Al Trento Film Festival presentato il primo volume del Sentiero Italia CAI

Venerdì scorso al Trento Film Festival è stato presentato il primo volume del Sentiero Italia CAI. La creazione e la mappatura di un unico cammino che attraversa tutte le regioni d'Italia per oltre 7600 km è un sogno durato quarant'anni, realizzato grazie ad uno sforzo congiunto del Club Alpino Italiano, edizioni Idea Montagna e Meridiani Montagne.
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Presentato al Trento Film Festival il primo volume del Sentiero Italia CAI, dal presidente del CAI Vincenzo Torti e il vicepresidente Antonio Montani, Paolo Paci (direttore Meridiani Montagne) e Francesco Cappellari (edizioni Idea Montagna)
Michele Purin

Il presidente del CAI Vincenzo Torti e il vicepresidente Antonio Montani, Paolo Paci (direttore Meridiani Montagne) e Francesco Cappellari (edizioni Idea Montagna) hanno presentato il primo volume del Sentiero Italia CAI durante l'ottava giornata del Trento Film Festival. Durante l'incontro "Il fascino del lungo cammino" hanno dialogato con lo scrittore e alpinista Erri De Luca sul significato dei sentieri e sulla filosofia del lento camminare.

L'intero itinerario del Sentiero Italia CAI sarà descritto in 12 volumi con uscita mensile, acquistabili direttamente sul sito di edizioni Idea Montagna. Il volume numero 6, in realtà il primo ad essere presentato proprio al Trento Film Festival, è dedicato a Emilia-Romagna, Toscana, Liguria - Da Bocca Trabaria al Colle di Cadibona, mentre il prossimo riguarderà il Trentino – Alto Adige.

Sul sito Sentiero Italia CAI è inoltre disponibile una mappa interattiva di tutte le oltre 500 tappe del cammino, con descrizione del percorso, lunghezza della tappa, dislivello, difficoltà, punto di partenza, punto d'arrivo, nonché una lista contatti per saperne di più sulle strutture di accoglienza. Per chi non può aspettare, inoltre, è già uscito un numero speciale di Meridiani Montagne dedicato proprio al Sentiero Italia CAI, che raccoglie in 160 pagine un'antologia delle tratte più spettacolari ed emozionanti di tutto il percorso, comprendendo tutte le Regioni italiane.

È proprio questa varietà a rendere così unica questa pubblicazione, come ha affermato il vicepresidente del CAI Antonio Montani: "Forse non siamo il cammino più lungo del mondo" ha dichiarato Montani, "ma non ci interessa questo: nessuno ci può battere per diversità ambientale, culturale, artistica. Siamo l'unico Paese al mondo che cambia ogni 20 km, che è più o meno la lunghezza di una nostra tappa."

La ricchezza di ambienti e culture diverse è il punto di forza anche per il presidente Vincenzo Torti, che però ricorda come la realizzazione di questo progetto non sarebbe stata possibile senza la partecipazione di tutti i volontari e le volontarie del CAI che si sono occupati personalmente della manutenzione e del restauro di tutti i tratti del sentiero.

"Giorno dopo giorno il cammino prendeva forma", ha raccontato Torti, "nonostante le grandi difficoltà: in alcuni tratti le strade che avevano preso il sopravvento, altrove il sentiero passava su terre terremotate." Ma alla fine il sentiero ha preso forma, ha detto Torti, "Con il desiderio di andare alla ricerca, con la lentezza che permette di scoprire, con la voglia di andare a un ritmo lento attraverso il nostro Paese per riscoprire sé stessi."

Anche Erri De Luca si è trovato d'accordo con questa visione e ha parlato di un' "intelligenza" dei sentieri, nati per seguire le piste di caccia o per permettere alla gente di montagna di spostarsi e commerciare, che riflettono la logica dell'uomo nello spostarsi in ambiente montano.

Quello che affascina maggiormente lo scrittore napoletano è proprio la storia dei sentieri: "Quando cammino sui sentieri storici dell'Himalaya, penso a tutti i più grandi alpinisti che hanno calpestato quello stesso percorso prima di me" ha raccontato De Luca, e ha spiegato come ogni generazione cerchi di spostare un po' più in là i limiti raggiunti da quella precedente. Dopo che tutto il mondo è stato mappato, mancavano ancora le montagne da conquistare: ma ora che anche queste sono state raggiunte, non è più l'ambiente che ci circonda, ma siamo noi a circondare l'ambiente. Di qui la necessità dell'essere umano di imporsi dei limiti nella fruizione dell'ambiente montano, in maniera da vivere con rispetto l'esperienza dell'escursione e della quota: e il Sentiero Italia CAI può essere un esempio di questa filosofia.

di Eleonora Forti

Info: trentofestival.itFacebook TFFYoutube TFF




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