Dramma sul Nanga Parbat, paura per Tomek Mackiewicz e Elisabeth Revol

Sul Nanga Parbat il polacco Tomek Mackiewicz e Elisabeth Revol sono in difficoltà in alta quota durante il loro tentativo di salita in invernale. È stata attivata un'operazione di soccorso dal K2.
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L'alpinista francese Elisabeth Revol e il polacco Tomek Mackiewicz
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28/01/2018
Tutti gli aggiornamenti sulla pagina 'Nanga Parbat: continua senza sosta il soccorso della Elizabeth Revol e Tomek Mackiewicz'

27/01/2018
Tutti gli aggiornamenti sulla pagina 'Nanga Parbat, iniziati i soccorsi per Tomek Mackiewicz e Elisabeth Revol'

Aggiornamenti ore 20:30 del 26/01/2018
A seconda delle dimensioni dei 2 elicotteri, 4 oppure 5 uomini voleranno dal K2 al Nanga Parbat. Adam Bielecki, Denis Urubko, Jarek Botor e Piotr Tomala voleranno sicuramente e, se possibile, anche Marek Chmielarski. Gli elicotteri sono attesi domani mattina al campo base del K2 alle 8:00 ore locali, e il volo dovrebbe durare 1 ora circa. Ovviamente se le condizioni meteorologiche lo consentiranno. Mackiewicz dovrebbe essere in una tenda a circa 7280 m, mentre Revol dovrebbe trovarsi a circa 6670 m.

Aggiornamenti ore 16:30 del 26/01/2018

La spedizione polacca che sta coordinando il tentativo di salvataggio ha confermato che domani mattina due elicotteri raggiungeranno il Campo Base del K2 per prendere il materiale necessario e quattro alpinisti: Adam Bielecki, Piotr Tomala, Jarek Botor e Marek Chmielarski. Gli elicotteri trasporteranno gli alpinisti al Nanga Parbat e li depositeranno sulla parete Diamir per iniziare l’operazione di soccorso. Intanto, stando a Pakistan Mountain News, la Revol ha continuato la sua discesa fino a 6670m ed è stata informata del tentativo di salvataggio. Della posizione di Mackiewicz non ci sono notizie, e le previsione del tempo sono pessime.

Pubblicato ore 12:50 del 26/01/2018
Sul Nanga Parbat ore drammatiche per il polacco Tomek Mackiewicz e la francese Elisabeth Revol, impegnati da diverse settimane a salire il colosso pachistano in invernale. Come è ben noto i due alpinisti stanno inseguendo da anni con grande determinazione il loro sogno di salire la nona montagna più alta della terra in pieno inverno, nonostante fosse già stata effettuata la prima invernale da Simone Moro, Ali Sadpara e Alex Txikon nel 2016.

Dopo un periodo di acclimatamento, una decina di giorni fa era iniziato il loro tentativo per la vetta. Dopo aver dormito a 7300 metri i due volevano raggiungere la cima di 8125 metri ieri, giovedì 26 gennaio. Pur essendo stati avvistati dall’ufficiale di collegamento al campo base molto in alto, non era arrivata alcuna notizia del loro arrivo in vetta. Poi per un lungo lasso di tempo non ci sono state più notizie dai due, creando moltissima preoccupazione.

Questa mattina Janusz Majer, che coordina la spedizione invernale Polacca al K2, ha comunicato di aver ricevuto informazione dalla Francia che la Revol e Mackiewicz erano rimasti bloccati ad una quota di 7.400 metri circa, sotto la cupola superiore. Il 42enne Mackiewicz riporterebbe grossi problemi di vista e anche di congelamenti, ed è stata quindi organizzata un’operazione di soccorso che porterà in elicottero quattro alpinisti attualmente impegnati a salire il K2 in inverno al Nanga Parbat. Tra questi i fortissimi Adam Bielecki e Denis Urubko. È stata lanciata subito una raccolta fondi per affrontare i costi dell’operazione, però è di pochi minuti fa il tweet dal ministro per lo sport e turismo polacco Witold Bańka di conferma che il suo ministero coprirà i costi dell’operazione di salvataggio.

Diverse fonti hanno confermato che un elicottero è partito da Skardu per prendere i soccorritori dal Campo Base del K2. Il piano sarebbe di portare gli alpinisti sul versante Diamir e volare domani mattina per soccorre prima la Revol e poi Mackiewic Fra poco però arriva il buio in Pakistan. Stando alle ultime notizie, per fortuna buone, Mackiewicz e Revol stanno scendendo lentamente, forse sono a quota 7200 metri. La speranza è che i due continuino a scendere il più possibile con le loro forze, nonostante i 12 giorni già trascorsi da soli in parete in pieno inverno.




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