La salita sul K2 di Niclevicz, Blanc e Camandona
Il 'diario' dell'ultimo tentativo che il 29 luglio ha portato in vetta al K2 il brasiliano e i due italiani.
Gli italiani Abele Blanc e Marco Camandona con il brasiliano Waldemar Niclevicz, sabato 29 luglio 2000, dopo due mesi di "lotta" con il maltempo, hanno raggiunto la cima del K2 (8611m) salendo per lo Sperone Abruzzi. Questo è il 'diario' dell'ultimo tentativo quello decisivo: ![]() Tutto inizia il 26 luglio. Waldemar Niclevicz parte dal Campo base con 4 portatori d'alta quota e con previsioni metereologiche discrete avute dalla Spagna: il tempo dovrebbe mantenersi abbastanza buono per 3-4 giorni. E' l'ultima chance: così i 5 dal Campo base raggiungono direttamente il campo posto a 6.700 m. ![]() Abele Blanc e Marco Camandona partono a loro volta dal Campo base per raggiungere direttamente il Campo 3 (7450 m. !). Mentre loro fanno questo "salto" Niclevicz parte dal Campo 2 con i portatori con l'idea di raggiungere il Campo 3 dove deve riunirsi con i compagni. Poco dopo un portatore viene colpito da una pietra e deve essere trasportato in basso da altri 2 portatori. Niclevicz continua a salire insieme all'altro portatore e a due americani che stanno raggiungendo il loro Campo 3 (7.300 m.) Quando arrivano al luogo del campo però gli americani scoprono che tutte le loro tende sono state spazzate via da un valanga. Vista la situazione tutti insieme proseguono per il Campo 3 di a 7.450 m. ![]() Il tempo continua a migliorare ed il morale è alto. Riuniti finalmente al Campo 3, Blanc, Camandona e Niclevicz partono per il Campo 4. Il terreno si presenta molto innevato, senza corde fisse e senza tracce; la progressione è molto faticosa fino al Campo 4 a 7950 m. Da qui, alle 23, Niclevicz parte con il portatore Meherban Shah, già in vetta al K2 una volta. A quota 8100 all'inizio del collo di bottiglia il portatore decide di ridiscendere al Campo 4 per il freddo, mentre Niclevicz continua. ![]() Verso le 4.00 del mattino, a 8.150 m., Niclevicz viene raggiunto da Blanc e Camandona partiti più tardi. Sul "traverso dei Giapponesi" finalmente arriva il sole a riscaldarli un po'. Alle 15.30, la vetta è ancora lontana: purtroppo la neve che arriva al ginocchio rallenta la progressione in maniera estenuante. Per fortuna il tempo è magnifico: sole, cielo sereno e, soprattutto, assenza di vento! Finalmente alle 18.15, la cima. Abbracci ed emozione immensa. Ma è tardi e così alle 19 inizia la discesa, infinita. Intontiti dalla fatica e dall'altitudine, Camandona e Niclevicz perdono i frontali e tutti continuano con la sola illuminazione di Blanc che sta in testa. Niclevicz decide di fermarsi a riposare al riparo di un crepaccio a quota 8.400 m: bivacca così a -30° C per buona parte della notte, mentre Blanc e Camandona proseguono per il Campo 4 dove giungono alle 4 del mattino. Alle 7 arriva anche Niclevicz e tutti insieme iniziano la massacrante discesa per il Campo base. Arrivati al Campo base una rapido controllo della situazione ha mostrato qualche congelamento, che sembra non grave, per Niclevicz e per Camandona mentre Abele Blanc è in perfette condizioni. Ora al Campo base ha già ricominciato a nevicare |
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