Il bianco calimero, nuova via sul Croz del rifugio, Dolomiti di Brenta
Il 6/08/2015 Andrea Galizzi, Francesco e Gabriele Carrara hanno aperto Il bianco calimero (150m, max 6c, 6b obbl.) una nuova via di arrampicata sulla parete Est del Croz del rifugio, Dolomiti di Brenta, Rifugio Tosa Pedrotti. Il report e la relazione della salita.
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In apertura sulla via Il bianco calimero
A. Galizzi, F. e G. Carrara
Il Croz del rifugio ha esposizione a est, presenta roccia compatta da placche gialle a nere e da qui, come dal rifugio Pedrotti, si può godere di albe mozzafiato verso le Dolomiti della Val di Fassa. Io, il mio twin e il fratello mancato, con l’appoggio del rifugista Franco Franz Nicolini per i materiali, abbiamo aperto una nuova linea di arrampicata mista da spit a friend.
Non mi piace parlare di gradi, di difficoltà e tanto meno di etica perché sicuramente ci sarebbe troppo da discutere: del perché abbiamo usato spit, piuttosto che il motivo per cui abbiamo scelto di aprire una via su una parete così ridotta invece di ingaggiarci su più elevate pareti, dalla Brenta Alta, alla Tosa, al Campanile Basso o alla Margherita (alcune delle cime di Brenta vicine al rifugio Tosa Pedrotti che hanno fatto la storia dell’alpinismo e custodiscono alcuni capolavori dell’arrampicata, riportati anche nel nuovo libro di Franco Franz Nicolini “Le perle del Brenta” ). Nelle ore di pausa dal lavoro in rifugio è semplicemente nata la voglia di fare qualcosa, anche in compagnia di un grande amico, “il gallo”.
E’ un modo per legarsi ancora di più e vivere l’avventura fuori dalla porta di “casa”, perché spesso andiamo chissà dove per cercare qualcosa di nuovo e non sappiamo cosa sta fuori dall’uscio. Abbiamo pensato fosse una bella possibilità per tutti di mettersi in gioco in giornate con poco tempo a disposizione; e, perché no, per godere di albe indimenticabili dalla parete?! Basta solo un po’ di voglia, alzarsi presto ed il resto viene da sé! Per me essere lì nelle ore più fresche della giornata mentre sorgeva il sole, in compagnia del mio twin e di un grande amico, è stato super!
Non sono forse le emozioni che contano?! Noi nel nostro piccolo ne abbiamo provate tante e non saprei descriverle, potrei usare parecchie citazioni e frasi di scrittori o poeti che tanto si sono ispirati all’alba, ma rischierei di scrivere il falso e dimenticare di dire che tante volte basta semplicemente stare immersi nel silenzio, nella magia della natura e stare a guardare, in una parola, per noi, vivere.
Sul Croz del rifugio ci sono altre vie. Se volete segnarvele come seconde mete in caso di tempo incerto e divertirvi un po’, il rifugio Tosa Pedrotti e le sue albe indimenticabili vi aspettano nelle Dolomiti di Brenta! Allenarsi e correre.
I Berghèm (Francesco e Gabriele Carrara) e il Gallo (Andrea Galizzi)
Via Il bianco calimero
Parete Est, Croz del Rifugio, Dolomiti di Brenta
apritori: Andrea Galizzi, Francesco Carrara, Gabriele Carrara (1 giorno estate 2014 più il 6/08/2015)
sviluppo: 150m
difficoltà: max 6c (6b obbl.)
lunghezze: 1° tiro 30m / 6a; 2° tiro 30m / 6c; 3° tiro: 30m / 6a; 4° tiro: 30m / 6c;
materiale: normale dotazione da alpinismo, corda 70m (cordini, 5 rinvii, utili friend 0.3, 0.4, 0.5, 0.75, 2 discesa: in doppia (35m) dalla parte opposta (Ovest) lungo la via normale Croz del Rifugio.
Non mi piace parlare di gradi, di difficoltà e tanto meno di etica perché sicuramente ci sarebbe troppo da discutere: del perché abbiamo usato spit, piuttosto che il motivo per cui abbiamo scelto di aprire una via su una parete così ridotta invece di ingaggiarci su più elevate pareti, dalla Brenta Alta, alla Tosa, al Campanile Basso o alla Margherita (alcune delle cime di Brenta vicine al rifugio Tosa Pedrotti che hanno fatto la storia dell’alpinismo e custodiscono alcuni capolavori dell’arrampicata, riportati anche nel nuovo libro di Franco Franz Nicolini “Le perle del Brenta” ). Nelle ore di pausa dal lavoro in rifugio è semplicemente nata la voglia di fare qualcosa, anche in compagnia di un grande amico, “il gallo”.
E’ un modo per legarsi ancora di più e vivere l’avventura fuori dalla porta di “casa”, perché spesso andiamo chissà dove per cercare qualcosa di nuovo e non sappiamo cosa sta fuori dall’uscio. Abbiamo pensato fosse una bella possibilità per tutti di mettersi in gioco in giornate con poco tempo a disposizione; e, perché no, per godere di albe indimenticabili dalla parete?! Basta solo un po’ di voglia, alzarsi presto ed il resto viene da sé! Per me essere lì nelle ore più fresche della giornata mentre sorgeva il sole, in compagnia del mio twin e di un grande amico, è stato super!
Non sono forse le emozioni che contano?! Noi nel nostro piccolo ne abbiamo provate tante e non saprei descriverle, potrei usare parecchie citazioni e frasi di scrittori o poeti che tanto si sono ispirati all’alba, ma rischierei di scrivere il falso e dimenticare di dire che tante volte basta semplicemente stare immersi nel silenzio, nella magia della natura e stare a guardare, in una parola, per noi, vivere.
Sul Croz del rifugio ci sono altre vie. Se volete segnarvele come seconde mete in caso di tempo incerto e divertirvi un po’, il rifugio Tosa Pedrotti e le sue albe indimenticabili vi aspettano nelle Dolomiti di Brenta! Allenarsi e correre.
I Berghèm (Francesco e Gabriele Carrara) e il Gallo (Andrea Galizzi)
Via Il bianco calimero
Parete Est, Croz del Rifugio, Dolomiti di Brenta
apritori: Andrea Galizzi, Francesco Carrara, Gabriele Carrara (1 giorno estate 2014 più il 6/08/2015)
sviluppo: 150m
difficoltà: max 6c (6b obbl.)
lunghezze: 1° tiro 30m / 6a; 2° tiro 30m / 6c; 3° tiro: 30m / 6a; 4° tiro: 30m / 6c;
materiale: normale dotazione da alpinismo, corda 70m (cordini, 5 rinvii, utili friend 0.3, 0.4, 0.5, 0.75, 2 discesa: in doppia (35m) dalla parte opposta (Ovest) lungo la via normale Croz del Rifugio.
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