Terminato il tentativo polacco al Nanga Parbat
Il tentativo di salita invernale al Nanga Parbat si è concluso a 6000m. Il capo spedizione Krzysztof Wielicki ha comunicato che tutto il team ha fatto ritorno al Campo base.
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Invernale polacca al Nanga Parbat: discesa al Campo base.
www.himountain.eu
Il tentativo invernale polacco di salire il Nanga Parbat è stato abbandonato e tutto il team si trova ora al sicuro al campo base. La spedizione, che aveva raggiunto la base della montagna all'inizio di dicembre e che ha trascorso un totale di 38 giorni lungo le sue pareti, è riuscita a raggiungere quota 6000m lungo la via Schell, prima di essere costretta a ritirarsi per il "la severità dell’inverno himalayano."
Il capo del team polacco, Krzysztof Wielicki, nel sito web della spedizione, ha motivato con poche parole la decisione. Poche frasi ma che spiegano bene la situazione, specialmente se si considera che Wielicki è, senza ombra di dubbio, uno dei massimi esperti dei giganti himalaiani, sia in estate sia in inverno... "Siamo saliti 3300m sulla montagna. Le severe condizioni invernali hanno consentito al nostro piccolo team di salire fino a 6000m - sopra c'era soltanto un inferno ghiacciato. Le temperature sono scese sotto i -30°C e il vento ha soffiato tra i 70 e i 100 km/h. In queste condizioni potevamo salire non più di 4 ore al giorno. La nostra progressione si era rallentata, e le nostre forze diventavano sempre più flebili. Abbiamo fissato più di 4 chilometri di corde (!), che ci sono costate ancora più energie. Quasi tutti siamo saliti sulla montagna almeno cinque volte – tutte queste impegnative salite ci hanno consumato sia fisicamente sia psicologicamente."
In questa situazione la decisione di abbandonare il tentativo non è stata difficile anche perché come sottolinea Wielicki: "per anni le spedizioni polacche in Himalaya sono sempre tornate, con o senza la cima ma con tutti i partecipanti. Vogliamo continuare con questa tradizione." Giustamente, aggiungiamo noi!
Himountain Nanga Parbat Winter Expedition 2006-2007
Krzysztof Wielicki: ha salito tutte le 14 cime di 8000m e, particolare non di secondo piano, al suo attivo ha la prima invernale di Everest, Lhotse e Kangchenjunga.
Jan Szulc: capo spedizione nella prima invernale allo Shisha Pangma (centrata da Simone Moro e Piotr Morawski). Inoltre ha tentato il K2 in inverno
Jacek Berbeka: ha salito 4 cime di 8000mArtur Hajzer: ha salito 4 cime di 8000m, incluso la prima invernale dell'Annapurna
Jacek Jawien: ha tentato il K2 e lo Shisha Pagma in inverno.
Przemyslaw Lozinski: prima esperienza in Himalaya
Krzysztof Tarasewicz: ha salito 3 cime di 8000m
Dariusz Zaluski: ha salito 4 cime di 8000m. Inoltre ha tentato le invernali di K2, Makalu, Nanga Parbat e Shisha Pagma.
Robert Szymczak: medico di alta montagnaTommy Heinrich (Australia): ha salito l'Everest; fotografo
Ghulam Rasool (Pakistan): ha salito il Gasherbrum II due volte
Hassan Sadpara (Pakistan): ha salito tutte le cime di 8000m in Pakistan, incluso il K2 senza ossigeno.
Nanga Parbat (8125m)
Himalaya, Kashmir – Pakistan.
Il 'Nanga' è stato salito per la prima volta il 3 luglio 1953 dall'austriaco Hermann Buhl (membro della spedizione austro-tedesca con a capo Herrligkoffer). Era la 3^ montagna oltre gli ottomila metri scalata dall'uomo, e Buhl sconvolse il mondo alpinistico con una salita in solitaria assolutamente fantastica.
Il Nanga Parbat non è l'unica montagna rimasta senza la prima invernale: K2, Makalu, Broad Peak, GI e GII aspettano ancora la prima salita nella stagione più fredda.
Il capo del team polacco, Krzysztof Wielicki, nel sito web della spedizione, ha motivato con poche parole la decisione. Poche frasi ma che spiegano bene la situazione, specialmente se si considera che Wielicki è, senza ombra di dubbio, uno dei massimi esperti dei giganti himalaiani, sia in estate sia in inverno... "Siamo saliti 3300m sulla montagna. Le severe condizioni invernali hanno consentito al nostro piccolo team di salire fino a 6000m - sopra c'era soltanto un inferno ghiacciato. Le temperature sono scese sotto i -30°C e il vento ha soffiato tra i 70 e i 100 km/h. In queste condizioni potevamo salire non più di 4 ore al giorno. La nostra progressione si era rallentata, e le nostre forze diventavano sempre più flebili. Abbiamo fissato più di 4 chilometri di corde (!), che ci sono costate ancora più energie. Quasi tutti siamo saliti sulla montagna almeno cinque volte – tutte queste impegnative salite ci hanno consumato sia fisicamente sia psicologicamente."
In questa situazione la decisione di abbandonare il tentativo non è stata difficile anche perché come sottolinea Wielicki: "per anni le spedizioni polacche in Himalaya sono sempre tornate, con o senza la cima ma con tutti i partecipanti. Vogliamo continuare con questa tradizione." Giustamente, aggiungiamo noi!
Himountain Nanga Parbat Winter Expedition 2006-2007
Krzysztof Wielicki: ha salito tutte le 14 cime di 8000m e, particolare non di secondo piano, al suo attivo ha la prima invernale di Everest, Lhotse e Kangchenjunga.
Jan Szulc: capo spedizione nella prima invernale allo Shisha Pangma (centrata da Simone Moro e Piotr Morawski). Inoltre ha tentato il K2 in inverno
Jacek Berbeka: ha salito 4 cime di 8000mArtur Hajzer: ha salito 4 cime di 8000m, incluso la prima invernale dell'Annapurna
Jacek Jawien: ha tentato il K2 e lo Shisha Pagma in inverno.
Przemyslaw Lozinski: prima esperienza in Himalaya
Krzysztof Tarasewicz: ha salito 3 cime di 8000m
Dariusz Zaluski: ha salito 4 cime di 8000m. Inoltre ha tentato le invernali di K2, Makalu, Nanga Parbat e Shisha Pagma.
Robert Szymczak: medico di alta montagnaTommy Heinrich (Australia): ha salito l'Everest; fotografo
Ghulam Rasool (Pakistan): ha salito il Gasherbrum II due volte
Hassan Sadpara (Pakistan): ha salito tutte le cime di 8000m in Pakistan, incluso il K2 senza ossigeno.
Nanga Parbat (8125m)
Himalaya, Kashmir – Pakistan.
Il 'Nanga' è stato salito per la prima volta il 3 luglio 1953 dall'austriaco Hermann Buhl (membro della spedizione austro-tedesca con a capo Herrligkoffer). Era la 3^ montagna oltre gli ottomila metri scalata dall'uomo, e Buhl sconvolse il mondo alpinistico con una salita in solitaria assolutamente fantastica.
Il Nanga Parbat non è l'unica montagna rimasta senza la prima invernale: K2, Makalu, Broad Peak, GI e GII aspettano ancora la prima salita nella stagione più fredda.
Note:
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