La felicità al potere
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La felicità al potere: In apertura sull'ultimo tiro
Planetmountain
Bellezza
Primi salitori
Giacomo Regallo, Stefano Vergani 2019
Versante
Ovest
Lunghezza dislivello
150m
Difficoltà
VII
Difficoltà obbligatoria
VII R3
Periodo
Da Ottobre a Marzo
La felicità al potere sale il torrione centrale posto sopra la spiaggia dell’orsa maggiore, tra le falesie del Solarium e del Lariosaro.
Accesso generale
Arrivando da Lecco si raggiunge via S. Stefano, nei pressi della Chiesa dei Cappuccini. Si segue la strada fino ad una curva strada verso sinistra, qui si parcheggia l’auto lungo la strada (parcheggiare senza intralciare il passaggio) e si risale al sentiero che parte superando dei massi ingabbiati in direzione della falesia. In alternativa, si può lasciare la macchina poco prima in prossimità di una rientranza con un cancello e prendere il sentiero poco prima. Accesso
Seguire il sentiero verso la falesia del Lariosauro. Si continua fino a quando il sentiero perde leggermente quota e comincia a traversare in orizzontale in direzione delle prime strutture della falesia. Prima di arrivare ai primi settori, quando si è sotto la verticale della parete, svoltare a destra risalendo il bosco fino alla base della parete. La via attacca su una placca appoggiata con vegetazione che diventa poi diedro, in prossimità di un pilastrino staccato che forma un bel terrazzino pianeggiante. Itinerario
L1: Risalire la facile placca leggermente verso destra fino ad entrare un un marcato diedro con un albero in mezzo. Arrivati sulla cengia, traversare qualche metro verso destra dove si sosta. 2 fix con cordone.
L2: Salire sulla verticale della sosta in direzione di un vago diedro più scuro, continuare poi verso un piccolo tetto che si supera centralmente nella sua parte più debole. Salire poi diagonalmente verso sinistra dove la parete si abbatte fino alla sosta posta alla base di una placca verticale. 2 fix con cordone.
L3: Salire sempre sulla verticale della sosta su placca verticale un po’ rotta, qui a pochi metri dalla sosta è stato lasciato un chiodo non molto visibile. Continuare a salire sulla placca che diventa gradualmente appoggiata fino alla cengia erbosa mediana. Ignorare il cordone sull’albero(messo da noi per una ritirata) e continuare fino alla base delle parte rossa fino alla sosta. 2 fix con cordone, 1 chiodo.
L4: Salire la parete rossa molto fratturata tendendo verso destra, prima più facile poi più verticale nella parte centrale, circa metà tiro è presente un chiodo lasciato in apertura. Da qui continuare verticalmente fino alla sosta posta poco prima di una grossa nicchia con erba. Questo tiro è il più difficile da proteggere data la struttura della parete ed il tipo di roccia, necessità di decisione e sicurezza nella scalata anche lontano dalle protezioni. Sosta su due fix.
L5: Rimontare nella nicchia erbosa a sinistra e salire il pilastrino posto a sinistra di essa. Un passo singolo, fa rimontare sulla facile placca ammanigliata che in breve porta in cima alla struttura. Sosta su fix e clessidra con cordone. Discesa
Veloce discesa in corda doppia lungo la via. Materiale
NDA, una serie di friend, eventualmente chiodi e martello.
Arrivando da Lecco si raggiunge via S. Stefano, nei pressi della Chiesa dei Cappuccini. Si segue la strada fino ad una curva strada verso sinistra, qui si parcheggia l’auto lungo la strada (parcheggiare senza intralciare il passaggio) e si risale al sentiero che parte superando dei massi ingabbiati in direzione della falesia. In alternativa, si può lasciare la macchina poco prima in prossimità di una rientranza con un cancello e prendere il sentiero poco prima. Accesso
Seguire il sentiero verso la falesia del Lariosauro. Si continua fino a quando il sentiero perde leggermente quota e comincia a traversare in orizzontale in direzione delle prime strutture della falesia. Prima di arrivare ai primi settori, quando si è sotto la verticale della parete, svoltare a destra risalendo il bosco fino alla base della parete. La via attacca su una placca appoggiata con vegetazione che diventa poi diedro, in prossimità di un pilastrino staccato che forma un bel terrazzino pianeggiante. Itinerario
L1: Risalire la facile placca leggermente verso destra fino ad entrare un un marcato diedro con un albero in mezzo. Arrivati sulla cengia, traversare qualche metro verso destra dove si sosta. 2 fix con cordone.
L2: Salire sulla verticale della sosta in direzione di un vago diedro più scuro, continuare poi verso un piccolo tetto che si supera centralmente nella sua parte più debole. Salire poi diagonalmente verso sinistra dove la parete si abbatte fino alla sosta posta alla base di una placca verticale. 2 fix con cordone.
L3: Salire sempre sulla verticale della sosta su placca verticale un po’ rotta, qui a pochi metri dalla sosta è stato lasciato un chiodo non molto visibile. Continuare a salire sulla placca che diventa gradualmente appoggiata fino alla cengia erbosa mediana. Ignorare il cordone sull’albero(messo da noi per una ritirata) e continuare fino alla base delle parte rossa fino alla sosta. 2 fix con cordone, 1 chiodo.
L4: Salire la parete rossa molto fratturata tendendo verso destra, prima più facile poi più verticale nella parte centrale, circa metà tiro è presente un chiodo lasciato in apertura. Da qui continuare verticalmente fino alla sosta posta poco prima di una grossa nicchia con erba. Questo tiro è il più difficile da proteggere data la struttura della parete ed il tipo di roccia, necessità di decisione e sicurezza nella scalata anche lontano dalle protezioni. Sosta su due fix.
L5: Rimontare nella nicchia erbosa a sinistra e salire il pilastrino posto a sinistra di essa. Un passo singolo, fa rimontare sulla facile placca ammanigliata che in breve porta in cima alla struttura. Sosta su fix e clessidra con cordone. Discesa
Veloce discesa in corda doppia lungo la via. Materiale
NDA, una serie di friend, eventualmente chiodi e martello.
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Bellezza
Primi salitori
Giacomo Regallo, Stefano Vergani 2019
Versante
Ovest
Lunghezza dislivello
150m
Difficoltà
VII
Difficoltà obbligatoria
VII R3
Periodo
Da Ottobre a Marzo
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