L'amico ritrovato - Monte Spedone - Corna Rossa
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L'amico ritrovato
Planetmountain
Bellezza
Primi salitori
Luca Bozzi e Giovanni Chiaffarelli, durante l'inverno/primavera 2018, finita il 14.04.2018
Autore scheda
Giovanni Chiaffarelli
Lunghezza dislivello
140 m
Difficoltà obbligatoria
S2/6b obbl.
La Corna Rossa dello Spedone è una parete assolutamente da non sottovalutare. In molti tratti, la stratificazione particolare rende la corteccia esterna poco solida anche se all'apparenza può sembrare l'esatto contrario. Per questo motivo l'itinerario è a tratti un po' tortuoso e segue soprattutto le zone di roccia grigia, dimostratasi la più compatta. La pulizia si è resa indispensabile per rendere più sicura la via. Tuttavia qualche frammento può ancora staccarsi senza preavviso, quindi prestare la massima attenzione durante la progressione, soprattutto nelle prime ripetizioni. Il primo tiro è quello con la roccia più delicata, tuttavia ben protetto. La progressione sull'intero itinerario beneficia spessissimo delle caratteristiche inclusioni di selce (di tutte le dimensioni) di cui tutta la parete è ricca.
Accesso generale
Da Calolziocorte, raggiungere Erve e parcheggiare nei pressi del cimitero. Proseguire lasciandolo a destra fino a una casa dalle finestre rosse, appena passata la quale si diparte un sentiero a sinistra (grossa freccia rossa su muro). La traccia all'inizio è esile per poi diventare più larga. A un bivio prendere a destra (ometto e tronchi) e salire a lungo fino a raggiungere un'evidente baita con legnaia a fianco. Dal retro della baita proseguire senza percorso obbligato (tracce vaghe) direttamente verso l'alto per prati intervallati da alberi fino a raggiungere un paio di appostamenti di caccia. Passare in mezzo e appena sopra individuare il sentiero che, nel bosco, torna ad essere ben marcato. Seguirlo fino a raggiungere il bordo delle creste. L'evidente freccia rossa indica la direzione per la cima dello Spedone per gli escursionisti. Invece, andare a destra seguendo una traccia immersa nella boscaglia a tratti fitta (qualche bollo rosso). Mantenersi idealmente sempre sulla cresta con poche variazioni (qualche ometto). La traccia diventa ripida e in discesa. Proseguire fino a raggiungere le evidenti catene che si collegano alla prima calata della via. Spiazzi comodi. 30 minuti da Erve. Itinerario
Le doppie attrezzate sono cinque, al massimo di 30 mt. Si consiglia di non saltare le soste e in qualche caso di far passare le corde in qualche rinvio per comodità. L'ultima doppia deposita nei pressi di una corda fissa che permette agevolmente di raggiungere la S0.
Seguire a ritroso l'itinerario di approccio. Materiale
12 rinvii, friend piccoli utili, cordini per allungare qualche fix Note
Da Calolziocorte, raggiungere Erve e parcheggiare nei pressi del cimitero. Proseguire lasciandolo a destra fino a una casa dalle finestre rosse, appena passata la quale si diparte un sentiero a sinistra (grossa freccia rossa su muro). La traccia all'inizio è esile per poi diventare più larga. A un bivio prendere a destra (ometto e tronchi) e salire a lungo fino a raggiungere un'evidente baita con legnaia a fianco. Dal retro della baita proseguire senza percorso obbligato (tracce vaghe) direttamente verso l'alto per prati intervallati da alberi fino a raggiungere un paio di appostamenti di caccia. Passare in mezzo e appena sopra individuare il sentiero che, nel bosco, torna ad essere ben marcato. Seguirlo fino a raggiungere il bordo delle creste. L'evidente freccia rossa indica la direzione per la cima dello Spedone per gli escursionisti. Invece, andare a destra seguendo una traccia immersa nella boscaglia a tratti fitta (qualche bollo rosso). Mantenersi idealmente sempre sulla cresta con poche variazioni (qualche ometto). La traccia diventa ripida e in discesa. Proseguire fino a raggiungere le evidenti catene che si collegano alla prima calata della via. Spiazzi comodi. 30 minuti da Erve. Itinerario
Tiro 1: salire obliquando e traversando a sx per poi riportarsi in verticale e a dx a una lama (delicata). In verticale ancora fino a un fix da cui si traversa decisamente a sx fino alla S1 6b 20 mt
Tiro 2: in verticale e poi a dx con movimenti impegnativi per entrare in un corto diedro che deposita su un terrazzino. Seguire lungamente i fix fino alla S2 6c. Tiro splendido. 30 mt
Tiro 3: salire dritto e poi effettuare un giro verso dx. Traversare decisamente a sx fino a una lama che si rimonta con singolo impegnativo. Proseguire in obliquo a sx fino alla S3 6c. Tiro molto bello. 30 mt
Tiro 4: ancora in obliquo a sx con movimenti tecnici e chiodatura più allungata fino ad uscire sempre verso sx su cengetta alla S4 6a+. Ancora bella arrampicata. 30 mt
Tiro 5: diritto per placche appoggiate e lavorate a una clessidra cordonata, poi in obliquo a sx (due fix). Forzare un muro più verticale fino a cengia. Da qui due possibilità: a) Superare con passo deciso un tettino a dx e il successivo muro bianco verticale; obliquare tenendosi un po' in alto (grosse inclusioni di selce) fino all'evidente diedro finale che deposita alla catena della prima calata (6a); b) traversare a sx su gradoni (1 fix), alberi e un breve diedro da cui si perviene facilmente alla sommità della parete (4a) S5 su alberi. 30 mt
DiscesaLe doppie attrezzate sono cinque, al massimo di 30 mt. Si consiglia di non saltare le soste e in qualche caso di far passare le corde in qualche rinvio per comodità. L'ultima doppia deposita nei pressi di una corda fissa che permette agevolmente di raggiungere la S0.
Seguire a ritroso l'itinerario di approccio. Materiale
12 rinvii, friend piccoli utili, cordini per allungare qualche fix Note
Apertura interamente dal basso, tranne la variante finale che riporta alla prima calata, aggiunta successivamente.
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Bellezza
Primi salitori
Luca Bozzi e Giovanni Chiaffarelli, durante l'inverno/primavera 2018, finita il 14.04.2018
Autore scheda
Giovanni Chiaffarelli
Lunghezza dislivello
140 m
Difficoltà obbligatoria
S2/6b obbl.
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