Le nebbie del Paretone sul Gran Sasso in inverno
Il 18/01/2012 Andrea Di Donato e Andrea Di Pascasio hanno realizzato la 2a invernale della Via Le nebbie del Paretone, parete Nord Ovest dell'Anticima della Vetta Orientale del Corno Grande (Gran Sasso).
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Il tracciato della via Le nebbie del Paretone, parete Nord Ovest dell'Anticima della Vetta Orientale del Corno Grande.
Di Pascasio - Di Donato
Mentre Petr Podgornik (già apritore nel 1982 con Rejc, Gantar e il fratello Pavel della Via degli sloveni sulla Sud dell'Aconcagua) conferma che, quella aperta da Andrea Di Donato e Andres Zegers sulla stessa parete Sud, è davvero una nuova variante. Andrea Di Donato continua nel suo alpinismo che, prima di tutto, si traduce (semplicemente) nell'andare in montagna. Questa volta il compagno di scalata è Andrea Di Pascasio. La via è quella “Le nebbie del paretone” aperta da Tiziano Cantalamessa e Massimo Marcheggiani nel 1983. Lo scenario è, appunto, quello del grande e selvaggio Paretone, alias la parete est dell'Anticima Nord della Vetta Orientale del Corno Grande (Gran Sasso). In realtà per i due Andrea questa su “Le nebbie” è stata una salita di “ripiego” obbligato (ma anche la 2a invernale della via dopo quella di Grazzini, Maiolatesi e Abbate) perché in realtà loro avevano intenzione di percorrere in prima invernale la via "La riforma agraria". Nelle condizioni della parete, spiega Di Donato, Le nebbie è stata una via di fuga (l'unica possibile) verso l'alto. Aggiungendo poi che non si tratta di una via particolarmente difficile (anche se in verità le nostre fonti ci hanno suggerito che in quell'ambiente e fatta d'inverno non è assolutamente uno scherzo...)
Noi comunque ve la proponiamo, sia perché è una linea aperta da Tiziano Cantalamessa, alpinista di primo piano che merita di essere ricordato (vedi “Tu non conosci Tiziano”, il nuovo libro di Marcheggiani dedicato proprio a Cantalamessa), sia perché ci piace ribadire che ci sono posti a due passi da casa, come il Paretone del Gran Sasso, che continuano a restare fuori dal (solito) mondo. Infine perché proprio a Di Donato, per la sua prima solitaria invernale sulla Nord del Camicia, il 28 gennaio prossimo ad Ascoli sarà consegnato il Premio "Tiziano Cantalamessa".
LE NEBBIE DEL PARETONE di Andrea Di Donato
Il Paretone del Gran Sasso è un luogo selvaggio, poco frequentato, e forse, la parete Est dell'Anticima ancor meno dei pilastri. Proprio ieri, io, Andrea e Lorenzo siamo stati invitati alla presentazione del libro di Massimo Marcheggiani su Tiziano Cantalamessa, re indiscusso di queste pareti sulle quali ha scritto pagine memorabili dell'alpinismo invernale del centro Italia. Massimo apre il libro con i ringraziamenti che coinvolgono in primis noi tre, per aver dedicato la nostra prima invernale a “Fulmini e Saette” proprio a Tiziano.
L'avvicinamento a questa parete è molto lungo, ma di notte, le luci della città sono a due passi e più in là c'è il mare. Lorenzo questa volta non sarà con noi, si è operato alla spalla e lo stiamo aspettando per le prossime avventure. Ancora il desiderio di avventura mi avvolge come un vento caldo che proviene da Roma. Andrea, compagno di sempre, è una fonte inesauribile di ispirazione e motivazione. Le linee esistono, è evidente che sono lì, ma un valore, un significato, glielo diamo noi.
Per Andrea conta solo l'avventura nuda e cruda, ovunque, su qualunque linea e naturalmente in compagnia degli amici di sempre. Io di qualche numero ho bisogno, e lui lo sa, così mi propone la prima salita invernale della via "La riforma agraria" che, proprio durante il primo tentativo invernale, fu teatro di un tragico incidente che uccise Paolo Camplani e Romolo Vallesi, risparmiando invece la vita a Luca Grazzini che con le costole rotte e senza occhiali, riuscì a riattraversare tutta la cengia dei fiori al contrario.
Sappiamo che le condizioni non sono delle migliori, la neve non è ben assestata, cambia in continuazione di consistenza, e la parete è a tratti molto sporca. Attraversiamo la Cengia dei Fiori fino all'attacco de "Le nebbie del Paretone", da dove si continua con una lunga calata in doppia. La zona di parete de “La riforma agraria” è completamente imbrattata di neve, sarebbe una lotta durissima e pericolosa e non conosciamo l'itinerario. La via di fuga è verso l'alto, la via di fuga è quella de “Le nebbie del Paretone”! Bellissima salita, mai banale. Riusciamo a salire le difficoltà di giorno, ma, mea culpa, ho dimenticato la frontale, siamo costretti ad un bivacco, su un comodissimo terrazzo panoramico, a 150 metri dalla Ferrata Ricci!
Andrea di Donato
Le nebbie del Paretone
parete est dell'Anticima Nord della Vetta Orientale di Corno Grande.
Gran Sasso d'Italia
Apritori: Tiziano Cantalamessa e Massimo Marcheggiani, 26 giugno1983.
Prima ripetizione: M. Marcheggiani e G.Rosati luglio 1983.
Prima invernale: Luca Grazzini, Germana Maiolatesi e Paolo Abbate.
Sviluppo; 700 metri, 350m in comune con la cresta Nord.
Difficoltà: D con passaggi fino al V-.
Si ringraziano: Ferrino e Campo Base Outdoor Equipment di Roma
Noi comunque ve la proponiamo, sia perché è una linea aperta da Tiziano Cantalamessa, alpinista di primo piano che merita di essere ricordato (vedi “Tu non conosci Tiziano”, il nuovo libro di Marcheggiani dedicato proprio a Cantalamessa), sia perché ci piace ribadire che ci sono posti a due passi da casa, come il Paretone del Gran Sasso, che continuano a restare fuori dal (solito) mondo. Infine perché proprio a Di Donato, per la sua prima solitaria invernale sulla Nord del Camicia, il 28 gennaio prossimo ad Ascoli sarà consegnato il Premio "Tiziano Cantalamessa".
LE NEBBIE DEL PARETONE di Andrea Di Donato
Il Paretone del Gran Sasso è un luogo selvaggio, poco frequentato, e forse, la parete Est dell'Anticima ancor meno dei pilastri. Proprio ieri, io, Andrea e Lorenzo siamo stati invitati alla presentazione del libro di Massimo Marcheggiani su Tiziano Cantalamessa, re indiscusso di queste pareti sulle quali ha scritto pagine memorabili dell'alpinismo invernale del centro Italia. Massimo apre il libro con i ringraziamenti che coinvolgono in primis noi tre, per aver dedicato la nostra prima invernale a “Fulmini e Saette” proprio a Tiziano.
L'avvicinamento a questa parete è molto lungo, ma di notte, le luci della città sono a due passi e più in là c'è il mare. Lorenzo questa volta non sarà con noi, si è operato alla spalla e lo stiamo aspettando per le prossime avventure. Ancora il desiderio di avventura mi avvolge come un vento caldo che proviene da Roma. Andrea, compagno di sempre, è una fonte inesauribile di ispirazione e motivazione. Le linee esistono, è evidente che sono lì, ma un valore, un significato, glielo diamo noi.
Per Andrea conta solo l'avventura nuda e cruda, ovunque, su qualunque linea e naturalmente in compagnia degli amici di sempre. Io di qualche numero ho bisogno, e lui lo sa, così mi propone la prima salita invernale della via "La riforma agraria" che, proprio durante il primo tentativo invernale, fu teatro di un tragico incidente che uccise Paolo Camplani e Romolo Vallesi, risparmiando invece la vita a Luca Grazzini che con le costole rotte e senza occhiali, riuscì a riattraversare tutta la cengia dei fiori al contrario.
Sappiamo che le condizioni non sono delle migliori, la neve non è ben assestata, cambia in continuazione di consistenza, e la parete è a tratti molto sporca. Attraversiamo la Cengia dei Fiori fino all'attacco de "Le nebbie del Paretone", da dove si continua con una lunga calata in doppia. La zona di parete de “La riforma agraria” è completamente imbrattata di neve, sarebbe una lotta durissima e pericolosa e non conosciamo l'itinerario. La via di fuga è verso l'alto, la via di fuga è quella de “Le nebbie del Paretone”! Bellissima salita, mai banale. Riusciamo a salire le difficoltà di giorno, ma, mea culpa, ho dimenticato la frontale, siamo costretti ad un bivacco, su un comodissimo terrazzo panoramico, a 150 metri dalla Ferrata Ricci!
Andrea di Donato
Le nebbie del Paretone
parete est dell'Anticima Nord della Vetta Orientale di Corno Grande.
Gran Sasso d'Italia
Apritori: Tiziano Cantalamessa e Massimo Marcheggiani, 26 giugno1983.
Prima ripetizione: M. Marcheggiani e G.Rosati luglio 1983.
Prima invernale: Luca Grazzini, Germana Maiolatesi e Paolo Abbate.
Sviluppo; 700 metri, 350m in comune con la cresta Nord.
Difficoltà: D con passaggi fino al V-.
Si ringraziano: Ferrino e Campo Base Outdoor Equipment di Roma
Note:
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