Via Serenella - Crozzet del Rifugio
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Via Serenella: Crozzet del Rifugio in Val d’Ambiez (Dolomiti di Brenta)
Planetmountain
Bellezza
Primi salitori
Mariano Chini, Giuliano Stenghel 14/081987
Autore scheda
Francesco Salvaterra, Guida Alpina
Versante
Sud
Lunghezza dislivello
260m
Difficoltà
VII/R3-4/II
Difficoltà obbligatoria
VI+
Splendida salita che vince l’evidente fessura obliqua verso destra sulla gialla e strapiombante parete dello zoccolo del Crozzet del rifugio per poi proseguire seguendo la logica del “facile nel difficile” e sempre con arrampicata impegnativa, sulla parete sovrastante la grande cengia. L’arrampicata è prevalentemente in libera e quasi sempre in aperta parete. L’esposizione, unita alla continuità delle difficoltà, rendono questa salita una via di stampo classico da ripetere. Difficoltà V-VI°. Giuliano Stenghel
Itinerario
Vedi relazione Note
Abbiamo trovato in tutto 13 chiodi dei quali almeno 3 o 4 non sembravano dei primi salitori (relativamente recenti, messi male e su tratti non difficilissimi) oltre a 4 vecchi spit-rock su due soste. Questi ultimi sono stati aggiunti da altri (peraltro messi in posti scomodi) e e li abbiamo tolti. Abbiamo aggiunto alcuni chiodi (6 o 7), soprattutto alle soste, che comunque vanno sempre rinforzate con materiale mobile, e ripassato con cordini nelle parecchie clessidre.
La roccia dove delicata è stata in parte ripulita ma generalmente è compatta e a tratti bellissima. La linea ha mantenuto il suo carattere, solo leggermente addolcito. Il tiro chiave come lo abbiamo trovato era un boulder strapiombante nello stile "o la va o ti spacchi" con parecchi metri obbligatori e duri con schianto diretto su cengia in caso di volo. Ora, appendendoci da secondi, siamo riusciti a piazzare un ottimo chiodo strategico che ci permette di consigliare questa bellissima salita senza rimorsi di coscienza. Non è una via per tutti ma nemmeno per pochi, di certo chi arriverà in cima potrà vedere la Madonna (ina). Buona avventura.
Vedi relazione Note
Abbiamo trovato in tutto 13 chiodi dei quali almeno 3 o 4 non sembravano dei primi salitori (relativamente recenti, messi male e su tratti non difficilissimi) oltre a 4 vecchi spit-rock su due soste. Questi ultimi sono stati aggiunti da altri (peraltro messi in posti scomodi) e e li abbiamo tolti. Abbiamo aggiunto alcuni chiodi (6 o 7), soprattutto alle soste, che comunque vanno sempre rinforzate con materiale mobile, e ripassato con cordini nelle parecchie clessidre.
La roccia dove delicata è stata in parte ripulita ma generalmente è compatta e a tratti bellissima. La linea ha mantenuto il suo carattere, solo leggermente addolcito. Il tiro chiave come lo abbiamo trovato era un boulder strapiombante nello stile "o la va o ti spacchi" con parecchi metri obbligatori e duri con schianto diretto su cengia in caso di volo. Ora, appendendoci da secondi, siamo riusciti a piazzare un ottimo chiodo strategico che ci permette di consigliare questa bellissima salita senza rimorsi di coscienza. Non è una via per tutti ma nemmeno per pochi, di certo chi arriverà in cima potrà vedere la Madonna (ina). Buona avventura.
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Bellezza
Primi salitori
Mariano Chini, Giuliano Stenghel 14/081987
Autore scheda
Francesco Salvaterra, Guida Alpina
Versante
Sud
Lunghezza dislivello
260m
Difficoltà
VII/R3-4/II
Difficoltà obbligatoria
VI+
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