Diagonale della Brenva del Monte Bianco sciata da Nico Borgeot, Gaspard Buro e Ross Hewitt

Nico Borgeot, Gaspard Buro e Ross Hewitt hanno effettuato la prima discesa con gli sci di 'The Missing Link', collegando la Poire, la Major e la Sentinella sulla parete Brenva del Monte Bianco. Il report di Hewitt di questa impresa su una delle pareti più selvagge delle Alpi.
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La Diagonale del versante Brenva del Monte Bianco sciata da Nico Borgeot, Gaspard Buro e Ross Hewitt il 05/06/2024
Ross Hewitt

Lo scialpinista britannico Ross Hewitt e i suoi colleghi francesi Nico Borgeot e Gaspard Buro hanno compiuto una prima impressionante discesa con gli sci sulla selvaggia ed inospitale parete della Brenva del Monte Bianco. La loro impresa, esposta e pericolosa come quella di Edmond Joyeusaz nel maggio 2020, raggiunge il seracco di La Poire, poi taglia in diagonale la parete, traversando verso sinistra per unirsi alla linea della via Major (Thomas Graham Brown, Frank Smythe, 1928) e poi alla Sentinella (Thomas Graham Brown, Frank Smythe, 1927).

Hewitt sognava questa discesa da oltre un decennio ed il successo è arrivato dopo aver scoperto un couloir nascosto due anni fa ed aver aspettato pazientemente le giuste condizioni. È stata necessaria solo una doppia di 60 metri. Sul suo account Instagram, la guida alpina britannica ha spiegato che la discesa è stata "Avventurosa, intensa, enormemente intimidatoria, divorante e assolutamente brillante" aggiungendo "Grandiosa su una scala impossibile da descrivere con semplici parole. Giganteschi nevai, imponenti grattacieli di ghiaccio, fasce di granito dorato e 4000 piedi di abisso fino al ghiacciaio. Come il Grand Canyon ma ancora più grande, o forse più simile ai giganti dell'Himalaya." Pubblichiamo il suo report dettagliato qui sotto.


L'ANELLO MANCANTE SULLA BRENVA di Ross Hewitt
Anche se le Alpi sono state completamente ricoperte di neve durante l'ultimo mese, le finestre di bel tempo per obiettivi in alta montagna sono state scarse. Sto parlando di finestre di 2 giorni, non perché non mi piacciono lunghe spinte one push, ma perché dopo 4-5 giorni di tempesta la neve aveva sempre bisogno di tempo per assestarsi.

L'idea frullava nella mia testa da anni, inizialmente pensavo che sarebbe stato bello sciare fino al seracco e poi volare via, poi un giorno dopo il lockdown per il Covid ho avvistato questo canale nascosto dal Col de la Brenva. Avevamo solo bisogno che il seracco si sciogliesse abbastanza nelle calde estati per collegare l'inizio della Poire alla Via Major. Da ottobre abbiamo avuto molta neve in quota e anche nell’ultimo mese, quando è più importante, semplicemente non è mai smesso di nevicare. Ciò nonostante avevo la sensazione che fosse ora di provare, ma Will Rowentree e Joe con cui avevo fatto Sentinella Rossa erano andati in Nuova Zelanda. Quindi non avevo un compagno e non avevo parlato a nessuno della linea.

Lunedì il tempo è stato bello per qualche ora e da Chamonix mi sono recato in Italia con un obiettivo enorme per osservare la linea e vedere se la neve era attaccata al ghiaccio. Non avevo mai visto la cima così bianca, era ora di giocare! All'improvviso è apparsa una piccola finestra con un paio d'ore la mattina presto quando il vento sarebbe stato gestibile prima che iniziassero a formarsi lastroni di neve sulla parete est.

Ho contattato il talentuoso e fidato compagno di avventure Nico Borgeot per vedere se era libero per una nuova linea: lo era, ma lui voleva andare a sciare l'Arete de Peuterey e mi ha chiesto della linea che avevo in mente. Era stato alla Tour Ronde con Gaspard Ravannel a guardare anche lui la parete. Così gli ho mostrato cosa stavo pensando e molto velocemente mi ha chiesto se avevo individuato i passaggi chiave. Ci siamo messi d'accordo per andare insieme al rifugio Cosmiques insieme a Gaspard Buro, ma non eravamo d'accordo su quale linea avremmo scelto.

Il giorno dopo al rifugio abbiamo parlato della linea con l'aiuto delle foto, cosa che per Gaspard era una novità. Quando abbiamo lasciato il rifugio non ci eravamo ancora impegnati su nessuna delle opzioni, sapendo bene che le condizioni probabilmente avrebbero preso per noi la decisione. Era in arrivo un forte vento a metà mattinata.

Dopo il Col de la Brenva faceva molto freddo per via del vento dell'ovest, indossavo piumino da spedizione, occhiali, guanti e scaldascarponi. Gaspard ha perso uno sci durante la salita al Tacul alle 2 del mattino ed era 30 minuti dietro di noi. La cosa più ovvia da fare era sedersi sotto il cornicione, al riparo dal vento, sulla parete est, ad aspettare. Lì la neve era invitante. Nico mi ha chiesto cosa pensavo. "È il giorno, quello che aspettiamo da anni." Eravamo entrambi nervosi mentre aspettavamo Gaspard. L'attesa è il momento peggiore. Gaspard è arrivato insieme alle nuvole e nella parte alta la luce era terribile. Ciò significava però aspettare meno tempo più in basso affinché la neve si ammorbidisse.

La discesa è andata precisa come da orologio, con neve soffice ovunque. Sulla sezione superiore ci sono state le nuvole alte, che hanno reso la luce davvero piatta e insidiosa in quella sezione a 50°. Il canale di collegamento che aveva neve l'anno scorso era ghiaccio vivo e lì abbiamo fatto una discesa in corda doppia da 60 metri prima di raggiungere la Via Major. Il ritorno del sole è stato gradito e abbiamo aspettato un po' sullo sperone che la neve si ammorbidisse prima di proseguire e goderci della bella neve primaverile nel Gran Couloir della Brenva.

Quando abbiamo raggiunto la Via Major, gli ultimi 600 metri sono scivolati via molto velocemente. Avevamo programmato di arrivare presto, ma il passaggio delle nuvole in alto ha provocato un rigelo che ci ha concesso più tempo. Quando abbiamo raggiunyo il Col Moore ci siamo finalmente rilassarti completamente, sapendo che nulla ci sarebbe caduto in testa.

Una volta lì, ho provato una travolgente sensazione di felicità e contentezza,l'intero Universo aveva cospirato affinché ciò accadesse quel giorno per superare questo magico e grandioso labirinto. Quello che rimaneva erano le birre celebrative allo Skyway. Sono così grato di condividere questa giornata con Nico e Gaspard. Euforico è un eufemismo.




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