Soline Kentzel e Seb Berthe ripetono Golden Gate su El Capitan in Yosemite

La climber francese Soline Kentzel e il belga Sébastien Berthe hanno salito in libera Golden Gate su El Capitan in Yosemite, USA
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Soline Kentzel & Seb Berthe ripetono Golden Gate, El Capitan, Yosemite, USA, aprile 2022
Sébastien Berthe archive

La 21enne climber francese Soline Kentzel e il 28enne belga Sébastien Berthe hanno ripetuto Golden Gate, la big wall di 36 tiri situata sulla parete sud-ovest di El Capitan a Yosemite, liberata dai tedeschi Thomas e Alexander Huber nell'estate del 2000.

La ripetizione è stata completata dal basso in nove giorni e mentre Berthe è un big waller incallito (leggi ripetizioni di Heart Route, Freerider, The Nose e un recente tenace tentativo di 23 giorni su Dawn Wall), Kentzel è totalmente nuova alle big wall in particolare e all'arrampicata trad in generale. Nonostante in passato abbia salita vie sportive fino all' 8b+, prima di entrare nella Valley non aveva mai salito una via d'arrampicata trad ed inizialmente era stata bloccata, come molti altri, dalle molto più facili fessure trad.

La cordata ha salito i primi dieci tiri, noti come Freeblast, per portare in parete acqua e viveri, poi il giorno successivo i due sono partiti, alternandosi da capocordata sui tiri più facili fino a 5.11, mentre entrambi hanno salito da capocordata i tiri 5.12 o più difficili. Kentzel è stata costretta a chiudere alcuni dei tiri più facili al secondo tentativo e ha anche salito da prima il famigerato tiro Monster Offwidth. Al secondo giorno hanno raggiunto il 17° tiro, poi hanno riposato un giorno sotto una fitta nevicata. I giorni 4 e 5 sono trascorsi tentando il Move pitch, e dopo un altro giorno di riposo a causa della pioggia, Kentzel ha chiuso questa sezione chiave al suo terzo tentativo della giornata. I due sono saliti rapidamente alla cengia Power to the People, e prima di sera hanno chiuso il Golden Desert Pitch. La pioggia del mattino successivo ha portata con sé un altro giorno di riposo forzato. Il giorno 9 Kentzel ha lavorato il tiro chiave, l'A5 traverse pitch, che ha chiuso dopo due tentativi e poi i due sono saliti in vetta quello stesso pomeriggio.

Commentando dopo la ripetizione Berthe ha spiegato "Abbiamo vissuto epiche tempeste di neve e rovesci di pioggia che hanno reso la sopravvivenza in parete una vera sfida. Durante questi giorni di riposo forzato abbiamo dovuto infilarci nella piccolissima portaldege che avevamo portato, cercando costantemente di evitare prima di bagnaci e poi di congelare... Uno dei nostri sacchi a pelo è diventato addirittura completamente rigido e ghiacciato. Ma abbiamo mantenuto la motivazione molto alta e siamo tornati ad arrampicare non appena la parete si è asciugata! Nei giorni di sole il ghiaccio si scioglieva, lanciandoci addosso impressionanti pezzi di ghiaccio. Ogni 5 minuti, era una lotteria: dovevamo smettere di arrampicare e spalmarci contro la parete, in attesa che questi pezzi di ghiaccio cadessero tutt'intorno a noi. Il livello di dedizione, l'impegno e la perseveranza di Kentzel durante l'intero processo di scoperta dell'arrampicata trad e in fessura è enorme ed è stato davvero bello assistere alla sua crescità."

La salita è sicuramente degna di nota. Come accennato, è stata completata dal basso e, per quanto riguarda Kentzel, con praticamente nessuna esperienza di big wall o arrampicata trad. Inoltre, Kentzel fa parte dell'equipaggio di climber che ha attraversato l'Oceano Atlantico in barca a vela raggiungendo l'America dopo 25 giorni, rendendo l’avventura e l'incognita ancora più completa. La loro nave salperà, direzione Europa, a giugno.

Kentzel stessa, a fine via, si è domandata come interpretare la sua salita. "Dov'è la performance? È fare 7c+/8a dopo aver trascorso una giornata in una tenda di 1 metro cubo, colpiti da una bufera di neve? È concatenare tutti i tiri in libera, vivere sospesi sopra il vuoto, in autonomia, per tanti giorni? È stato forse aver attraversato l'Atlantico in barca a vela, mentre mi allenavo così duramente che il mio corpo era più forte di quanto non fosse mai stato, proprio al momento giusto? Ai miei occhi, era credere in me stessa di essere capace di fare una cosa del genere, di essere il cavallo su cui nessuno avrebbe mai scommesso."




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