Laura Tiefenthaler in solitaria sulla nord dell'Eiger
Le condizioni estremamente stabili sulle Alpi svizzere hanno favorito una serie senza precedenti di ripetizioni della classica via Heckmair sulla parete nord dell’Eiger. la più notevole è indubbiamente la solitaria effettuata due giorni fa dall'alpinista austriaca Laura Tiefenthaler.
Come riportato in precedenza, Tiefenthaler ha salito la via in giornata l'8 marzo con la tedesca Jana Möhrer e, basandosi su questa esperienza, ha deciso di sognare ancora più in grande. È partita il 24 marzo, psicologicamente non preparata, all'inizio ha sbagliato via, ha perso 2 ore e di conseguenza è scesa, per riposarsi tutto il giorno alla stazione dei treni mentre si preparava psicologicamente per un secondo tentativo.
È partita dalla stazione dei treni all'una del mattino del 25 marzo e, salendo veloce ma sicura, autoassicurandosi sui tiri difficili e su alcuni tratti più brevi, ha raggiunto la vetta alle 16 prima di scendere, scivolando sulla neve soffice dov'era possibile.
La prima solitaria della classica via Heckmair del 1938 è stata effettuata il 2/3 agosto 1963 dalla guida alpina svizzera Michel Darbellay. La prima salita femminile è stata effettuata l'anno successivo dalla tedesca Daisy Voog insieme al compagno di cordata Werner Bittner dall'1 al 4 settembre 1964, mentre la prima solitaria femminile è stata compiuta dalla francese Catherine Destivelle, in 17 ore e in inverno, il 10 marzo 1992. La salita di Tiefenthaler della via Heckmair è probabilmente soltanto la seconda solitaria femminile dopo quella delle Destivelle trent'anni fa.
Scrivendo sul suo account Instagram, Tiefenthaler ha dichiarato: "OSARE A SOGNARE IN GRANDE. Un altro viaggio nell'Eiger, questa volta da sola.
Vedendo le promettenti previsioni alla fine del mio corso di guide la scorsa settimana, ho giocato con le idee su cosa fare, quando Rolando Garibotti ha avuto l'idea che potevo tornare all'Heckmaier, da sola. Per lui sembrava una scelta ovvia, dopo che la scalata con Jana era sembrata così buona 2 settimane prima. Per me non era nemmeno una possibilità, ma quando me ne ha parlato il desiderio è cresciuto subito. I dubbi sulle mie capacità e sulle troppe persone in parete erano un fattore. Tuttavia, il sogno era nato, quindi sono ritornata lì per dare un'occhiata.
Il 24 il mio stato mentale non era dei migliori, e sono riuscita a sbagliare via, perdendo 2 ore, quindi mi sono ritirata, per poi tornare il giorno successivo.
Ho passato l'intera giornata alla stazione dei treni, osservando i turisti, ricaricandomi e risintonizzando la mente. La prima regola era scendere in sicurezza, la seconda divertirmi, non viverla come un esame, ma andarci con curiosità.
Il 25 sono partita all'una di notte. Mi sono sentito bene. I dubbi erano magicamente svaniti. Con la curiosità come motivazione principale e sapendo che fino ad un certo punto avrei potuto scendere, mi sono sentita sicura di andare in esplorazione. Man mano che progredivo, la fiducia cresceva. Ho salito in solitaria tutti i tiri difficili ed alcuni tratti brevi. Raggiungendo il Traverso degli Dei alle 10 del mattino, sapevo che il tempo era dalla mia parte. Ho rallentato, dando la priorità alla sicurezza rispetto alla velocità, e ho terminato alle 16:00, superando le mie aspettative.
Ho condiviso la salita con altre 3 cordate, ma per lo più sono riuscita a stare a una buona distanza da loro, vivendo il tipo di esperienza che stavo cercando. Li ho superati nella parte bassa, avevo gran parte della salita tutta per me, fino all'uscita, dove per prudenza sono salita con la corda, quindi ho lasciato che due team mi superassero. Non ci sono stati problemi, siamo stati gentili l'uno con l'altro e ci siamo divertiti.
Che viaggio! Che esperienza!
Grazie Rolo per l'incoraggiamento, per avermi aiutata a pormi le domande giuste e per essere stato lì, dall'altra parte del telefono. Scusa se ti ho spaventato a morte, ma è colpa tua. È bello avere un amico e un mentore che crede nelle mie capacità più di me, senza fare pressioni."