Aiguille de la Brenva, “Mares”, dopo otto anni la prima ripetizione
Il 16 luglio scorso, le guide alpine Marco Farina, Matteo Giglio e Giovanna Mongilardi hanno ripetuto – a distanza di otto anni dall'apertura – una bella e difficile via sulla parete est dell'Aiguille de la Brenva.
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La fessura del penultimo tiro, 6c+, Mares
Marco Farina
“Mares” (340 m, ABO, 7c+ max, 6c obbl., expo) è una via aperta nell'estate 2002 dagli allora istruttori militari del Centro Addestramento Alpino Alex Busca, Massimo Farina ed Erman Tussidor. Alex ed Erman, nel frattempo si sono congedati, Massimo purtroppo è stato vittima di un incidente su cascata che molti sicuramente ricordano. Per vari motivi la via non è stata particolarmente pubblicizzata, pertanto è caduta nell'oblio... tranne per coloro che si ricordavano della sua apertura.
Le poche informazioni che circolavano parlavano di un itinerario impegnativo e ingaggioso, in cui gli apritori si erano espressi al meglio per non regalare nulla ai futuri ripetitori. Se ne sono accorti Marco Farina (fratello di Massimo), Matteo Giglio e Giovanna Mongilardi che hanno ripercorso “Mares” dopo otto anni dalla sua apertura confermandone la bellezza e l'impegno complessivo.
“MARES” di Matteo Giglio
Erano anni che avevo in mente di ripetere questa via sulla solare (ma misteriosa) parete est dell'Aiguille de la Brenva. Misteriosa perchè, nonostante la vicinanza dalla funivia di Punta Helbronner, è frequentata molto saltuariamente. Effettivamente, per ora, non esistono topo esaurienti e precisi della parete che suggeriscano la ripetizione dei suoi itinerari. La via più frequentata - che peraltro non conta più di una o due ripetizioni all'anno - è “Papa Giovanni Paolo II” (300 m, TD-, 6a max, 5c obbl.), aperta dalla guida alpina di Courmayeur Arnaud Clavel, che costituisce attualmente la via più sicura per raggiungere la base del caratteristico Père Eternel.
La parete si presta egregiamente per un'arrampicata primaverile, in quanto si trova proprio lungo la variante cosiddetta dei Torrioni del ghiacciaio del Toula; purtroppo però, a fine stagione invernale, il mio allenamento per la scalata non è mai ottimale... e per “Mares” occorrono anche dita e avambracci tonici! L'appuntamento è stato pertanto rinviato di anno in anno. L'occasione si è presentata nuovamente quest'estate insieme a Giovanna Mongilardi e Marco Farina, fratello di Massimo. Marco aveva provato a salire la via due settimane prima ma era stato respinto al quarto tiro... un traverso abbastanza semplice sulla carta ma che assegna l'indicazione “expo” alla via: qui non serve padroneggiare il grado, occorre soltanto una buona dose di concentrazione per non pensare alla distanza dall'ultimo fix e ad un'ipotetica caduta in traverso con relativa schienata assicurata! Se a metà traverso volete inveire contro l'apritore che non ha trovato una posizione di equilibrio per piantare un fix... prendetevela con Alex Busca che, concentratissimo e in silenzio, ha affrontato per primo questo tratto mentre Massimo ed Erman ridevano e scherzavano in sosta. Solo quando sono saliti da secondi si sono resi conto della precarietà della progressione.
Il 16 luglio scorso, insieme a Giovanna e Marco, siamo riusciti a compiere la salita completa di “Mares” constatandone la bellezza e l'impegno generale, dato non solo dalla difficoltà tecnica ma anche dalla chiodatura obbligatoria a tratti molto severa. Ad una prima parte molto verticale e compatta, segue una sezione mediana più appoggiata che permette di tirare solo parzialmente il fiato prima della parte finale nuovamente impegnativa e fisica. Per le note tecniche rimando alla scheda della via. Ricordo solo che “Mares” è dedicata all'alpino Mares Cesco Bolla, talentuoso atleta di short track del Centro Addestramento Alpino, vittima di un incidente sulle piste di Breuil-Cervinia.
Volevo fare infine alcune considerazioni del tutto soggettive. Ripetere questa via insieme a Marco è stato particolarmente emozionante in quanto ho percepito fin dall'inizio la voglia di ripercorrere la strada del fratello Massimo a cui è rimasto particolarmente legato. Un legame che Marco non ostenta pubblicamente ma che traspare in molti piccoli gesti. Al di là del valore prettamente sportivo di questa salita, è stata sicuramente una bella esperienza personale vissuta in maniera intensa.
Si ringraziano: Blue Ice, Camp - Cassin, Edelweiss, Montura, Salice, Scarpa
Le poche informazioni che circolavano parlavano di un itinerario impegnativo e ingaggioso, in cui gli apritori si erano espressi al meglio per non regalare nulla ai futuri ripetitori. Se ne sono accorti Marco Farina (fratello di Massimo), Matteo Giglio e Giovanna Mongilardi che hanno ripercorso “Mares” dopo otto anni dalla sua apertura confermandone la bellezza e l'impegno complessivo.
“MARES” di Matteo Giglio
Erano anni che avevo in mente di ripetere questa via sulla solare (ma misteriosa) parete est dell'Aiguille de la Brenva. Misteriosa perchè, nonostante la vicinanza dalla funivia di Punta Helbronner, è frequentata molto saltuariamente. Effettivamente, per ora, non esistono topo esaurienti e precisi della parete che suggeriscano la ripetizione dei suoi itinerari. La via più frequentata - che peraltro non conta più di una o due ripetizioni all'anno - è “Papa Giovanni Paolo II” (300 m, TD-, 6a max, 5c obbl.), aperta dalla guida alpina di Courmayeur Arnaud Clavel, che costituisce attualmente la via più sicura per raggiungere la base del caratteristico Père Eternel.
La parete si presta egregiamente per un'arrampicata primaverile, in quanto si trova proprio lungo la variante cosiddetta dei Torrioni del ghiacciaio del Toula; purtroppo però, a fine stagione invernale, il mio allenamento per la scalata non è mai ottimale... e per “Mares” occorrono anche dita e avambracci tonici! L'appuntamento è stato pertanto rinviato di anno in anno. L'occasione si è presentata nuovamente quest'estate insieme a Giovanna Mongilardi e Marco Farina, fratello di Massimo. Marco aveva provato a salire la via due settimane prima ma era stato respinto al quarto tiro... un traverso abbastanza semplice sulla carta ma che assegna l'indicazione “expo” alla via: qui non serve padroneggiare il grado, occorre soltanto una buona dose di concentrazione per non pensare alla distanza dall'ultimo fix e ad un'ipotetica caduta in traverso con relativa schienata assicurata! Se a metà traverso volete inveire contro l'apritore che non ha trovato una posizione di equilibrio per piantare un fix... prendetevela con Alex Busca che, concentratissimo e in silenzio, ha affrontato per primo questo tratto mentre Massimo ed Erman ridevano e scherzavano in sosta. Solo quando sono saliti da secondi si sono resi conto della precarietà della progressione.
Il 16 luglio scorso, insieme a Giovanna e Marco, siamo riusciti a compiere la salita completa di “Mares” constatandone la bellezza e l'impegno generale, dato non solo dalla difficoltà tecnica ma anche dalla chiodatura obbligatoria a tratti molto severa. Ad una prima parte molto verticale e compatta, segue una sezione mediana più appoggiata che permette di tirare solo parzialmente il fiato prima della parte finale nuovamente impegnativa e fisica. Per le note tecniche rimando alla scheda della via. Ricordo solo che “Mares” è dedicata all'alpino Mares Cesco Bolla, talentuoso atleta di short track del Centro Addestramento Alpino, vittima di un incidente sulle piste di Breuil-Cervinia.
Volevo fare infine alcune considerazioni del tutto soggettive. Ripetere questa via insieme a Marco è stato particolarmente emozionante in quanto ho percepito fin dall'inizio la voglia di ripercorrere la strada del fratello Massimo a cui è rimasto particolarmente legato. Un legame che Marco non ostenta pubblicamente ma che traspare in molti piccoli gesti. Al di là del valore prettamente sportivo di questa salita, è stata sicuramente una bella esperienza personale vissuta in maniera intensa.
Si ringraziano: Blue Ice, Camp - Cassin, Edelweiss, Montura, Salice, Scarpa
SCHEDA MARES |
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Note:
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Expo CAMP - Cassin | |
www | |
www.matteogiglio.com |
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