Un Manifesto (mensile) per l'alpinismo e la montagna
Domani, Giovedì 11 febbraio, in edicola con Il Manifesto un nuovo inserto, 16 pagine a colori, a 50 centesimi, dedicato all'alpinismo e alla montagna. La presentazione di Matteo Bartocci ed Eleonora Martini, ideatori del progetto In Movimento con Il Manifesto.
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Un Manifesto (mensile) per l'alpinismo e la montagna da giovedì 11 febbraio 2016 in edicola
Il Manifesto
Un omaggio alla montagna in tante sue declinazioni: esce domani, giovedì 11 febbraio, il nuovo inserto del Manifesto,“In Movimento”, dedicato all'alpinismo e alle attività open-air, in alta e bassa quota. Una monografia dedicata questo mese alle attività invernali, dal Karakorum alle Alpi e agli Appennini, fino all’Antartide, passando per le emergenze climatiche, lo sci-alpinismo e le cascate di ghiaccio.
Ideato da Matteo Bartocci ed Eleonora Martini, con la consulenza editoriale di Umberto Isman e Francesca Colesanti e la realizzazione grafica di Alessandra Barletta, l'inserto mensile di 16 pagine a colori costerà 50 centesimi e resterà in edicola anche nei giorni successivi all'11 febbraio. E' un esperimento editoriale che nasce per passione, perché l'editoria e l'informazione sono fatti anche di questo, persone in carne e ossa che raccontano storie perché gli piacciono e perché le ritengono importanti. Ma anche per scelta politica, come dice il gioco della testata “in movimento”.
La montagna, l'alpinismo, ma più in generale lo sport, rappresentano da sempre un terreno naturale dove misurare l'essere umano, i suoi sogni, i suoi limiti. Il Manifesto si mette “in movimento” in un senso apparentemente diverso da quello, politico, al quale è più abituato chi lo conosce. E' una scommessa editoriale e una sfida culturale oltre la solita cronaca alpinistica che pochi quotidiani finora hanno raccolto in un progetto dedicato.
Il settore della montagna è piccolo ma in crescita. La cosa più importante per noi è che il pubblico della montagna (e un domani quello di altri sport o attività) è un pubblico dinamico - brutta parola ma bel concetto -, curioso, attento, viaggiatore con le gambe e con la mente. Perciò è un inserto che in prospettiva cerca un pubblico nuovo e autonomo rispetto a quello del giornale. Che vuole parlare a tutti, anche e soprattutto ai non “montanari”, senza perdere in approfondimento e qualità per chi “le cose le sa”. E le racconteremo in tutti i suoi aspetti – dalla scalata su ghiaccio all'arrampicata, dal Nanga Parbat al “nostro” Gran Sasso. Teniamo presente che il manifesto va in tutte le edicole di Italia e di natura e montagne, per fortuna, ne abbiamo dappertutto.
Non è una monografia specializzata, ce ne sono già tante, bellissime. E' un prodotto su carta da giornale, non patinato. Perciò la qualità dei contenuti è tutto. Mescoleremo l'occhio e la mano di giornalisti del manifesto con firme, storie ed esperienze di persone importanti, con interviste all'alpinista Daniele Nardi alla guida Anna Torretta, articoli del fotografo Damiano Levati, Marco Geri, Gianni Battimelli, del glaciologo Riccardo Scotti, le vignette di CaioComix.
Abbiamo cercato di raccontare le cose a tutto tondo, uscendo dai soliti clichè della “montagna assassina” o dell'ultima moda sulla neve. Giocando un po' di assonanza e di contrappunto tra le varie storie in pagina. Per esempio, parlando di scialpinismo, abbiamo accostato due figure importanti ma diverse come Luca Mazzoleni oggi negli Appennini e Stefano De Benedetti sul Bianco negli anni '80. Due modi agli antipodi di interpretare lo stesso “sport”. E sono messi uno di fronte all'altro. Non è un paragone diretto tra i due, ci mancherebbe!, è un suggerimento all'occhio del lettore. Vedere la stessa cosa da una prospettiva diversa. Che in fondo è quello che si fa quando si sale (o si scende) una montagna.
A marzo usciremo con un altro numero mensile, dedicato all'arrampicata e alla roccia. Poi, se questo progetto troverà le gambe per camminare dipenderà solo dai lettori.
Matteo Bartocci ed Eleonora Martini
Il Manifesto In Movimento
Ideato da Matteo Bartocci ed Eleonora Martini, con la consulenza editoriale di Umberto Isman e Francesca Colesanti e la realizzazione grafica di Alessandra Barletta, l'inserto mensile di 16 pagine a colori costerà 50 centesimi e resterà in edicola anche nei giorni successivi all'11 febbraio. E' un esperimento editoriale che nasce per passione, perché l'editoria e l'informazione sono fatti anche di questo, persone in carne e ossa che raccontano storie perché gli piacciono e perché le ritengono importanti. Ma anche per scelta politica, come dice il gioco della testata “in movimento”.
La montagna, l'alpinismo, ma più in generale lo sport, rappresentano da sempre un terreno naturale dove misurare l'essere umano, i suoi sogni, i suoi limiti. Il Manifesto si mette “in movimento” in un senso apparentemente diverso da quello, politico, al quale è più abituato chi lo conosce. E' una scommessa editoriale e una sfida culturale oltre la solita cronaca alpinistica che pochi quotidiani finora hanno raccolto in un progetto dedicato.
Il settore della montagna è piccolo ma in crescita. La cosa più importante per noi è che il pubblico della montagna (e un domani quello di altri sport o attività) è un pubblico dinamico - brutta parola ma bel concetto -, curioso, attento, viaggiatore con le gambe e con la mente. Perciò è un inserto che in prospettiva cerca un pubblico nuovo e autonomo rispetto a quello del giornale. Che vuole parlare a tutti, anche e soprattutto ai non “montanari”, senza perdere in approfondimento e qualità per chi “le cose le sa”. E le racconteremo in tutti i suoi aspetti – dalla scalata su ghiaccio all'arrampicata, dal Nanga Parbat al “nostro” Gran Sasso. Teniamo presente che il manifesto va in tutte le edicole di Italia e di natura e montagne, per fortuna, ne abbiamo dappertutto.
Non è una monografia specializzata, ce ne sono già tante, bellissime. E' un prodotto su carta da giornale, non patinato. Perciò la qualità dei contenuti è tutto. Mescoleremo l'occhio e la mano di giornalisti del manifesto con firme, storie ed esperienze di persone importanti, con interviste all'alpinista Daniele Nardi alla guida Anna Torretta, articoli del fotografo Damiano Levati, Marco Geri, Gianni Battimelli, del glaciologo Riccardo Scotti, le vignette di CaioComix.
Abbiamo cercato di raccontare le cose a tutto tondo, uscendo dai soliti clichè della “montagna assassina” o dell'ultima moda sulla neve. Giocando un po' di assonanza e di contrappunto tra le varie storie in pagina. Per esempio, parlando di scialpinismo, abbiamo accostato due figure importanti ma diverse come Luca Mazzoleni oggi negli Appennini e Stefano De Benedetti sul Bianco negli anni '80. Due modi agli antipodi di interpretare lo stesso “sport”. E sono messi uno di fronte all'altro. Non è un paragone diretto tra i due, ci mancherebbe!, è un suggerimento all'occhio del lettore. Vedere la stessa cosa da una prospettiva diversa. Che in fondo è quello che si fa quando si sale (o si scende) una montagna.
A marzo usciremo con un altro numero mensile, dedicato all'arrampicata e alla roccia. Poi, se questo progetto troverà le gambe per camminare dipenderà solo dai lettori.
Matteo Bartocci ed Eleonora Martini
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