Prima discesa in Speedfly del Canalone Neri, Dolomiti di Brenta
Il racconto di Luca Tamburini che, insieme a Jacopo Pellizzari, ha effettuato la prima discesa in Speedfly del Canalone Neri, Dolomiti di Brenta.
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Jacopo Pellizzari e Luca Tamburini e la prima discesa dal Canalone Neri (Dolomiti di Brenta) in Speedfly.
archivio Pellizzari, Tamburini
Lo Speedfly è una nuova disciplina che deriva dal parapendio, si tratta di un piccolo paracadute concepito per scendere ad alta velocità in canali-pendii. E’ praticato principalmente in Francia, Svizzera e Alto Adige.
Quest'estate mentre ero a fare la stagione al Rifugio T. Pedrotti alla Tosa è nata una nuova avventura... si chiama speedfly. Mi sono allenato scendendo principalmente dal Daino e successivamente da una trentina di pendii diversi. Una volta presa confidenza con lo spitfire il Canalone Neri è diventato un pallino. Con i suoi 1000mt di dislivello e un anfiteatro unico ho subito pensato che potesse essere il top per una disciplina come lo speedfly. Tanto che il 12 settembre parto per l'avventura, ma un temporale con forte vento mi sorprende e mi porta a dover rinunciare! Così rientro al rifugio con l'amaro in bocca e impaziente di ritornare.
Il 20 settembre rientro dalla stagione e anche l'aspirante guida alpina Jacopo Pellizzari, 22anni di Condino, comincia a sfrecciare con la speed, qua cominciamo a scendere canali vari fino a lanciarci dalla nord della Presanella. In due l'avventura si fa sempre più divertente, tanto che decidiamo di tornare al Neri tutti e due! Sabato 1 novembre saliamo al Rifugio Brentei. Briefing veloce e via a dormire!
La mattina seguente siamo pronti, alle 5 partiamo per la Tosa dalla normale e alle 8 siamo all’entrata del Neri, il tempo è buono e siamo impazienti di infilarci come due frecce in questo postone selvaggio e fantastico! Dopo 90 secondi atterriamo ai piedi del canalone senza mai essere usciti da quello che è l'anfiteatro del Neri con un sogno realizzato!
Questa discesa è frutto di uno studio accurato e completo. Dalla metereologia al vento, dalle condizioni della neve al sapersi muovere bene in montagna, in modo sicuro e responsabile! Appena entrati nella gola del Neri si ha subito a che fare con un imbuto largo 10mt, un passo sbagliato in decollo non ce lo potevamo permettere. In Brenta spesso si ha che fare con sottoventi improvvisi ed una direzione del vento non continua. Quello che mi rende felice più di qualsiasi altra cosa è il fatto di esser riuscito ad eseguire tutto quello che è il lancio in piena sicurezza e con un margine di rischio calcolato nei minimi dettagli.
Ringrazio di cuore Fabiano Ferretti, Gianni Faccini, Luisa Tarter, Gloria Faccini e Luca Moneghini per averci accompagnato in questa avventura ed essersi presi cura di filmare il tutto da più posizioni! Il prossimo mese uscirà il video su vimeo.
Luca Tamburini
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