La Perla Visibile, il Sass d'Ortiga in Dolomiti

Ivo Ferrari percorre 9 Agosto, la via d'arrampicata aperta sul Sass d'Ortiga, nel gruppo delle Pale di San Martino in Dolomiti, da Maurizio Giordani e Nancy Paoletto il 2003. Un via per uscire dalle strade maestre.
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Sulla Via 9 agosto, Sass d'Ortiga, Pale di San Martino, Dolomiti
Ivo Ferrari
"Un piccolo gioiellino": così Maurizio Giordani ha definito la sua ultima realizzazione dolomitica. Si tratta di una via di 10 tiri, su roccia fantastica e difficoltà fino al V+, tracciata il 9 agosto 2003 (con Nancy Paoletto) sulla parete sud-ovest del Sass d’Ortiga, nel gruppo delle Pale di San Martino. Il nuovo itinerario sale appena a destra della famosa Scalet e, lasciato attrezzato (comprese le soste e i cordini nelle numerose clessidre), è vivamente consigliato da Giordani per una "divertente ripetizione". Così scriveva Carlo Caccia a riguardo della linea aperta da Maurizio e Nancy sul Sass D’Ortiga, chiare parole poco ascoltate.

Conosco il Sass D’Ortiga, è una Montagna elegante e dal "facile" accesso, roccia superba e... comodo rientro! È quel tipo di Parete che desidero oggi, niente complicazioni, scalata elegante e piacevole! L’altro giorno mentre salivamo la Di Guglielmo al Becco di Valsoera un Amico mi ha chiesto come mai mi sono "fossilizzato" sulle classiche, su quel tipo di arrampicata che non supera mai "l’oltre". Non ho saputo rispondere a voce, ma, dentro non avevo nessun dubbio, dopo un "passato"... Passato a gironzolare slegato cercando qualcosa di introvabile, ora provo piacere qui, nel mio "brodo" fatto di belle classiche a volte non propriamente "classiche" ma dove il mio cervello smette di funzionare regalandomi solo pensieri "vuoti". I più semplici!

Partito la sera mi ritrovo catapultato in un altro clima, il sudore creato dall’umidità e dal caldo soffocante qui è assente. Con Paolo saliamo velocemente verso il Rifugio Treviso, il profumo delle Dolomiti entra rapido in me, la parete dell’Ortiga davanti.

Dopo la prima parte, "lo zoccolo", eccoci finalmente all’inizio delle difficoltà, uno sguardo all’insù, un "testa o croce" e parto deciso appoggiando le mani su roccia fantastica. La chiodatura è pressoché assente, ma clessidre e spuntoni permettono di salire sicuri e "protetti". Nessuno sforzo inutile, una scalata meravigliosa dettata da una logica sorprendente e da quella roccia dove "non serve altro". Le lunghezze sono tutte da cinquanta metri, lineari e per niente chiodate, ma il chiodo qui è inutile. Clessidre e cordini sono il saper proteggersi di oggi. Sullo Spigolo famoso due Amici bergamaschi, noi quattro e nessun altro...

La vorrei consigliare a TUTTI, a chi ama "fossilizzarsi" come me, a volte magari lontano da una certezza, da una sicurezza a prova di bomba, ma mai "perso" nell’incoscienza! La vorrei consigliare ringraziando Maurizio per il bellissimo regalo sul Sass D’Ortiga.

Scesi al Rifugio Treviso è d’obbligo una birra fresca, non piccola questa volta! Due parole con Tulio che da buon conoscitore mi saluta dicendomi "Sai Ivo, sono tutti sulla Scalet, bella, protetta …. Nessuno esce dalle strade maestre." A volte è davvero un peccato!

Buone arrampicate

Un grazie a Carlo Caccia, Great Escapes, Paolo Arosio e lo staff del Rifugio Treviso.

Ivo Ferrari

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SCHEDA: vie d'arrampicata Pale di San Martino, Dolomiti




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