Gran Sasso d’Italia, inizia la stagione invernale con una nuova via alla Anticima Vetta Occidentale

Alpinismo invernale sul Gran Sasso d’Italia: il 15/11/2018 Luca Gasparini, Matteo Nicolì e Riccardo Pilati hanno aperto Che vuoi che sia, una nuova via sulla parete NO della Anticima Vetta Occidentale del Corno Grande.
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Riccardo Pilati durante l'apertura di Che vuoi che sia, parete NO della Anticima Vetta Occidentale del Corno Grande, Gran Sasso d'Italia, salita il 15/11/2018 insieme a Luca Gasparini e Riccardo Pilati
Luca Gasparini, Matteo Nicolì, Riccardo Pilati

Quando il ghiaccio e la neve si fanno attendere, gli appassionati come noi di picche e ramponi si dedicano al dry. Ed ecco così che nasce da questo sfrenato desiderio, Che vuoi che sia, la nostra nuova linea tra le pareti di casa; siamo al Gran Sasso, sull’anticima della Vetta Occidentale del Corno Grande. Non ci risultano salite note su questa parete, sopratutto in questo stile un po’ forzato, direbbero alcuni. Fatto sta che ci siamo divertiti da matti e abbiamo fatto come sempre ciò che ci piace fare di più, scalare e vivere di questi paesaggi unici!

CHE VUOI CHE SIA
Parete NO Anticima vetta Occidentale , Gran Sasso

Accesso: Dalla Madonnina, stazione d’arrivo degli impianti di risalita dei Prati di Tivo, dopo breve salita in direzione della Cresta N del Corno Piccolo,si sale in obliquo a sinistra e oltrepassato il Passo delle Scalette si risale il grande vallone costeggiando la parete Est del Corno Piccolo. Quindi si raggiunge il rifugio Franchetti (1.30 dalla Madonnina). Si può salire la grande morena frontale del ghiacciaio del Calderone e si accede così alla conca del Calderone, dove è visibile davanti a noi la parete Nord dell’Anticima Occidentale.

Relazione: Si attacca la parete nel punto più basso, più o meno al centro,10 metri a destra delle placche lisce e gialle dove si notano evidenti le croci dei rilievi del Calderone;

L1: la partenza è subito su misto su pendenze a 60/70° affrontando spesso tratti di placca sporcata da neve inconsistente; salire più o meno dritti proteggendosi con friend sulla destra di una sorta di diedro composto da roccia molto friabile; qui si può fare già una sosta dove possibile
L2: continuare a salire su misto tratti di M4 (attenzione alla qualità della roccia) dove la visuale delle pareti si stringe e si continua fino a raggiungere la base della grande placca dove si fa sosta (chiodo con cordino lasciato ); NB: questa sezione si può dividere anche comodamente in due tiri più brevi
L3: salire la ripida placca a 80/90° M5/V per 40 metri attaccandola dapprima nei tratti più vulnerabili per poi andare in leggera diagonale a sinistra (possibilità di proteggere a chiodi) dove si punta all’uscita evidente verso lo spigolo della parete
L5: dalla sosta traversare per 5 metri verso sinistra, quindi scavalcare lo spigolo roccioso per andare a guadagnare un bel canalino ripido e seguirlo per circa 30 metri fino a fare sosta sulla sinistra
L6: di qui proseguire ancora su neve fino a dove la roccia verticalizza di nuovo ed uscire per uno dei vari camini che ci si trova davanti, ma attenzione a quale scegliere! (roccia pessima)
L7: una volta fuori dalle difficoltà si prosegue fino a raggiungere la vetta dell’anticima Occidentale.

Discesa: Dalla vetta dell’Anticima si può raggiungere la sella che conduce alla parte alta del Calderone e quindi scendere verso sinistra per il ghiacciaio fino a tornare alla base della parete; oppure incrociare il sentiero in discesa della via Normale al Corno Grande ,quindi discenderlo fino alla sella dei Due Corni e da qui proseguire per sentiero (bolli Rossi) fino a tornare al Franchetti.

di Luca Gasparini

SCHEDA: Che vuoi che sia, Corno Grande, Gran Sasso




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