Solenne Piret sul Grand Capucin lungo la Via degli Svizzeri + O Sole Mio
La paraclimber francese Solenne Piret continua ad espandere i confini del possibile con la sua salita del Grand Capucin lungo la via degli Svizzeri più O Sole Mio, effettuata la scorsa settimana. Questa combinazione ultra classica presenta 400 metri del granito stellare del Monte Bianco con difficoltà fino a 6b max, protetti prevalentemente in maniera tradizionale.
Nata senza l'avambraccio destro, la trentunenne è infrenabile e, dopo essersi innamorata del progetto, non c'è stato modo di trattenerla. In inverno scala il ghiaccio e a Fontainebleau ha chiuso boulder fino al 7B.
Piret ha provato la via per la prima volta a giugno ma a causa delle cattive condizioni ha scalato solo 4 dei 9 tiri, e di conseguenza ha deciso di posticipare il progetto di un mese. È tornata la scorsa settimana con Chris Cazin e ha salito tutta la via in una giornata molto lunga, raggiungendo la cima alle 19:20.
Dopo la salita la quattro volte campionessa del mondo ci ha spiegato "Nel nostro primo viaggio ho salito tutto da seconda, prima che ci ritirassimo a causa della neve e del ghiaccio nelle fessure. Quando siamo tornati la scorsa settimana, l'idea era che fossi io a salire da capocordata tutti i tiri tecnici, quindi Chris ha salito i primi 6 tiri facili (li abbiamo scalati in conserva) e poi ho preso il commando e ho salito tutti i tiri, tranne uno a metà, il facile tiro di collegamento. La parte superiore della via, che contiene tutti i tiri più difficili, l'ho salita a-vista. È stato mentalmente estenuante, il non sapere mai se avrei trovato una presa sufficientemente buona da avere il tempo di piazzare un Friend con la mano sinistra. Quando ho finalmente raggiunto la vetta ero esausta ma felice e soprattutto molto orgogliosa di esserci riuscita".
Questa è la seconda via di Piret nell'aria sottile del Monte Bianco; per prepararsi a questo progetto e familiarizzare con la quota ha salito da seconda la Rebuffat sull'Aiguille du Midi a giugno. La via degli Svizzeri salita ora rappresenta "una tappa importante nella mia vita di scalatrice: quella di rendermi conto di esser in grado di salire da capocordata vie di questo calibro."
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