Mia Sconosciuta di Marco Albino Ferrari vince il Premio ITAS del Libro di Montagna
Con Mia sconosciuta (Ponte alle Grazie), Marco Albino Ferrari è il vincitore del Premio ITAS del Libro di Montagna, il concorso letterario internazionale dedicato alle opere in cui si celebra la montagna in tutte le sue forme.
Il libro, già inserito nella cinquina finalista come il migliore fra i testi della categoria “Vita e storie di montagna”, ha il merito di far segnare un passo avanti alla narrativa di montagna, aprendo uno spaccato familiare sul rapporto tanto simbiotico quanto fertile che lega in maniera indissolubile una madre a un figlio, ed entrambi alla insopprimibile fascinazione per le Terre alte, l’escursionismo e l’alpinismo. Una figlia ribelle della migliore borghesia è la sorprendente protagonista di questa storia vera, che appare come in un gioco di specchi di fronte all'autore, suo unico figlio, suo unico amore.
"Marco Albino Ferrari, firma nota del giornalismo di montagna e storico frequentatore del nostro Premio, racconta una storia all’insegna di una struggente tenerezza, che dà conto dell’apprendistato di un cucciolo d’uomo destinato a farsi adulto grazie alla lezione di libertà della madre, e a dispetto delle prospettive ben più chiuse di altri adulti; lo fa con una prosa precisa, asciutta ma capace di grandi immagini evocative, dove il valore civile di una donna coraggiosa risplende all’insegna della bellezza, e la montagna è vista come spazio di crescita personale, luogo dove ci si può cimentare con i propri limiti e si possono incontrare gli amici che ancora non sapevamo di avere" - commenta Enrico Brizzi, Presidente di Giuria Premio ITAS del Libro di Montagna.
Il Premio quest’anno celebra i suoi 50 anni di vita nella 47a edizione. Tra il 2012 e il 2016, il concorso si è infatti svolto ogni due anni, tornando poi nel 2017 alla cadenza annuale in seguito all’elevato numero di autori desiderosi di parteciparvi e all’attenzione crescente da parte del pubblico verso l’editoria di montagna. Il concorso, la cui premiazione dei vincitori si inserisce come da tradizione nell’ambito del Trento Film Festival, ha visto in questa edizione la partecipazione di 110 opere pervenute da 45 case editrici.
Le altre migliori opere che la giuria ha decretato nelle sezioni in gara sono:
Vincitore della sezione “Guide e mappe”: Ussita Monti Sibillini, Ediciclo editore
Ussita è un paese di poche centinaia di abitanti in provincia di Macerata, nelle Marche, tra i Monti Sibillini, e si trova esattamente nel cuore delle zone sconvolte dai terremoti del 2016-2017, dove i segni della distruzione sono ancora visibili. Sono proprio questi segni il fulcro attorno ai quali ha preso corpo un lavoro di comunità durato oltre due anni e sostenuto dalla consapevolezza che se i terremoti non si possono nascondere, si devono però accogliere «come uno degli elementi identitari che rendono il territorio unico». Ussita presenta uno dei tanti territori marginali che abitano l’Italia: luoghi dimenticati, lontani dagli itinerari del turismo conclamato, ai quali è data una possibilità di rinascita a partire da un percorso innanzitutto narrativo: chi ci vive si racconta con una scrittura a più mani e compone un collage di narrazioni letterarie, itinerari, storie, disegni, cartoline dal passato, ricette di cucina, ma anche visioni di possibili scenari futuri. L‘opera è dunque molto più che una guida: è un esperimento di condivisione e di conoscenza.
Vincitore della sezione “Libri per ragazzi”: Damir Karakaš, Memorie della foresta, BEE editore
Per i trentatré capitoli di Memorie della foresta di Damir Karakaš la giuria del Premio Itas ha deciso di compiere un gesto impegnativo, indicando questo libro come necessario per un pubblico di giovanissimi (anche se non certo l’unico) ai quali far conoscere un mondo forse dimenticato, ma così vicino da essere appartenuto alla vita dei nonni e forse dei genitori. Si tratta di un mondo che per secoli è rimasto immutato nei luoghi dove la vita contendeva alla natura il sostentamento e nella natura trovava l’origine delle paure ma anche delle passioni e della bellezza. Leggere queste pagine porta in un altrove di odori, fatiche, terrori e adrenalina che oggi appare lontanissimo e dal quale invece ci divide solo una sottile parete di tempo.
Vincitore della sezione “Alpinismo e sport di montagna”: Bernadette McDonald, Winter 8000, Mulatero editore
L’alpinismo himalayano in inverno è un gioco affascinante e drammatico che da sempre scrive storie epiche. In Winter 8000, Bernadette McDonald narra le storie di quel gruppo di alpinisti che ha scelto di confrontarsi con le montagne più alte della terra nella stagione più ostile e difficile per l’uomo. Il libro è una vera e propria epopea che inizia dalla prima salita invernale dell'Everest, per poi ripercorrere le imprese, vittoriose o tragiche, su tutti gli altri 13 colossi. Protagonisti di questa incredibile storia sono i “guerrieri del ghiaccio”, quegli alpinisti che non possono fare a meno di quel mondo fatto di sfide al limite. Con spirito inglese, McDonald racconta le loro vicende alpinistiche ed umane partendo proprio dai grandi polacchi, “inventori” delle invernali sugli Ottomila. L‘opera aiuta a inquadrare e a comprendere la nuova frontiera dell’himalaysmo.
Vincitore della sezione “Ricerca e ambiente”: Daniele Zovi, Autobiografia della neve, UTET
Dopo oltre quarant'anni di lavoro nel corpo forestale, Daniele Zovi è oggi tra i più preziosi divulgatori italiani in tema di boschi, animali selvatici e salvaguardia dell'ambiente di montagna. Alla lunga esperienza, unisce un talento narrativo che si rivela soprattutto in questa "Autobiografia della neve" il più personale dei libri scritti finora: le nevi di una vita nella pagina di un vero scrittore, dove a volte risuona l'eco di un'altra voce, quella dell'amico e maestro Mario Rigoni Stern al quale il libro sarebbe piaciuto per la capacità di coniugare il rigore scientifico e il piacere del racconto, la memoria delle cose vissute, la curiosità di capire il mondo.
Vincitore della segnalazione per editori e autori trentini: Cesare Poppi, Saggi di antropologia ladina, 3 vv., Istitut Cultural Ladin
I tre volumi che compongono una monumentale opera raccolgono studi e ricerche che l'antropologo Cesare Poppi ha dedicato alla cultura popolare della comunità ladina di Fassa. L'opera condensa e approfondisce tematiche e ambiti diversi: dalla storia alla narrativa orale; le ritualità e i miti; le tradizioni e la cultura materiale; la lingua e gli aspetti storico-sociologici e identitari. La Trilogia si impone come fondamentale documento nel consolidamento della “costituzione” dell‘identità ladina e si rivela fondamentale per studiosi e cultori della materia, per docenti e studenti della scuola ladina in particolare, proponendosi come strumento di didattica e di sapere.
Opere segnalate: Sara Luchetta, Dalla baita al ciliegio. La montagna nella narrativa di Mario Rigoni Stern, Mimesis Editore.
David Bellatalla e Stefano Rosati, Il grande Viaggio, Montura Editing.
“L’editoria italiana ha nuovamente confermato l’interesse per la montagna e per il Premio ITAS. Sono arrivati libri da diverse case editrici; tra di esse, come ormai da alcuni anni, sia quelle specializzate o storicamente impegnate sui temi delle terre alte, sia quelle generaliste – commenta Lorenzo Carpanè, coordinatore del Premio ITAS - Tutte contribuiscono a dare visibilità a temi, protagonisti, ambienti che caratterizzano un mondo così affascinante. E il Premio ITAS è felice di continuare ad essere parte attiva della valorizzazione del lavoro e della passione di autori, editori, librai, bibliotecari, blogger e di chiunque si dedichi alla montagna.”
Link: www.premioitas.it