Magnifico Mount Scott e le sorprese della natura in Antartide
Quando pensi di avere visto già parecchio viaggiando, scopri che ci sono luoghi, come questo, che ti stupiscono ogni giorno. Basta muoversi alla mattina con la barca per andare all'attacco della salita e ti rendi conto di vivere in una sorta di documentario. Stamattina, per esempio, navigavamo verso sud per fare la salita del Mount Scott e tolta l'ancora, la prima cosa che abbiamo incrociato è stato un piccolo iceberg piatto con sei foche stese a godersi il sole. Un paio di esse hanno sollevato pigramente la testa, si sono stirate e poi sono tornate ad adagiarsi sul ghiaccio bianco-azzurro; altre due hanno continuato a seguirci fino a quando ci siamo persi in mezzo al mare di icebergs.
Siamo rimasti lì a guardare la scena, ammutoliti davanti a tanta meraviglia. Dopo poco, su un altro iceberg hanno cominciato a saltare direttamente dall'acqua, con comica regolarità, una serie di pinguini gentoo. Sembrava quasi che si spingessero l'un l'altro per veder passare la barca. Ogni giorno la natura ci regala sorprese.
Come questa giornata di sole spettacolare, senza una nube e con temperature, sul ghiacciaio del Mount Scott, quasi primaverili. Il Mount Scott è una delle magnifiche montagne di questa parte di penisola antartica, tra l'Isola Brabant e le Argentine Islands. È un territorio infinito di costa e isole senza fine che verso l-interno circondano il Bruce plateau, altopiano glaciale lungo centinaia di chilometri. Sono nomi leggendari, come quello di Robert Falcon Scott, protagonista di una delle storie più' epiche a tragiche dell'esplorazione antartica.
Arrivato al Polo Sud provatissimo col suo team - in strenua lotta sul filo dei giorni con il suo avversario Amundsen per la conquista del Polo Sud - scopre che Amundsen, che gli lascia un messaggio, lo ha preceduto di pochi giorni. Lo stato generale di Scott e dei suoi uomini, le scarse provviste rimaste e la terribile delusione fanno del loro viaggio di ritorno un'odissea terribile che si conclude con la morte di tutti i componenti. Tempi di grandi sfide, di nazionalismi e di esplorazioni portate avanti con uno spirito di scoperta che, per molti versi e per ovvi motivi di tempo, si sono persi.
Nel nostro caso, la salita del Mount Scott è fantastica quanto a panorami e la neve lo è altrettanto. Stephen Venables fa strada con spirito molto britannico su questi incredibili pendii glaciali: anche la sua presenza fa di queste salite un momento assolutamente speciale.
Intanto lo sguardo spazia su altre incredibili montagne, tra queste il Mount Shackleton, dedicato al grande esploratore britannico che riporta ad un'altra storia epica dell'esplorazione antartica, ma dagli esiti decisamente più fortunati, nonostante le premesse piuttosto disastrose. Ma questa è un'altra storia di resistenza, abilità, forza d'animo e capacità tecniche che lasciano stupiti, soprattutto pensando agli strumenti dell'epoca. Ne parleremo presto.
di Manuel Lugli
Aggiornamento della spedizione live: public.wicis.com
Link: Ortovox