Cervino, nuova via sulla parete nord per Alexander Huber, Dani Arnold, Thomas Senf
"Tempo fa aveva individuato una fessura nella zona del Naso di Zmutt. Non una variante breve ed insignificante che porta ad altre vie, bensì una linea diretta per una sezione enorme e strapiombante della parete nord del Cervino." Sono queste le parole dell’alpinista svizzero Dani Arnold che, insieme al connazionale Thomas Senf e al tedesco Alexander Huber, in due giorni verso la fine dell’inverno, ovvero dal 15 al 16 marzo, ha aperto sulla celebre parete Nord di questa ancora più famosa montagna di 4478m una nuova via
Approfittando dell’alta pressione, la mattina del 15 marzo il terzetto è partito dal rifugio Hörnlihütte per raggiungere la base della parete nord. Invece di seguire la via Schmid, sulla quale nel 2015 Arnold aveva stabilito il record di velocità segnando un tempo strepitoso di 1 ora e 46 minuti, i tre hanno seguito i primi 12 tiri della via Gogna-Cerruti, aperta da Alessandro Gogna e Leo Cerruti il 14 luglio del 1969. Poi "dove Gogna ha attraversato a destra" spiega Arnold "noi invece volevamo salire dritti." I tre alpinisti hanno bivaccato su una piccola cengia sotto l’enorme strapiombo poi dopo aver fissato un primo tiro, la mattina successiva si sono lanciati verso l’ignoto che secondo Huber, è "strapiombante quanto il grande tetto sulla Cima Ovest di Lavaredo."
"Eravamo tutti consapevoli che l’unica maniera per salire in questa sezione così ripida fosse arrampicare in artificiale. Cioè, con staffe, cliff, birdbeaks, chiodi, nuts e friends." spiega Arnold, aggiungendo "il terreno perfetto per Alexander."
Due ore più tardi Huber è riuscito a sbucare sopra il grande tetto e per superare questi due tiri in artificiale gli alpinisti hanno anche spittato due soste ed aggiunto due spit all’inizio del primo tiro. È seguito un’altro ripido tiro "E così ci siamo trovati su questo naso fulminante." racconta Arnold "Ce ne sono pochi di posti così ripidi ed esposti nelle Alpi!"
Da qui il trio ha salito gli ultimi 400m di terreno definito classico e, cinque ore più tardi, hanno raggiunto la cima "stanchi ed un po’ sollevati." La nuova via si chiama Schweizernase, naso svizzero, e attualmente non ha un grado anche se le difficoltà nel tratto più ripido si aggirano attorno all’ VII+ e A4. Conclude Arnold: "Sopraffatti dalla gioia ci siamo ritrovati in vetta. Eravamo tutti molto fieri di aver salito per primi una tale linea su una parete enorme, su una montagna famosa in tutto il mondo. Ci ha dimostrato ancora una volta che anche nel 2017 c’è ancora molto spazio per le grandi avventure in montagna..."
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