Covid-19: una 'Non Proposta di Protocollo' per la ripresa dell’alpinismo e dell’arrampicata nella fase 2. Di Anna Torretta

Una riflessione di Anna Torretta, alpinista e guida alpina di Courmayeur, in merito alla proposta di protocollo, fatta a titolo personale da Alberto Rampini (alpinista e presidente del CAAI), per la ripresa dell’alpinismo e dell’arrampicata nella fase 2 del Covid-19.
1 / 1
Anna Torretta, alpinista e guida alpina di Courmayeur
Im Duck Yong

Volevo fare presente al Presidente del Club Alpino Accademico, che il suo articolo viene pubblicato su planetmountain.com subito dopo una dichiarazione del Presidente generale del Cai, Vincenzo Torti.

Credo che come durante e dopo qualsiasi cambiamento, nel futuro che ci aspetta, sarà la prudenza che ci farà compagnia. Credo che tutto il mondo, non solo quello dell’outdoor e della montagna, sarà più attento. Per qualsiasi cosa ci saranno delle precauzioni in più.

Allora avremo bisogno di prudenza per ritrovare la fiducia. Di conseguenza mi chiedo da quando le persone cominceranno a fidarsi del prossimo nuovamente, perché questo richiederà del tempo. E noi come guide alpine avremo una priorità: chi se non una “guida” in qualsiasi ambito è in grado di trasmettere e insegnare la prudenza?

Ci sarà voglia di un ritorno entusiasta, come se si scappasse di prigione, all’outdoor, alla vita all’aria aperta, ne sono sicura.

La dichiarazione video di Torti chiarisce la posizione del Club Alpino Italiano in questo momento: “Siamo pronti ad un inizio con rispetto e intelligenza, ma la montagna deve continuare a vivere e lo deve fare attraverso un turismo”, accorto e lungimirante, aggiungo io.

L’articolo che segue redatto a titolo personale da Alberto Rampini (Presidente del CAAI, sezione del CAI), rende le cose praticamente inattuabili. L’autore elenca una serie di proposte, per la ripresa dell’alpinismo e dell’arrampicata nella fase 2, che mettono a rischio, a mio parere esclusivo, la naturale progressione di un tiro in arrampicata, e di conseguenza l’alpinismo stesso, nella sua essenza. I comportamenti che individua l’accademico sono tutt’altro che semplici ed attuabili, come dice. Costringono un’attività all’aria aperta, dove probabilmente è molto basso il rischio contagio, a concentrarsi esclusivamente sull’attuazione di norme di igiene, dimenticando la storia, la logica e il nostro personale piacere a praticarla.

Oggi qualsiasi dichiarazione o allarmismo è inutile, fino a quando non si conoscono le condizioni che verranno imposte. Precauzioni ce ne saranno, e ne prenderemo, ma si ricomincerà a vivere e a divertirci insieme.

Presto saranno pronte delle direttive che il Co.Na.GAI, Collegio Nazionale Guide Alpine Italiane, sta elaborando con la Società Italiana Medicina di Montagna, e si potrà capire meglio come le guide alpine potranno lavorare in montagna, e di conseguenza come si muoverà il mondo dell’outdoor in generale. Sappiamo che il rischio zero non esiste, anche dopo la cosiddetta, emergenza COVID-19. Il Corona virus o qualsiasi altro virus, si potrebbe ripetere all’infinito e noi dovremo adattarci.

Invito a leggere una proposta di Stefano Pivot, Guida Alpina, osservatore nivologico, responsabile sicurezza AINEVA: https://www.facebook.com/stefano.pivot/

E un parere più tecnico di Lamberto Camurri, biologo e specialista in genetica medica e applicata: https://pareti.it/sale-e-outdoor-una-proposta-covid-compatibile/

A mio avviso questi pareri inquadrano in modo criticabile, ma costruttivo, esteso e lungimirante l’approccio più adatto alla ripresa delle attività di Montagna e in generale del mondo Outdoor per cui le Guide Alpine sono già un punto di riferimento.

Voglio pensare a un approccio, più che orientarsi alla minuziosa descrizione di come arrampicare su parete (su cui sarebbe meglio fare una riflessione insieme volentieri per non “uccidere” questa disciplina) che consentirebbe di ipotizzare a rendere la Montagna più inclusiva – nel senso che di stare all’ Aria Aperta e Buona ne hanno bisogno proprio Tutti e non solo i cosiddetti Alpinisti.

Anna Torretta (Alpinista e Guida alpina di Courmayeur)




News correlate
Ultime news


Expo / News


Expo / Prodotti
HDry - SCARPA Phantom 6000 HD
Il nuovo PHANTOM 6000 HD è uno scarpone progettato per l'alpinismo estremo. Grazie alla tecnologia HDry, offre una protezione impermeabile e traspirante superiore.
Rampone a 10 punte CAMP Ascent
Rampone a 10 punte in acciaio per alpinismo classico.
Mammut Crag Sender Helmet - casco arrampicata alpinismo
Casco Mammut a basso profilo per arrampicata e alpinismo.
Giacca da montagna Explorair Light Dryo 2.5
Giacca da montagna leggera minimalista
La Sportiva Aequilibrium Hike GTX – scarponi trekking
Uno scarpone dal taglio mid-cut agile e leggero per hiking su terreni misti.
Zamberlan Amelia GTX - scarponi da montagna da donna
Scarpone da montagna da donna pensato per il trekking, l’escursionismo e il backpacking.
Vedi i prodotti