Jorg Verhoeven: intervista dopo la Dihedral Wall su El Capitan
"The Nose è una passeggiata rispetto alla Dihedral Wall…" Queste parole di Jorg Verhoeven fanno subito capire cosa ha appena salito il climber olandese quando, a metà novembre accompagnato per cinque giorni in parete da sua moglie Katharina Saurwein, ha effettuato la prima ripetizione in libera della Dihedral Wall su El Capitan nella Yosemite Valley. Dopo l’apertura nel 1962 da parte degli statunitensi Ed Cooper, Jim Baldwin e Glen Denny, questa linea a sinistra di The Nose era stata liberata nel 2004 da Tommy Caldwell e in quel momento era considerata la big wall in libera più difficile della valle. Nel frattempo le cose sono cambiate un po’, questo ‘record’ ce l’ha ora la Dawn Wall, ma le difficoltà della Dihedral Wall rimangono più che formidabili, come ha potuto constatare Verhoeven.
Jorg, di tutte le vie su El Capitan, come mai hai scelto la Dihedral Wall?
Dopo la mia ripetizione di The Nose in libera nel 2014 ero alla ricerca di una nuova sfida per quest'anno e volevo ritornare su El Capitan. Ovviamente l’incredibile linea di Dawn Wall mi faceva gola, ma a causa degli infortuni alle dita non mi sentivo sufficientemente preparato. Così ho deciso di scegliere tra due vie con difficoltà simili (5.14a / 8b+); Dihedral Wall oppure Magic Mushroom. Siccome i tiri duri di Magic Mushroom sono molto in alto, e siccome anche Katharina aveva un progetto suo, aveva più senso provare la Dihedral Wall che è più fattibile lavorare dal basso. Come alternativa avevo anche la più 'placcosa' Lurking Fear, ma poi le mie dita stavano meglio di quanto mi aspettassi.
Hai iniziato a provare i tiri tre settimane fa. Cosa ti aspettavi e cosa hai trovato?
Tommy aveva scritto un report piuttosto dettagliato riguardante la Dihedral Wall che mi aveva fornito un sacco di informazioni (e anche dato dei brividi) sullo stile di arrampicata e i tiri difficili, uno dietro l’altro. Avevo sentito da esperti dell’arrampicata in artificiale che la via non è molto popolare pur essendo una grande classica, forse a causa delle numerose soste da fare appesi sull’imbrago. Ho riscontrato che la maggior parte della scalata è stata più difficile del previsto, e anche meno erta. I primi 16 tiri sono tutti abbastanza duri, e dal 6° al 16° sono tutti tra l’8a e l’8b+. Al giorno d'oggi questi gradi non fanno molta paura, ma ho subito scoperto che Tommy ha un sistema di gradazione che è un po’ diverso rispetto a vie come la vicina El Nino. Alcuni tiri di 5.13c mi sembravano più difficili del famoso tiro Great Roof su The Nose (a cui, pur essendo simile come stile d’arrampicata e lunghezza, viene dato il grado di 5.13d) e anche i tiri di 5.12+ necessitavano di un bel po’ di grinta.
Il tuo primo tentativo dal basso non è andato a buon fine…
Il primo tiro chiave, gradato 5.14a / 8b+, è lungo e molto tecnico e a me sembrava come un tiro sportivo di 8c. Richiede potenza ma anche tecnica, con diversi passi chiave nella parte superiore. Questo tiro non mi ha lasciato passare, così ho deciso di provarlo ancora un po’ prima di scendere a valle.
Poi durante il secondo tentativo dal basso sei riuscito a chiudere quel tiro già al secondo giorno. Il resto era pro forma?
Il mio primo tentativo su quel tiro è andato come quello di un paio di giorni prima, sono caduto proprio alla fine. Il sole arriva sulla parete la mattina presto, quindi non avevo molto tempo a disposizione per un altro tentativo. Variazioni minuscole sul passaggio dove ero caduto si sono rivelate importanti e sono riuscito a chiudere il tiro. Ma a dire il vero la battaglia era appena cominciata.
Hai parlato del sole. Ci racconti qualcosa delle condizioni sulla "Big stone", sulla grande pietra? Anche tu sei un patito dell’arrampicata notturna?
No, ho scelto di arrampicare al mattino, di notte non riuscivo a vedere bene gli appoggi e i "pinscars", le cicatrici lasciate sulla roccia dove una volta c’erano i chiodi per l’arrampicata in artificiale. La parete che ospita Zodiac o la Dawn Wall si riscalda presto la mattina quindi questo ti lascia soltanto l'opzione di arrampicare di notte, quando la roccia si raffredda. Io invece avevo a disposizione alcune ore della mattina, poi trascorrevo il resto della giornata sul portaledge oppure a provare i rimanenti tiri al sole.
La salita in libera ha richiesto cinque giorni di duro lavoro, in particolare il quinto, quando per 20 ore vi siete spinti verso la cima di El Capitan
Non avevo il tempo per godermi un giorno di riposo e non avevo mai provato alcuni tiri difficili in alto. Sono caduto molte volte su diversi tiri, quindi ho dovuto lottare 5 giorni per salire in libera tutti i 16 tiri duri. Al quinti giorno ho salito le ultime tre lunghezze di 5.13c, e abbiamo impiegato l’intera notte per arrivare in cima. Quel giorno in tutto abbiamo scalato oltre 20 ore senza mai fermarci, sia Katharina sia io eravamo completamente distrutti. Le mie mani e i miei piedi erano gonfi, avevamo 2 barrette e 2 litri di acqua per 20 ore di scalata. Ma quel giorno mi ha cambiato molto, mi ha mostrato chiaramente dove sono i miei limiti.
Tommy Caldwell aveva liberato questa via 12 anni fa. Non c'è stata nessuna ripetizione fino alla tua: è un po’ come fosse caduta nel dimenticatoio…
Questa via è una bestia. Io proporrei: 5.14a/b, due 5.13d, tre 5.13c, tre 5.13b e 6 tiri di 5.12+, di cui un off width gradato 5.12+ (pensate al temuto tiro Monster offwidth sulla Salathé, gradato 5.11a). La mera quantità d’arrampicata difficile è incredibile, e tutti i tiri sono lunghi. L'arrampicata segue un diedro arrotondato, pieno di cicatrici di vecchi chiodi, ad eccezione di quattro tiri in placca che costituiscono le sezioni chiavi della via. The Nose è una passeggiata rispetto alla Dihedral Wall, ma bisogna provarle per rendersene conto. E di certo le soste appesi (18 su 20) non aiutano ...
Passaci la battuta: prossimo progetto la Dawn Wall!
È quello che pensavo, ma in questo momento: no. La Dihedral Wall mi ha richiesto troppo, la battaglia è stata una pelo troppo intensa. Adesso invece mi piacerebbe provare altre vie più 'moderate' su El Capitan che ancora non ho fatto: la Salathé, El Corazon, Muir, Zodiac ecc. Ma vediamo cosa ci porterà il futuro. Ora tutto quello che posso fare è sperare che le mie mani si sgonfino presto per sentirmi nuovamente una persona viva :)
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