Gli Occhi di Gigi nelle Marmarole, Dolomiti
Una domenica del settembre 2012, nonostante le previsioni meteo avverse, decido di andare in montagna per stare un po’ da solo. E quale posto migliore delle Marmarole, e più precisamente del Rifugio Baion, per cercare un po’ di pace?
Il cielo piovoso e le nuvole basse non sono di certo stimolanti per andare a vedere la roccia del Ciastelin. Arrivato al Rifugio Baion gli amici Lucia, Dino ed Elia cercano di dissuadermi ma rispondo che a rifocillarmi e riscaldarmi ci avrebbero pensato loro al mio ritorno: sono ben deciso e motivato, voglio dedicare una via a mio padre.
Salgo lentamente fra le nuvole basse alla ricerca delle tracce di sentiero che attraversano i ripidi prati sotto la bastionata del Ciastelin. Inizia a piovere e di tanto in tanto la nebbia si dirada e a piccole chiazze compare l'azzurro del cielo.
Mi avvicino alla inviolata parete sudest sempre più motivato, arrampico su roccette, canalini e su uno di questi attrezzo uno spezzone di corda per agevolarmi la discesa. Arrivo a toccare la parete che ancora gocciola, è compatta, alzo gli occhi e in quel momento uno squarcio di cielo azzurro, in contrasto con la roccia bagnata, mi fa ricordare il colore degli occhi di mio papà.
Una fessura verticale che taglia una liscia placca sarà la partenza del mio progetto che inizierà il 21 ottobre 2012 raggiungendo metà parete con il mio amico Massimo Bedin, poi il brutto tempo mi permetterà di terminarla soltanto il 16 giugno 2013 con mio cugino Giuseppe Moro.