Walter Polidori
1 / 27
Il tracciato della via 'Z di Zarro' alla Punta Todeschini (Bastionata del Lago, Lecco) di Claudio Boldorini, Alessandro Ceriani, Pietro Ceriani e Walter Polidori
Walter Polidori
Bellezza
Primi salitori
Claudio Boldorini, Alessandro Ceriani, Pietro Ceriani, Walter Polidori 2024. Prima ripetizione: Fabio Valseschini e Irene Arlati, 14/04/24
Autore scheda
Walter Polidori
Versante
Ovest
Lunghezza dislivello
255m
Difficoltà
VII+ max (6b+), tratti alpinistici intorno dal V+ al VII-. R3, alcune zone S1, S2
Difficoltà obbligatoria
VI+ e A1
Orario
5 ore
Periodo
Primavera e autunno, in estate fa troppo caldo. Il sole arriva verso fine mattina.

Percorso



Bella struttura alla Bastionata del Lago, che gode di una vista spettacolare sullo strapiombante Antro di Pradello e sul lago di Lecco. La linea è molto bella; nonostante siano stati usati diversi fix per la protezione, è comunque da considerare alpinistica per il tipo di parete e la chiodatura spesso distanziata. Nell’occasione dell’apertura della via, anche Boldo e Cerio 95 sono saliti da primi, per la prima volta in apertura! Il gruppo New Rocks sta decollando…

Purtroppo, la parete è esposta al rumore della strada statale Lecco-Colico. Inoltre, in due occasioni, abbiamo avuto modo di "subire" la musica "zarra" ad altissimo volume della discoteca poco più sotto. Z di Zarro deriva proprio da questo sound, oltre ad evidenziare lo zigzagare tra le linee esistenti.

NB: a destra della via abbiamo individuato una linea con corda fissa, che sale fino a poco più di metà della parete. Tramite informazioni, abbiamo saputo che si tratta di un vecchio progetto (circa 10 anni fa) di Fabio Valseschini, Claudio Cendali e C. Clozza, abbandonato al termine della fissa. Fino a quel punto abbiamo salito una linea indipendente, più a sinistra (primi 4 tiri).
Claudio Cendali, con Fabio Todeschini, hanno poi proseguito la via nel novembre 2013, fino in cima, denominandola Colonne Doriche. I primi salitori hanno dato alla torre il nome di Punta Todeschini. In ottobre 2014 hanno fatto qualche miglioria/variante.
Per motivi legati alla conformazione della parete, abbiamo replicato alcuni tiri di quella parte della via:
-nel V tiro;
-qualche metro nel VI tiro, dove abbiamo però salito una porzione indipendente più verticale a destra;
-nel VII tiro;
-l’ottavo tiro sale una linea indipendente a sinistra, che però si svolge su roccia pericolosa, nonostante la parziale pulizia (i primi salitori dovrebbero essere saliti ancora più a sinistra nella salita del 2013, raddrizzando in seguito la via a destra, su pilastro compatto).

Per quanto possibile abbiamo ripulito le lunghezze percorse, comprese quelle della via Colonne Doriche che abbiamo seguito.

Accesso generale

Da Lecco seguire il lungolago sulla SS36, in direzione Colico. Dopo circa 1,5km da Lecco, uscire a destra passando sotto alcune arcate ferroviarie. La strada continua brevemente a sinistra, dove si parcheggia verso la fine, in uno slargo sterrato.

Accesso

Prendere un sentierino sulla destra (indicazioni per le falesie Promesse nel Sole e Pungitopo). La traccia porta oltre le reti paramassi, passa nel greto secco di un piccolo torrente e lo segue, per tornare su sentierino, che porta in direzione dell’evidente Antro di Pradello (grande parete fortemente strapiombante). Lasciare il sentiero per le falesie, che sale a sinistra, e dirigersi verso lo spigolone arrotondato a sinistra dell’Antro, nella zona che costituisce la base della torre. Tempo: 5’.
Attacco: in corrispondenza di un piccolo terrazzino sopra un roccione, da raggiungere da sinistra, circa nel centro dello spigolone. Visibile più in alto un cordone. Scritta “Z” rossa alla base.

Itinerario

L1: salire circa linearmente su rocce gradinate, fino ad un fix poco visibile da sotto. Continuare verso una radice con cordone, dove la parete diventa verticale. Si prosegue individuando i punti deboli, fino ad una piccola cengia dove si trova la sosta, sotto una fascia di roccia bianca (45m, VI-). Nel tiro pochi fix, chiodi e cordoni;

L2: salire verso destra una zona ripulita, quindi direttamente su una bella fascia di roccia compatta. Si raggiunge una fessura da seguire fino ad arrivare sulla testa di un grosso masso (cordone). Non andare a destra (visibili alcuni fix di Valseschini-Cendali), ma traversare a sinistra (esposto), raggiungendo una fessurina verticale. Si continua per gradoni ripuliti, in prossimità del roccione con fessurina, fino ad una cengia erbosa dove si sosta (30m, VII-). Nel tiro alcuni fix e chiodi;

L3: salire a sinistra della sosta (roccia ripulita, ma fare attenzione), per raggiungere un evidente camino. Si sale nel camino, fino a quando è possibile traversare a sinistra ad un bel piano inclinato sotto uno strapiombo con cannelleurs. Continuare a salire verso sinistra su una specie di rampa ripida su roccia compatta e granulosa. Al suo termine, non andare verso un diedro liscio a sinistra (fix da rinviare a sinistra, ma allungare il rinvio per attriti della corda), affrontare invece direttamente un tratto strapiombante con buone prese. Dopo di questo, un difficile tratto su roccia compatta verticale porta alla sosta, un po' scomoda (30m, VII+ (6b+)). Nel tiro presenti diversi fix e 1 chiodo;

L4: salire sopra la sosta, in una spaccatura, per poi andare verso sinistra per salire su coccia più compatta. Si salgono dei gradoni e ci si sposta verso destra, per uscire su una cengia alberata dove si trova una corda fissa per superare questo tratto, che sale in obliquo a destra fino a raggiungere la parete (qui si trovava, più in alto a sinistra, la fine della corda fissa di Valseschini-Cendali). Salire ora dei gradoni fino a raggiungere la sosta (35m, VI+, poi IV+). Nel tiro presenti pochi fix e chiodi.
Gli ultimi gradoni e la sosta di questa lunghezza sono in comune con la via Colonne Doriche;

L5: LUNGHEZZA DI COLONNE DORICHE. Salire una serie di lame grigie su parete verticale (25m, VI). Nel tiro due fix e due chiodi;
L6: salire sopra la sosta verso un albero, quindi continuare su muro verticale a destra (attenzione, ripulito ma con roccia a tratti friabile). Traversare poi nettamente alla sosta a sinistra, su piccola cengia, sosta su fix + chiodo della via Colonne Doriche (20m, VII-). Nel tiro pochi fix e chiodi.
La via Colonne Doriche sale questa lunghezza stando più a sinistra;

L7: LUNGHEZZA DI COLONNE DORICHE. Su per bellissima placconata grigia con fessure e lame, fino ad arrivare ad una crestina. Salire ora per gradoni verso destra, fino alla sosta della via Colonne Doriche (35m, VI+). Nel tiro presente un fix, utili friend;

L8: la via Colonne Doriche sale su parete compatta a destra, la nostra lunghezza cerca un punto debole della torre, salendo più a sinistra. Dalla sosta salire stando leggermente a sinistra, su gradoni friabili, arrivando ad una zona abbattuta sotto la torre. Individuare un fix sopra un gradone, salire e poi andare verso destra, puntando ad un evidente diedro. Salire il diedro, nel ramo di sinistra, facendo attenzione a dei blocchi in uscita. Si raggiunge un alberello e si sale su un grosso roccione a destra, dove si trova la sosta (35m, VI). Nel tiro qualche fix. Libro di via in un barattolo a destra della sosta, sotto alcuni sassi. Poco più sotto, a destra, si vede 1 fix di sosta della via Colonne Doriche.

Lunghezza decisamente friabile ed alpinistica. Si consiglia di evitarla, fermandosi a S7, oppure salendo la lunghezza di Colonne Doriche (ma soluzione non verificata, inoltre il primo tratto sotto la parete finale è comunque friabile).

Discesa

Si effettua in doppia sulla via. Per evitare di avere intoppi con le corde si consiglia di non saltare le soste dei tiri della via, sono tutte attrezzate con cordoni e maglia rapida/moschettone. Saltare solo S6.

Materiale

Soste attrezzate su due fix 8x75mm (l’ultima 1 fix da 8x75mm e 1 fix da 8x60mm), con cordone e maglia rapida. Nei tiri fix 8x60mm / 8x75mm, qualche chiodo e qualche cordone. Verificare i chiodi in via, per sicurezza.
Le soste della via Colonne Doriche sono su 2 fix 10mm o 1 fix 10mm + chiodo.
Portare una serie di friend fino al n° 3BD, eventualmente una staffa se non si passa in libera/A0. Martello e un paio di chiodi per emergenza potrebbero tornare utili.

Note

Tipo di roccia: buon calcare, a zone ottimo, ma con tratti friabili e alcuni blocchi a cui fare attenzione, nonostante la pulizia fatta. L8 si distingue per la friabilità.
Attenzione: Zone con roccia delicata a cui prestare attenzione, soprattutto nell’ultimo tiro. Alcuni blocchi da evitare.

Primi salitori:
16/03/24 I tentativo, I°+II° tiro + tratto III° tiro, Claudio Boldorini, Pietro Ceriani, Walter Polidori.
23/03/24 II tentativo, fine III° tiro + IV e V tiro, Claudio Boldorini, Pietro Ceriani, Walter Polidori.
06/04/24 Chiusura via, Claudio Boldorini, Pietro Ceriani, Alessandro Ceriani, Walter Polidori.
Prima ripetizione: Fabio Valseschini e Irene Arlati, 14/04/24

Data pubblicazione: 09/07/2024

Cartografia

Riferimenti bibliografici: al momento non esiste bibliografia comprendente questa via, ma possono tornare utili, per conoscere le altre vie presenti in zona, i seguenti riferimenti:

-Lario Rock Pareti, Pietro Buzzoni ed Eugenio Pesci, ediz. Versante Sud.
- larioclimb.paolo-sonja.net





Commenti

Info

Devi riempire tutti i campi

Grazie per aver aggiunto un commento!
Sarà visibile non appena sarà stato approvato dalla redazione.

Codice di verifica errato

Devi aspettare 2 minuti prima di poter commentare di nuovo.


Ancora nessun commento...
Bellezza
Primi salitori
Claudio Boldorini, Alessandro Ceriani, Pietro Ceriani, Walter Polidori 2024. Prima ripetizione: Fabio Valseschini e Irene Arlati, 14/04/24
Autore scheda
Walter Polidori
Versante
Ovest
Lunghezza dislivello
255m
Difficoltà
VII+ max (6b+), tratti alpinistici intorno dal V+ al VII-. R3, alcune zone S1, S2
Difficoltà obbligatoria
VI+ e A1
Orario
5 ore
Periodo
Primavera e autunno, in estate fa troppo caldo. Il sole arriva verso fine mattina.

Percorso



Itinerari nello stesso gruppo montuoso

Mostra altri in Grigne

News correlate