Ala Daglar vie nuove in Turchia
In occasione del 125° della fondazione della Società Alpina delle Giulie Sezione del CAI di Trieste, nel giugno del 2008 Diego “Dunga” Cociancich, Stefano “Calicetto” Zaleri, Marco Zebochin si sono recati in Turchia, più precisamente nell' Ala Daglar per inseguire la magia speciale che a quanto pare ormai sembra aver fatto breccia nel cuore degli alpinisti italiani. Basti pensare che più di una volta i vari Maurizio Oviglia, Rolando Larcher, Mauro Florit e Marco Sterni (per citarne solo quattro) sono ritornati su queste pareti dell' Anatolia meridionale alla ricerca del loro terreno di gioco verticale. Il risultato di quest'ultima spedizione triestina sono due vie nuove, Obelix (6b, 340m) e L'armata Brancaleone (7a, 360m) ma anche una bella esperienza unita a una botta di... gioventù (leggere il report per credere).
Ala Daglar 2008
L'aereo parte da Venezia alle 11.00 e alle 6 della mattina sono disteso in divano con 39° di febbre. Forse è un segno del destino che mi dice: “Stai a casa, ormai sei vecchio, sei il nonno della compagnia con i tuoi 54 anni” Sarebbe meglio cambiare destinazione ed invece dell’Ala Daglar dirigersi verso un'assolata spiaggia turca. Ma un moto di ribellione scatta perentorio in me e ingurgito tutto d'un fiato un beverone contro la febbre, finisco gli ultimi preparativi e parto. Ricomincio ad avere dei dubbi sull'opportunità di partecipare a questa spedizione quando all’aereoporto mi rubano lo zaino. Non sarà mica il secondo avvertimento?
Arriviamo ad Ankara, noleggiamo un'automobile, prendo un'altra dose di elisir di lunga vita e mi addormento sul sedile mentre “Calice” guida nella notte e Diego lo intrattiene in chiacchere. Mi risveglio che fa ormai mattina ed abbiamo pressoché raggiunto il paese di Marti Mah. Ci accolgono nella loro casa Recep Ince, sua moglie Zeynep ed il cane Duman: un simpaticissimo trio.
Dopo alcuni giorni di ricognizioni all'interno del Parco Nazionale dell’Ala Daglar per individuare delle possibili linee di salita, decidiamo di impegnarci sullo spigolo di una delle cime che formano il Siyirma Valdisi Koca Dolek. Andiamo a bivaccare alla base della parete la sera prima e poco dopo l’alba cominciamo ad arrampicare.
Passano abbastanza bene il primo tiro, il secondo ma al terzo, poco sotto la sosta, mi ritrovo a combattere un violento corpo a corpo con un enorme pilastrino incastrato sul fondo del diedro che mai avrei pensato potesse staccarsi. Terzo e definitivo avvertimento?
Sotto di me c’è “Dunga”, anche la mia corda è in pericolo; spingo con mani gomiti, ginocchia mentre grido a “Dunga” di spostarsi il più possibile. Riesco a trattenere ancora un po’ il menhir poi lo lascio scivolare verso valle...che spavento! Ne usciamo con un sorriso ebete stampato sul viso e con solo tagli e graffi alle mie mani e gambe. Poi fila tutto liscio e comincio a pensare di aver superato il momento di sfiga.
Nei giorni successivi ripetiamo “Vento d’estate” di Oviglia, apriamo un’altra via sullo Yelatan e percorriamo un altro itinerario di Oviglia. La campagna alpinistica è andata bene, i presagi funesti si sono dissolti nello splendente cielo turco ed alla fine la gioventù e la spensieratezza dei miei compagni d’avventura mi hanno fatto dimenticare le mie tante primavere.
Marco Zebochin
Ala Daglar - Emly Valley
Obelix - Siyirma Valdisi Koca Dolek
Prima salita: Diego Cociancich, Stefano Zaleri, Marco Zebochin
Lunghezza: 340 m. (6 lunghezze)
Grado: 6b obbl. 6a+, 5c, 6b, 6b, 5c, 3a
Materiale: utili friends, 2 corde da 60 m, soste attrezzate con 2 fix, fix lungo i tiri
Discesa: lungo la via
L’armata Brancaleone - Yelatan
Prima salita: Diego Cociancich, Stefano Zaleri, Marco Zebochin
Lunghezza: 360 m. (7 lunghezze)
Grado: 7a (6b+ obbl.): 6a,7a, 6a, 6c+, 6c+, 5c, 6a
Materiale: utili friends, cordini, 2 corde da 60 m, soste attrezzate con 2 fix, fix lungo i tiri
Discesa: discesa lungo la via
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