Rolwaling trek e salita del Pachermo, 6273m
Nel complesso un trekking che richiede un buon impegno sia per l'estensione che per le quote raggiunte, ma che ripaga ampiamente di ogni sforzo.
Paese: Nepal
Durata: 22 gg.
Date: 15 ottobre - 5 novembre 2013
Periodo: primavera o autunno
Tipo: trekking (+ trekking peak facoltativo) accompagnato dall’Italia
Livello: medio (impegnativo se viene effettuata la salita del Pachermo)
Itinerario generale
Si lascia Kathmandu di primo mattino per raggiungere il villaggio di Dolakha. Il percorso segue la cosiddetta “Friendship Highway”, la strada che porta verso il Tibet che alzandosi dalla piana di Kathmandu si inoltra nei contrafforti himalayani. Dato il territorio e il tipo di strada – che ha davvero poco della “highway” – occorrono circa 8 ore per raggiungere Dolakha. Di qui inizia il trekking lungo la valle del Tama Koshi, tra vegetazione e terrazzamenti, fino a raggiungere il villaggio di Singati da dove, abbandonato il fiume, inizia una lunga tappa che risale i pendii verso nord-Est, tra foreste e altri piccoli villaggi. Le tappe si succedono nei giorni alternando percorsi più lunghi ad altri di breve estensione, ma con maggiore dislivello. Seguendo il fiume Tama Koshi, con sentiero a zig zag, si raggiungono i villaggi più noti della valle: Simigaon, da cui si ha vista del maestoso Gauri Shankar (7.134 m.) che segna il confine col Tibet, e quindi, per splendide foreste di rododendri, il villaggio sherpa di Beding (3.693 m.), il più grande insediamento della valle di Rolwaling, dove si trova anche una scuola fondata da Edmund Hillary. Beding è anche tradizionale tappa del sentiero che scendendo dal Menlung La (5.616 m.) collega commercialmente da secoli il Tibet al Nepal. Qui la quota comincia a farsi sentire ed è consigliabile fermarsi due notti per facilitare l’acclimatamento, prima di proseguire vero la parte alta della valle.
Nei giorni successivi si attraversa il villaggio di Na e si raggiunge Tshobung, vicino al lago Tsho Rolpa spettacolare lago glaciale che nasce dal ghiacciaio Trakarding. Il campo viene tradizionalmente messo sulla morena del ghiacciaio, a fianco del lago. Il panorama intorno è splendido. In altri due giorni si risale il ghiacciaio di Trakarding, in ambiente molto selvaggio, fino a raggiungere il grande plateau del ghiacciaio di Drolamba, ai piedi del Pachermo - di cui si intravvede la vetta verso sud-est – e successivamente Tashi Phu, che costituisce il campo base del Pachermo. L’ambiente intorno è maestoso e selvaggio e spazia dal Gaurishankar (7,134 m.) al Tengi Ragi Tau (6.943 m.), al Tragkargo (6.793 m.), al Bigphera–Go Shar (6.729 m.). Per chi effettua la salita dei 6.273 metri del Pachermo, sveglia di primissima mattina, una ricca colazione e salita della vetta, estremamente panoramica. Dopo la vetta, il cammino porta oltre il passo di Tashi Labcha (5.755 m.) fino a Ngole, sul versante della valle di Thame. La discesa dal passo viene attrezzata con alcuni tratti di corda fissa nei passaggi più ripidi.
Dopo le fatiche del ghiacciaio e della salita in alta quota, il sentiero nella bellissima e poco battuta valle di Thame è molto rilassante, così come il villaggio omonimo dove si fa tappa. A sud si ergono alcune stupende vette, tra cui il bellissimo Tyangmoche, di 6.500 metri. A Thame si trova il secondo monastero più importante del Khumbu dopo Tengboche, sede del Mani Rimdu, il famoso festival buddhista. Di qui il sentiero conduce a Namche Bazaar, “capitale” sherpa della valle del Khumbu. Namche è un villaggio molto vivace, crocevia e punto d’incontro di tantissimi trekkers e alpinisti che salgono verso il campo base dell’Everest. Posto in una magnifica conca a 3.440 metri, ai piedi di montagne splendide come il Thamserku e l’Ama Dablam, Namche offre una ricca scelta di lodge, coffe shop, ristoranti e negozi che offrono attrezzatura da montagna ma anche artigianato locale e ricordi della valle. Sicuramente un villaggio dove vale la pena passare una giornata intera, per rilassarsi, visitare il piccolo monastero e salire sulle colline intorno per ammirare le montagne e, in lontananza, la mole dell’Everest e del Lhotse.
Con la lunga discesa fino a Lukla – e il successivo volo di rientro a Kathmandu - si conclude questo trek che offre la conoscenza di due ambienti magnifici e molto diversi quanto ad “affollamento”, ma assolutamente affascinanti e remunerativi dal punto di vista panoramico e del cammino.
Informazioni
Manuel Lugli / Montagne nel Mondo
Cell.389/2812677