Spedizione alla Est del Cerro Torre

Ermanno Salvaterra, Matteo Rivadossi, Alessandro Beltrami e Giacomo Rossetti sono impegnati sulla est del Cerro Torre (Patagonia) nel tentativo di concludere la via già iniziata da Salvaterra nel 2001 sulla grande parete.
Qui Est del Torre, Patagonia. Chi trasmette è Ermanno Salvaterra, un nome una garanzia perché, è risaputo: lui è uno degli alpinisti in circolazione più esperti di "cosas patagonicas"; intendendo con questo termine: uomini, bufere, pareti, cime e quant'altro fa il fascino (un po' "orribile ed estremo") di quelle montagne e terre selvagge. Ebbene, Salvaterra, insieme a Matteo Rivadossi, Alessandro Beltrami e Giacomo Rossetti, è già ai piedi della Est del Cerro Torre. Una parete tra le più fantastiche e ambite (naturalmente solo dagli alpinisti) della terra. Una parete immensa che, nel 2001, ha già visto Ermanno all'opera insieme a Mauro Giovanazzi, Paolo Calzà e Walter Gobbi in un tentativo arenatosi, per il tempo inclemente, dopo 8 giorni continui di salita.

Quella volta la rinuncia costò molto a Salvaterra, ma dopo più di venti spedizione, e una lunghissima storia di successi e insuccessi, tra le guglie patagoniche del "todo o nada", del tutto o niente, c'era da scommetterci che l'avrebbe ritentata . E' sempre stato così da quella prima volta, nel 1982, in cui Ermanno s'affacciò per la prima volta nel regno del Torre e del Fitz Roy… non riesce a starne distante. Così, ancora prima di chiudere il Rifugio XII Apostoli, nelle "sue" Dolomiti del Brenta, lui con la testa è già lì, in Pattagonia, anzi, ogni volta che torna dalla Patagonia già pensa alla prossima spedizione.

L'obiettivo del Team Colmar, formato da Salvaterra, Rivadossi, Beltrami e Rossetti, è come abbiamo detto la Est del Torre che i quattro affronteranno salendo proprio al centro dei 1200m dell'impressionante parete. Questo versante del Torre, ricordiamo, è percorso da un'unica via, la "Directisima del Infierno" aperta nel 1986 dagli sloveni Karo, Knez, Jegli, Podgornik, Kozjek, Fistravec, che negli ultimi 150 si congiunge alla via del "Compressore" di Cesare Maestri sulla cresta Est. Un'altra via, quella degli inglesi Burke e Proctor, percorre invece il grande diedro strapiombante (300m) per poi portarsi sulla parete nord. Il "progetto" che si sta tenttando di chiudere quindi risolverebbe il "problema" della Est.

Compito dei quattro italiani sarà completare la linea già iniziata da Ermanno e compagni due anni fa. Ecco nella descrizione di Salvaterra cosa li aspetta: "Nella precedente esperienza, avevamo già salito circa 800 metri e ce ne mancavano ancora 400 per raggiungere la vetta. Ora, dovremo rifare tutto dall' inizio. Abbiamo comunque un vantaggio: conosco bene la parete fino a quel punto ed almeno ritroveremo le soste già fatte. In realtà, credo non sia poco, ma oltre quel punto sarà tutto nuovo e da scoprire. Ci aspetterà un tratto non molto difficile, se le condizioni del tempo saranno favorevoli. Seguirà però un camino gigantesco, tetro, enigmatico, che ci creerà sicuramente un bel problema. Si tratta di un camino che, nonostante i tanti anni passati nella zona, non mi ha mai permesso, nemmeno con il binocolo, di scrutarne il fondo. Infine ci saranno i 150 metri finali. E anche di questi, non sappiamo niente. A parte i grossi funghi di ghiaccio, strapiombanti sopra le nostre teste."

Come detto la spedizione è già in azione! Sarà un'avventura e una storia che potrà essere seguita, passo dopo passo, collegandosi agli indirizzi www.colmar.it e www.intraisass.splinder.com.

Intanto in bocca al lupo!
Cerro Torre, Patagonia
Info
www.colmar.it
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