Via il volo della grola - Campanile Giac
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Via il volo della grola: Lo spigolo est del Campanile Giac
Planetmountain
Bellezza
Primi salitori
Stefano Bianchi, Francesco Salvaterra, 30/10/2010. Prima ripetizione e libera: Francesco Salvaterra, Giulia Orlandi 14/09/2013
Autore scheda
Francesco Salvaterra, Guida Alpina
Lunghezza dislivello
160m
Difficoltà
VI+ con passi di AO-A1 o VII+
Si tratta della prima salita alla torre, battezzata dagli apritori “Campanile Giac” in onore di Fabio Giacomelli. La via segue una logica sequenza di camini e fessure strapiombanti, arrampicata vecchio stile: incastri faticosi e tecnici. La roccia è dolomia spesso gialla con sezioni friabili dove occorre prestare attenzione anche se è stata in parte ripulita. Ambiente magnifico. Anche se breve la scalata è decisamente impegnativa, sia che la si affronti in arrampicata libera che con tratti in artificiale. Salvo che nella prima lunghezza la via è stata aperta con sezioni in arrampicata artificiale e gradata VI/A2, durante la prima ripetizione la via è stata liberata con difficoltà fino al VII+, la difficoltà obbligatoria è sul V+ e ci si può proteggere bene.
Accesso
Raggiungere e risalire la val d'Algone fino al parcheggio del rifugio Brenta, il Campanile Giac è visibile guardando verso il Bus de la Regina dal parcheggio (la cima che stà dietro rende difficile identificarlo per la prospettiva).
Percorrere a piedi la strada sterrata fino a malga Vallon, dopo il primo marcato tornante a sinistra (bivio) percorrere la strada principale ancora per 100mt quindi imboccare sulla dx una traccia poco evidente che parte molto pendente. Seguire la traccia che passa per un bosco sulla massima pendenza, poi dal greto di un torrente, da un bosco e tra mughi fin sotto l’evidente campanile. Da sotto la cima risalire un canale detritico e un muretto di 15-30 metri di II-III grado, l'attacco è posto poco più a destra del camino giallo iniziale, presente un cordone su mugo. (ore 2 circa dal parcheggio). Discesa
Dalla cima (libro di vetta incastrato in barattolo sotto un mugo) cercare un ancoraggio verso nord, doppia nel vuoto di 55metri fino ad un altro ancoraggio con due chiodi. Con un' altra doppia si è nel canale in prossimità dell'attacco. Da qui si scende per il sentiero di salita. (1-1.30 ore dalla base). Materiale
Sono stati usati e lasciati 18 chiodi e 3 nut, la salita è attrezzata e le soste sono in loco anche se vanno rinforzate e i chiodi sui tiri non sono abbondanti. Per una ripetizione portare una serie completa di friends dal 4 piccolo al 3bd, una abbondante serie di nut, martello e qualche chiodo. Utile doppiare 0.75 e 1bd e avere un friens o excentrix n.4, staffe a discrezione.
Raggiungere e risalire la val d'Algone fino al parcheggio del rifugio Brenta, il Campanile Giac è visibile guardando verso il Bus de la Regina dal parcheggio (la cima che stà dietro rende difficile identificarlo per la prospettiva).
Percorrere a piedi la strada sterrata fino a malga Vallon, dopo il primo marcato tornante a sinistra (bivio) percorrere la strada principale ancora per 100mt quindi imboccare sulla dx una traccia poco evidente che parte molto pendente. Seguire la traccia che passa per un bosco sulla massima pendenza, poi dal greto di un torrente, da un bosco e tra mughi fin sotto l’evidente campanile. Da sotto la cima risalire un canale detritico e un muretto di 15-30 metri di II-III grado, l'attacco è posto poco più a destra del camino giallo iniziale, presente un cordone su mugo. (ore 2 circa dal parcheggio). Discesa
Dalla cima (libro di vetta incastrato in barattolo sotto un mugo) cercare un ancoraggio verso nord, doppia nel vuoto di 55metri fino ad un altro ancoraggio con due chiodi. Con un' altra doppia si è nel canale in prossimità dell'attacco. Da qui si scende per il sentiero di salita. (1-1.30 ore dalla base). Materiale
Sono stati usati e lasciati 18 chiodi e 3 nut, la salita è attrezzata e le soste sono in loco anche se vanno rinforzate e i chiodi sui tiri non sono abbondanti. Per una ripetizione portare una serie completa di friends dal 4 piccolo al 3bd, una abbondante serie di nut, martello e qualche chiodo. Utile doppiare 0.75 e 1bd e avere un friens o excentrix n.4, staffe a discrezione.
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Bellezza
Primi salitori
Stefano Bianchi, Francesco Salvaterra, 30/10/2010. Prima ripetizione e libera: Francesco Salvaterra, Giulia Orlandi 14/09/2013
Autore scheda
Francesco Salvaterra, Guida Alpina
Lunghezza dislivello
160m
Difficoltà
VI+ con passi di AO-A1 o VII+
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