Ricordando Hansjörg Auer, David Lama e Jess Roskelley
È trascorso esattamente un anno da quando gli austriaci Hansjörg Auer e David Lama e lo statunitense Jess Roskelley sono stati travolti da una valanga mentre scendevano dall'Howse Peak in Canada. Avevano appena aperto una variante di M-16, la formidabile via di misto salita soltanto una volta in precedenza, vent'anni prima, dagli statunitensi Scott Backes, Barry Blanchard e Steve House.
La morte di tre dei più importanti alpinisti del mondo nello stesso incidente il 16 aprile 2019 - e gli strazianti giorni di soccorso - hanno sconvolto l'intero mondo alpinistico. Ovviamente non passa giorno che qualcuno da qualche parte del mondo non si ricordi di uno di loro. Di una delle tante strabilianti salite che, per loro, erano così normali. Dei loro sorrisi. Del loro talento innato.
La salita senza corda di Auer della Via Attraverso il Pesce sulla Marmolada e la salita in solitaria del Lupghar Sar West in Pakistan; la prima libera di Lama della Via del Compressore sul Cerro Torre in Patagonia appena cinque anni dopo essere stato incoronato campione europeo di boulder e la sua solitaria del Lunag Ri in Nepal; la salita dell’Everest di Roskelley a solo 20 anni e il completamento della formidabile cresta sud del Mount Huntington in Alaska.
Questi sono solo una manciata di esempi frutto della inarrestabile attitudine a spingere il loro talento verso l’estremo assoluto, pur capendo le conseguenze della loro ricerca della perfezione. Le loro famiglie e i loro amici, e l’intero mondo alpinistico, li hanno persi esattamente un anno fa. Eppure per certi versi sembra solo ieri.
Patti Smith - Because The Night