Scialpinismo (e altro) in Libano nel 2024

Dopo una vacanza scialpinistica in Libano, Stefano Di Bartolomeo presenta le opportunità per sciare 'con il mare mediterraneo in faccia'. Un vademecum prezioso, ricco di informazioni utili per lo scialpinismo.
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Scialpinismo in Libano: sciare con 'il mare in faccia': sullo sfondo la capitale Beirut.
Jad Safi

Tenetevi il vostro Libano con tutti i suoi problemi, che io mi tengo il mio Libano con tutta la sua bellezza. Tenetevi il vostro Libano con i suoi pregiudizi e conflitti, che io mi tengo il mio Libano con i suoi sogni e le sue certezze.
Il mio Libano è un luogo di bellezza e di sogni, di valli incantevoli e splendide montagne.
Gibran Khalil Gibran

Premessa
Per qualcuno lo scialpinismo in Libano suonerà un po’ "già sentito" grazie a chi ne ha raccontato in precedenza (vedi sotto). A qualcun altro suonerà molto esotico o avventuroso, specialmente di questi tempi. La verità sta un po’ nel mezzo: il Libano è uno di quei - purtroppo - tanti paesi in cui la storia corre ancora molto veloce. Sono i paesi che non hanno ancora raggiunto la stabilità economica e sociale di cui godiamo noi cittadini del cosiddetto ‘primo mondo’. Fasi di pace e prosperità hanno portato, per esempio, alla fondazione della prima scuola di sci da parte dei Francesi negli anni ‘30 e poi alla nascita di stazioni sciistiche ‘glamour’ nei decenni successivi. Ad esse si sono alternati periodi negativi come la guerra civile degli anni ‘70-’80, la guerra con Israele del 2006 o l’attuale crisi economica e le nuove tensioni con Israele. È una logica triste, ma ben nota a chi frequenta ‘l’altra parte di mondo’: a momenti in cui uno sviluppo fulgido sembra prossimo seguono invece momenti in cui tutto è azzerato e si ricomincia da capo.

Ovviamente, lo sviluppo di discipline ludiche come l’alpinismo ne è influenzato. Se già nei primi anni ottanta Parmentier, nel ‘95 Daidola e a fine anni novanta Gionco (e chissà quanti altri di cui non ho trovato fonti) hanno fatto gite o addirittura lunghe traversate con gli sci, i loro resoconti non prescindono da un forte senso dell’avventura che si esalta nel contrattare l’accesso ai monti con i militari, nell’udire le bombe in lontananza o farsi addirittura sparare addosso nel caso di Parmentier, nel venire ammoniti sul pericolo di mine nella neve, ecc. ecc.

Tuttavia, il Libano, grazie alla nota mentalità aperta, moderna e resiliente dei suoi abitanti ha sempre mantenuto un filo sottile di persistenza. È grazie a questo, per esempio, che negli anni 2000 è nato il ‘Lebanon Mountain Trail’, un bellissimo percorso escursionistico dell’intero arco montuoso in 27 tappe, perfettamente organizzato con segnaletica e mappe. O che ogni anno si svolgono manifestazioni e gare di scialpinismo, come quella a cui ho potuto personalmente iscrivermi (anche se poi non partecipare perché è stata rinviata per maltempo…). 

È possibile quindi fare scialpinismo in Libano senza essere eroi o esploratori, ma sicuramente apprezzando il piacere di sciare con il mare mediterraneo in faccia, di usare uno skilift ‘vintage’ che forse aveva preso anche il "Parmentier errante" cinquanta anni fa, di abbracciare con uno stesso sguardo dalla cima l’isola di Cipro e le alture siriane del Golan, di scegliersi ‘a vista’ il canalino in cui tuffarsi perché nessuno lo ha mai descritto, di sciare la mattina e fare il bagno in mare il pomeriggio ecc. ecc.

È però innegabile che, rispetto alle ‘nostre’ montagne, il contesto è mutevole e ancora iposviluppato. Perciò le informazioni aggiornate sono preziose - tanto più per uno sport potenzialmente rischioso come il nostro - e difficili da ottenere. Da qui le ragioni di questo articolo: condividere un breve viaggio con finalità scialpinistiche effettuato a cavallo tra febbraio e marzo 2024 non perché abbia caratteristiche avventurose o inedite, ma per aiutare altri appassionati interessati e forse anche, sperabilmente, farne interessare altri.

Per brevità e praticità le informazioni generali, storiche e geografiche sul paese sono volutamente limitate in quanto facilmente reperibili altrove, non certo per la loro importanza ed interesse, che restano notevoli.

Orografia
L’ orografia del Libano, come si può vedere in figura 2, è semplice. Il paese è piccolo ed è percorso longitudinalmente da due catene montuose, quella più a ovest e vicina al mare si chiama catena Libano (cima più alta Qurnat al-Sawda, 3088 mt.) e quella più orientale si chiama Antilibano, con cima più alta il Monte Hermon di 2814 mt. Le due dorsali delimitano la grande vallata chiamata Beqaa.

Dal punto di vista scialpinistico, l’ Antilibano, anche se offre opportunità, non viene generalmente preso in considerazione perchè è più selvaggio e inesplorato, più militarizzato per la vicinanza al confine siriano e meno innevato. La catena del Libano può essere invece considerata un intero territorio di gioco scialpinistico, tanto è vero che, come già detto, alcune traversate più o meno integrali sono già state effettuate.

Esistono grosso modo tre aree di riferimento, anche se, come già detto è possibile fare lunghe traversate che le uniscono. L’area più a nord - cosiddetta ‘dei cedri’ - si trova 45 km all’interno della seconda città del paese, Tripoli, e comprende villaggi o cittadine come Cedar’s God con l’omonimo Ski Resort, Bcharre, Ehden. In quest’area ci sono impianti di risalita e c’è la vetta più alta sopracitata, raggiungibile con gli sci.

La zona di Tannourine, più o meno a metà strada tra le altre due è bellissima e selvaggia, ma le montagne sono più rocciose e meno adatte allo skialp, infatti è il principale centro per l’arrampicata (vedi oltre). Non ci sono impianti, ma comunque ci sono delle possibilità scialpinistiche partendo dal villaggio di Harissa. In realtà, la catena montuosa e la strada sottostante sono un continuum; alcune gite descritte nella guida di Cantone partono dai villaggi di Bekaafra e Hasroun che si trovano sulla strada tra Bcharre e Tannourine (figura 8).

La seconda area con impianti si trova più a sud, circa 50 km a est di Beirut. Anche se i loro impianti e piste non sono collegati, varie località si susseguono lungo la catena montuosa. Esse sono - da nord a sud - Faraiya, Kfardebian, Faqra, Qanat Bakish e Zaarour Club. In questa area si trova il monte Sannine, gustosa meta scialpinistica.

Fonti informative
Prima di partire le fonti che ero riuscito a trovare sono i sopracitati tre classici libri di Parmentier, (1) Daidola (2) e Gionco (3). Interessantissimi, ma datati e, forse, più libri di lettura che guide vere e proprie. I triestini Moro e Bartolini nel 2012 hanno fatto un viaggio con alcune gite descritto su internet (4). Loro stessi citano una spedizione del CAI di Torino del 2000, di cui però non sono riuscito a trovare documentazione. Data la scarsità di informazioni specifiche, per le prime gite mi sono quindi affidato ad una guida locale, anche perché sciavo da solo. Durante il soggiorno ho però appreso dell’esistenza di una vera e propria guida cartacea (5), che, purtroppo, sono riuscito a procurarmi solo al termine del viaggio. Dopo avere verificato la sua qualità e relativa freschezza (è del 2007), posso dire che è sicuramente un "game changer" per chi vuole fare scialpinismo in Libano. E’ stata scritta, guarda caso, da un dinamico diplomatico italiano durante il suo mandato nel paese. Conferma quindi il famoso detto con cui i libanesi esprimono ironicamente la grande simpatia che hanno verso il nostro paese: "E’ sempre colpa degli italiani". Non è in commercio, è in francese e può essere richiesta direttamente all’autore, che ha cortesemente acconsentito (roberto.cantone@yahoo.it). Infine, alcune (poche) gite sono descritte, con rispettiva traccia GPS, sul sito Wikiloc.

Cartografia
Anche la cartografia è di difficile reperimento. Esiste una cartografia 1:25000, ma non è direttamente acquistabile perché di esclusiva militare. Mi è stato detto che su richiesta si può ottenere qualcosa, ma non ho verificato. Sono ottime, però, le mappe del Lebanon Mountain Trail (basate appunto sulla cartografia militare) che più o meno coprono tutta la catena Libano. Anche queste, però, non sono integralmente disponibili, ma alcune sono in attesa di ristampa (contattare il sito www.lebanontrail.org per informazioni puntuali). Il GPS (e anche la copertura internet 3 o 4G) funziona quasi dappertutto e quindi, con una qualsiasi applicazione cartografica ce la si può cavare.

Innevamento e valanghe
Normalmente la neve arriva verso la fine di dicembre e dura fino a marzo-aprile. Anche se il cambiamento climatico si fa sentire anche qui, le guide locali mi hanno detto che ancora non sono mai capitati inverni con innevamenti così scarsi da non permettere di sciare. Quest’anno la neve è arrivata un po’ più tardi, a metà gennaio, ma abbondante, e a inizio marzo si sciava da circa 1700 mt. in su, sempre calzando gli sci dall’automobile o con pochi minuti a piedi.

Come confermato anche da tutte le fonti sopracitate, le valanghe in Libano sono, per quanto possa sembrare incredibile, estremamente rare. I miei accompagnatori locali lo spiegano con il fatto che l’irraggiamento a queste latitudini stabilizza il manto. Non possiedo le competenze per esprimere un parere, ma posso certamente confermare di non avere mai visto il minimo segno di slavine nemmeno nei pendii più ripidi e nemmeno nelle ore più calde quando, in teoria, almeno le valanghe di fondo dovrebbero essere favorite.

La vicinanza del mare fa sì invece che le condizioni meteo e, soprattutto, la visibilità possano cambiare velocemente

Le gite
Nel comprensorio più a Nord la gita più celebre è quella sulla montagna più alta del paese, il Qornet al-Sawda (Monte Nero, figura 3). Si parte dagli impianti dello Cedar’s ski resort (figure 4 e 5) e non presenta difficoltà se non di orientamento con il brutto tempo. Tuttavia, un lungo sviluppo in falsopiano nella parte intermedia (figura 6) non la rende esaltante dal punto di vista sciistico. Si può scendere per un versante diverso da quello di salita, verso ovest, ma non so dare particolari perchè ho fatto il percorso classico. Altre belle gite si possono fare partendo dalla riserva di Horsh Ehden, a 4 km di strada asfaltata dal centro di Ehden. Ma il "campo di gioco" più entusiasmante è l’ampio circolo montano che sovrasta il resort. Qui la dorsale ben visibile verso nord - dominata dal Tem al-Mezreb (figura 5) e quella verso sud - dominata dal Qornet al-Bass (figura 7) offrono possibilità innumerevoli di discese e pendenze. Quest’ultima, poi, presenta una strada aperta solo d’estate ma comodissima come via di salita invernale che porta al passo Col Ainata che offre una vista mozzafiato sulla valle della Bekaa a est e sul mare mediterraneo a ovest (figura 12). Da qui si può scendere direttamente o seguire la cresta verso sud a piacimento fino ad una via di discesa sulla destra a scelta. Più ci si sposta lungo la cresta, più conviene organizzare un passaggio per ritornare velocemente alla macchina. A seconda dell’innevamento questi pendii e canali hanno tra i sette e i novecento metri di dislivello e pertanto possono anche essere anche ripetuti in giornata.

Come già detto e come visibile in figura 8, la dorsale continua senza soluzione di continuità verso sud e, per accedere alla partenza delle gite, conviene spostarsi lungo la strada Bcharre-Tannourine a Bekaafra e Hasroun.

Il terzo comprensorio è il più vicino a Beirut. Il monte Sannine è così vicino che si può tranquillamente fare una bella gita e ritornare in città in mezza giornata. Anche qui (figura 9) le possibilità per chi ha un indole esplorativa sono molte di più delle gite finora descritte. Io ho fatto un canale chiamato Petit Coule, davvero stupendo (figure 10 e 11). Credo di avere azzeccato la gita perché dietro di me c’era l’idolo nazionale e alpinista himalayano Maxime Chaya!

Informazioni pratiche varie
Dal punto di vista della sicurezza, l’attuale crisi economica ha peggiorato la situazione dal momento che è aumentato il numero di persone in indigenza. Il paese è comunque ancora ragionevolmente sicuro, adottando ovviamente le precauzioni elementari ed il buon senso. Come ovunque, le zone montane sono più tranquille.

Il costo della vita può essere considerato simile all’Italia per la maggior parte delle cose. Esiste un’ economia del lusso per i pochi ricchi, dove i prezzi possono essere anche più alti, ad esempio alloggi e ristoranti di livello, ed un’economia di base dove i prezzi sono più bassi, ad esempio cibo di strada come kebab o felafel. Per quanto riguarda gli alloggi, Airbnb è diffuso e consiglio di cercare accuratamente le sistemazioni migliori, a prezzi paragonabili ai nostri.

La compagnia nazionale Middle East Airways (MEA) al momento è ancora partner di ITA Airways e quindi si può partire per Beirut da qualsiasi aeroporto collegato da quest’ultima a Roma o Milano. E’ molto interessante che MEA offra gratis anche in classe economica il trasporto di una attrezzatura sportiva come gli sci e questo si estende anche all’eventuale volo interno italiano.

Per gli italiani non serve visto, ma solo un timbro gratuito all’arrivo (bisogna fornire un indirizzo qualsiasi in Libano, anche un hotel). E’ essenziale non avere timbri di Israele sul passaporto.

I trasporti pubblici (bus e minibus) da Beirut verso le zone montane esistono, ma agli scialpinisti conviene ragionevolmente noleggiare una macchina in aeroporto a Beirut. I prezzi di riferimento sono da 30 a 60 e più dollari al giorno a seconda del tipo di mezzo e di contratto. La patente italiana è sufficiente, meglio comunque verificare con la singola compagnia se richiedono una patente internazionale.

In Libano non esiste l’equivalente del club alpino nazionale né una certificazione standardizzata per le guide. Ci sono però vari gruppi di appassionati su base privata. Essere loro clienti è sicuramente un modo di aiutare il settore ed il paese. Per quanto riguarda l’escursionismo sicuramente il LMT è il riferimento - www.lebanontrail.org. Per quanto riguarda lo scialpinismo, ci sono meno certezze. Io mi sono affidato ad una persona molto nota localmente (Gilbert Moukhaiber, gilbert@33-north.com) anche perché in precedenza ha partecipato al progetto LMT, che però non è scialpinista. Mi ha quindi messo in contatto con una guida di Bcharre (Paul Fashka whattsap +96171634349) a sua volta formatosi nell’esercito perché i militari sono molto attivi nel settore alpinistico. Riporto i contatti di entrambi e non posso che raccomandarli, ma sono consapevole che potrei fare torto ad altre persone o gruppi ugualmente o più qualificati. Il costo giornaliero della guida è stato di 150 dollari. Per eventuali piccoli gruppi mi ha assicurato la stessa tariffa o di poco superiore.

In Libano non esiste ancora un soccorso alpino strutturato. Però, in caso di bisogno e caso per caso, l’esercito mette a disposizione mezzi (elicotteri, motoslitte) ed expertise, spesso in collaborazione con personale civile esperto della croce rossa libanese.

La sanità in Libano è essenzialmente privata, è raccomandabile quindi stipulare un’assicurazione sanitaria prima di partire. Il livello è generalmente buono, specie nella capitale.

La rete internet è ubiquitaria. Il costo di una scheda SIM locale con traffico dati e voce sufficiente per una vacanza è intorno ai 20-30 dollari.

Il pericolo mine, molto enfatizzato dalle tre fonti "storiche" sopracitate, mi è stato molto ridimensionato dai locali. Sicuramente è inesistente nelle gite codificate, è comunque minimo d’inverno ed ipotizzabile solo se ci si avventura su terreni inesplorati.

Appendice
Anche per l’arrampicata il Libano offre buone possibilità. Per di più, la stagione dura tutto l’anno, anzi, in piena estate può fare troppo caldo. Quindi nulla vieta di alternare allo skialp qualche arrampicatina. Molti anni di attività ed entusiasmo locale sono culminati nel 2021 con la pubblicazione di una guida davvero ben fatta (6). Può essere acquistata presso Climberspace a Qlayaat che fa anche un po’ da centro di riferimento per le attività arrampicatorie, come ad esempio un festival/raduno internazionale che si tiene in settembre,

Bibliografia
1. Parmentier M. Montagnes de la Méditerranée (Les Grands raids à ski). Editions ACLA. 1984.
2. Daidola G. Ski spirit. Sciare oltre le piste. Alpine Studio. 2021
3. Gionco F., Gionco L, Gionco M. Nevi sul Mediterraneo. De Agostini. 2002
4. www.scivolare.it/dettaglioViaggio.php?idArticolo=34
5. Cantone R. Ski de Randonnée au Liban. 2007
6. El Khoury J., Emil G. Lebanon Rock Climbing Guidebook. 2021




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