Vallone di Sea: raduno d'arrampicata in Piemonte

Dal 9 al 10 settembre 2017 si terrà nel Vallone di Sea un raduno d'arrampicata alla scoperta della Val Grande di Lanzo in Piemonte. Ospite d'eccezione della manifestazione l'alpinista Sergio Martini. L'introduzione di Maurizio Oviglia e la presentazione di Luca e Matteo Enrico.
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Il 9 e 10 settembre 2017 una due giorni alla ri-scoperta del Vallone di Sea e della Val Grande di Lanzo
Maurizio Oviglia

Negli ultimi anni si sente sempre più spesso parlare del Vallone di Sea, fino a poco tempo fa praticamente noto solo ai piemontesi. Già, ma dove si trova esattamente questa nuova Mecca della scalata su granito? Geograficamente il Vallone di Sea fa parte della Val Grande di Lanzo, la valle appena a sud della famosa Valle dell'Orco, Alpi Graie. Le caratteristiche geomorfologiche sono le stesse della Valle dell'Orco, solo che la Val Grande è molto più ampia e, nel fondovalle, assomiglia più ad una valle del Trentino (come ad esempio la Val di Fassa) che ad una delle Alpi Occidentali. Storicamente la Val Grande è importante perchè è proprio qui che è nato il Nuovo Mattino (e non come molti pensano in Val dell'Orco). Gian Piero Motti era originario di Bonzo e Gian Carlo Grassi negli ultimi anni si era stabilito proprio in valle. Il Vallone di Sea non è che l'estrema propaggine della Valle, ma nella parte mediana vi sono molte strutture meno famose da ri-scoprire, come ad esempio il Bec di Mea, il Bec di Roci Ruta, la Rocca di Lities. Nonchè numerose falesie di arrampicata sportiva. Anche se sulle pareti di Sea si respira un fascino particolare e sembra di trovarsi in una sorta di Yosemite malinconica, un rilancio di questa valle non può prescindere da una riscoperta di tutti i luoghi che hanno fatto la storia del nostro free-climbing. Da qui l'idea da parte del CAI Torino di promuovere un raduno che funga da incentivo per una visita, che faccia conoscere fuori dai confini piemontesi una comunità, quella della Val Grande, che ha bisogno di un turismo ecologicamente rispettoso che non si fermi ai soli due mesi estivi. Al di là dell'arrampicata vi sono luoghi bellissimi da scoprire ed economiche trattorie dove fermarsi dopo le arrampicate e le escursioni a gustare le tipiche specialità piemontesi. Ecco i dettagli del raduno di settembre, non mancate!

Maurizio Oviglia (CAAI)


IL VALLONE DI SEA E IL RADUNO DI SETTEMBRE IN VAL GRANDE

E’ ormai da qualche tempo che questo Vallone, scritto apposta con la V maiuscola, è tornato sulla bocca di molti, sembra quasi un po’ strano eppure è proprio così, è il potere dell’informazione che oggigiorno corre veloce su internet e tecnologici telefoni. Sembra un tempo remoto quando Gian Carlo Grassi scriveva sognanti articoli per la Rivista del Cai, oggi tutto è cambiato, persino il nome della stessa rivista. Eppure Sea sembra conservare quel fascino che pochi altri luoghi sanno trasmettere. Certo l’arrampicata granitica qui è varia e molto bella e oggettivamente è ben difficile, a ben pensarci, trovare un altro posto simile, con un tal concentrato di pareti dalle caratteristiche di montagna pur restando a poco più di un’ora dal fondovalle. Forse ciò che attira non è la varietà dei passaggi, le fessure o le “reglettes” ma proprio il fascino che questo luogo emana, quella luce e quei colori, quei silenzi e quei rumori che attirano come magneti, indirizzando lo scalatore verso le pareti.

In realtà Sea per lo scalatore è solamente quella porzione di Vallone fino all’incontaminato pianoro di Balma Massiet, perché poi curva addentrandosi per chilometri e chilometri nel cuore della montagna tale da rendersi invisibile agli occhi del “climber”. Sull’orizzonte si delinea solo la sagoma dell’Albaron di Sea che sembra una gigantesca nave girata al contrario con la chiglia al vento, incagliata nei ciclopici scogli di un mare estinto. Ma in fondo mare in inglese non si dice “sea”?

Per lo scalatore questo è un mare dei desideri, dei sogni e lo yosemitico “Sea of dreams” non è forse semplicemente quel “Sogno di Sea” di Grassi e Meneghin?

Un sogno che però con il passare degli anni si era forse tramutato in un incubo sotto forma di rigogliose teppe erbose o protezioni “naif”, bellissime, piene di fascino e personalità quanto in alcuni casi troppo vetuste per rendere appetibili questi itinerari. Da lì è nata l’idea del “restauro”, della pulizia per rendere nuovamente scalabili, divertendosi, queste vie stupende. Un lavoro enorme, sembra che tanto sia stato fatto ma in realtà la quantità di itinerari è così grande che si è solo all’inizio. Un inizio però assai promettente. E chi pensava, di noi “locals”, di incontrare simpatici scalatori forestieri?

L’idea del raduno nasce così proprio per cercare di radunare tutti quegli arrampicatori innamorati di questo luogo e per invogliare quelli che ancora non sono venuti a farlo, con la scusa di una grande festa dove potersi scambiare impressioni e informazioni, dove poter vedere le pareti addentrandosi in un mondo per troppo tempo celato sotto un velo di mistero, un luogo che deve riscattarsi dall’appellativo di “occasione persa”, una mecca di granito che dovrebbe divenire costante pellegrinaggio per ogni appassionato del genere. Il raduno in realtà vorrebbe far conoscere tutta la Val Grande, di cui Sea è solo un Vallone secondario, seppur geograficamente importantissimo e non antropizzato. Perché, anche se pochi lo sanno, la Val Grande è una delle vallate piemontesi più ricche di pareti e paretine, sempre poste in luoghi solari e bellissimi, su versanti sud ammantati da rigogliose foreste. Magari nominando Rociruta, Biollè o Mea qualcosa emerge dalla memoria del “vecchio” climber, forse per l’importanza storica di questi luoghi o forse più semplicemente per la bellezza della roccia.

Il raduno, organizzato con l’appoggio del Cai Torino, che si è fatto promotore e paladino della salvaguardia totale dell’ambiente incontaminato di Sea, si articolerà su due giorni, il 9 e 10 settembre. Il primo giorno le attività saranno concentrate a Chialamberto, comune che ci ha dato fin da subito un entusiastico appoggio, e culminerà il sabato sera con una serata, ospite Sergio Martini, secondo italiano e settimo uomo al mondo ad aver scalato tutti gli 8000, senza essere un professionista della montagna! La domenica l’evento si sposterà invece nel comune di Groscavallo dove si trova Sea, sicuramente il pezzo forte della due giorni. Il “campo base” sarà l’antico albergo Savoia, dalle atmosfere ottocentesche e di proprietà della signora Giustina “Occhi di ghiaccio”, da cui Grassi partiva per le sue scorribande a Sea. Ognuno sarà ovviamente libero di andare dove vuole e di fare cosa vuole, sotto la sua unica ed esclusiva responsabilità, insomma nessun “viaggio organizzato” ma solo un modo per trovarsi a scalare in un ambiente tipicamente alpino o, se si preferisce, alpinistico. D’altra parte già il compianto Gian Carlo Grassi scriveva che Sea ha le caratteristiche dell’ambiente di alta montagna, di quell’alpinismo che non dovrà mai essere imbrigliato e soprattutto “certificato” da regole e regolamenti perché l’alpinismo è innanzitutto libertà. Ed è anche con questi eventi che gli scalatori devono far fronte comune per non farsi rubare un giorno questa prerogativa così preziosa e rara, forse unica.
Sea vive. La festa è appena iniziata!

Dettagli evento sul sito del Cai Torino: www.caitorino.it

Ci vediamo al raduno!
Luca e Matteo Enrico
CAAI e Rocciatori Val di Sea




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