Partita la missione Alpi 2021 della spedizione Sulle tracce dei ghiacciai
Dopo le spedizioni del 2019 e 2020 sul versante italiano della catena alpina, questa estate il team di fotografi, ricercatori e registi del progetto “Sulle tracce dei ghiacciai” si muoverà lungo i versanti francesi, svizzeri, austriaci e sloveni.
Si tratta della terza e ultima missione della Spedizione Alpi 2020 che, per la prima volta in assoluto, completerà un’esplorazione iconografica e scientifica di tutti i principali gruppi montuosi alpini. Con questa spedizione, in partenza il prossimo 6 agosto, si concluderà definitivamente un percorso più che decennale che, coniugando fotografia, ricerca scientifica e tecnologica, studi e rilievi sul campo e divulgazione scientifica, chiude la fase sul campo di un progetto che ha dato vita al più grande archivio mondiale di confronti fotografici sui principali ghiacciai montani del Pianeta, consentendo di monitorare le variazioni delle masse glaciali negli ultimi 170 anni grazie al ritrovamento di fotografie anche precedenti al 1850.
Quest’anno il team, si muoverà lungo un ampio itinerario, partendo dai massicci degli Ecrins e del Monte Bianco (Francia), passando per Monte Rosa, Cervino, Bernina, Alpi Urane (Svizzera), Alpi Venoste, Alti Tauri (Austria) e Alpi Giulie (Slovenia), ripetendo scatti storici e realizzando ricerche scientifiche sul campo grazie alla collaborazione con diverse istituzioni scientifiche:
L’Università Statale di Milano che sin dall’inizio collabora con il progetto Sulle tracce dei ghiacciai attraverso vari gruppi di ricerca: l’ESP (Dipartimento di Scienze e politiche ambientali) coordinato dalla professoressa Guglielmina Diolaiuti, che anche quest’anno analizzerà l’evoluzione dei ghiacciai e delle relative relazioni con le variabili meteoclimatiche attraverso tecniche di telerilevamento (droni e satelliti) e rilievi sul campo per descrivere le condizioni superficiali dei ghiacciai e gli aspetti ecologici e microbiologici; il gruppo coordinato dal professor Roberto Ambrosini, ecologo di EPS, che svolgerà, in collaborazione con i ricercatori dell’Università Bicocca (UNIMIB) coordinati dal professor Andrea Franzetti, ricerche di ecologia glaciale (dai batteri glaciali alle microplastiche). A supervisionare tutti i progetti scientifici il professor Claudio Smiraglia, coordinatore del Comitato Scientifico Internazionale del progetto “Sulle tracce dei ghiacciai”.
Il DIATI (Dipartimento di Ingegneria dell’Ambiente, del Territorio e delle Infrastrutture) del Politecnico di Torino che, dopo la fruttuosa collaborazione dello scorso anno, quest’estate svolgerà il suo lavoro di ricerca sui versanti austriaci e sloveni delle Alpi, seguendo le tappe del progetto Sulle tracce dei ghiacciai. Il Dipartimento ha istituito nell’ambito del progetto di ricerca quinquennale “Dipartimento d’Eccellenza – cambiamenti_climatici@polito” il “glacierlab”, un laboratorio di monitoraggio dei cambiamenti climatici sui ghiacciai attraverso rilievi geomatici, indagini geofisiche e ricerche in ambito idrologico, per la ricostruzione delle superfici glaciali e lo studio dei processi di fusione e delle dinamiche dei sedimenti operante da alcuni anni principalmente sulle Alpi;
Il SGL (Servizio Glaciologico Lombardo) sperimenterà quest’anno sui versanti esteri delle Alpi parte della sua innovativa strumentazione di monitoraggio della fusione nivo-glaciale determinante sia per la raccolta di dati scientifici sia per la divulgazione delle problematiche connesse al cambiamento climatico.
Il CGI (Comitato Glaciologico Italiano), la più antica istituzione italiana (nasce nel 1895) di raccolta e analisi di dati sulle variazioni glaciali collaborerà al progetto, come già fatto per le spedizioni passate, grazie a molti operatori attivi anche oltralpe sui territori oggetto dello studio di “Alpi 2021”.
Inoltre quest’anno lavoreranno nella squadra del progetto Sulle tracce dei ghiacciai gruppi di ricercatori dell’Université Savoie Mont Blanc, coordinati dal Prof. Philip Deline; dell’Accademia Bavarese delle Scienze di Monaco coordinati da Prof. Christoph Mayer e del World Glacier Monitoring Service (WGMS) coordinati dal Prof. Michael Zemp.
“Con quest’ultima missione – dice Fabiano Ventura, direttore del progetto Sulle tracce dei ghiacciai – si conclude la fase sul campo che ha significato oltre 10 anni di fatiche, ma anche di grandi soddisfazioni. Ora, stiamo già lavorando alla seconda fase nella quale diffonderemo tutti i risultati attraverso la produzione di mostre itineranti, progetti editoriali e didattici, documentari, e conferenze. In questi tempi in cui si fa un gran parlare di ambiente e di clima, le parole, purtroppo, non sempre raggiungono le coscienze. Le fotografie, e in particolare i confronti fotografici, invece, possono aprire uno squarcio di consapevolezza. Un colpo d’occhio sullo stato di salute del Pianeta che non lascia spazio a nessuna retorica o strumentalizzazione, perché è semplicemente la realtà a parlare. Solo cambiando le coscienze potremmo invertire una rotta altrimenti disastrosa”.
La ricerca iconografica delle immagini storiche delle Alpi, iniziata oltre tre anni fa, ha coinvolto più di 150 archivi di musei, fondazioni, società geografiche e biblioteche europee. Quest’anno in particolare sono state ritrovate immagini di grande valore storico, scientifico e fotografico risalenti addirittura alla prima metà dell’800 (culmine della Piccola Età Glaciale) quando i ghiacciai si trovavano alla loro massima espansione storica recente.
Per gli spostamenti anche quest’anno il team si avvarrà esclusivamente di mezzi ibridi Plug-in al fine di ridurre al minimo le emissioni.
Tutte le informazioni, e il programma dettagliato degli spostamenti di Alpi 2021 su: sulletraccedeighiacciai.com