Free Way e l’evoluzione dell’arrampicata su ghiaccio vista da Ezio Marlier
Negli anni '80 l’arrampicata su ghiaccio era ancora molto "grezza" rispetto ad oggi. Le tecniche erano ancora da affinare, le varie sottodiscipline come il dry tooling oppure le competizioni dovevano essere esplorate e delineate e, soprattutto, l’evoluzione dell’attrezzatura ed i materiali doveva ancora compiere quei passi da gigante che l’ha portata fino ai nostri giorni.
Ezio Marlier ha iniziato a fare ghiaccio in quegli anni, portando spesso con sé la videocamera per riprendere l’azione, e sono proprio questi filmati che fanno parte del suo film Free Way nel quale racconta la storia dell’arrampicata su ghiaccio attraverso la sua esperienza personale.
Fa specie vedere all’inizio di questo breve trailer il chiodo da ghiaccio battuto - le vite da ghiaccio filettiate come le conosciamo oggi dovevano ancora essere migliorate significativamente - e l’arrampicata senza dragone non era nemmeno considerato, ma come spiega la guida alpina valdostana "venivamo dal periodo dell’ "alpinismo eroico", di Reinhold Messner e Renato Casarotto e gli 8000. Quindi avevamo la voglia di mettere tutto sul piatto, di sfidare ma anche di rischiare. E anche se non avevamo l’attrezzatura performante di adesso, avevamo un livello pazzesco..."