Il Monte Rosa Express di Denis Trento e Robert Antonioli
Sbagliare è umano, perseverare è diabolico... Abbinare un giro in montagna ad ogni raduno della squadra di sci alpinismo del CS Esercito, sta diventando un’abitudine alla quale è difficile rinunciare per Robert e il sottoscritto.
Pur essendo di base a Courmayeur e pur facendo io molta fatica a “schiodarmi” dal Bianco, le condizioni meteo, questa volta ci hanno fatto ripiegare sul Rosa.
Sarebbe bello poter dire che ad ogni giro si affinano le tattiche e si alleggeriscono gli zaini, ma tale affermazione è vera solo perché all’Innominata eravamo carichi in modo indegno! Di fatto anche stavolta siamo “meno leggeri” del previsto. Il che mi continua a fare chiedere cosa mai avesse Steve House nei 3 chili di zaino sul K7, per poter aprire una via nuova che gli ha richiesto diversi bivacchi a quote altissime.
Se ci troviamo nuovamente in fase di lancio alle 2 di notte e dal fondovalle, è comunque evidente che i chili sulla schiena non hanno un grande effetto deterrente nei confronti della nostra motivazione.
Il buio questa volta fa la sua parte, nel nascondere alla nostra vista e quindi al nostro cervello lo sviluppo della gita che abbiamo programmato, anche se io purtroppo ho ben presente a cosa andremo incontro. A spaventarmi non è tanto lo sviluppo enorme del giro, ma la quasi assenza di difficoltà tecniche vere e proprie, che per me sono l’unico modo di riequilibrare la forza della cordata. Ad ogni modo, avevo già accettato il mio destino da tempo, quindi, dopo aver schiumato per tutta la traversata dei Lyskamm, mi sottopongo volentieri anche al secondo round della cresta Rey alla Punta Dufour.
Dopo più di 7 ore di fatica, la prospettiva di ore di discesa non è allettante, ma andiamo fiduciosi incontro alle quote in cui ci sarà di nuovo abbastanza ossigeno da darci almeno l’illusione di essere di nuovo in forze. La magia del riossigenare i propri tessuti e il proprio cervello, fortunatamente si ripete ancora, ma anche questa volta qualche neurone sarà rimasto per i monti, visto che deliberatamente decidiamo di tornare a piedi fino al punto di partenza.
La fiera del masochismo finisce dopo 36 km di sviluppo e 3850 metri di dislivello in 11 ore e 40’ nel parcheggio di Staffal. Che per Robert, come al solito è solo un punto intermedio molto lontano dalla sua casa in Valfurva..
Il tour di Denis Trento e Robert Antonioli
Partenza ore 2,20 Staffal, Rifugio Sella 2h 13’, 20’ circa di pausa, Lyskamm occidentale 4h 10’, Lyskamm orientale 4h 43’, Colle del Lys 5h 15’, Punta Dufour 7h 37’, Punta Zumstein 8h 31’, Rifugio Mantova 9h 42’, 10’ pausa, Staffal 11h 39’
Link: FB Denis Trento, Scarpa, Grivel