Berthe ringrazia i sponsor: SCARPA, CAB - Belgium Alpine Club and Lecomte Alpirando
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