Aquile, la rivista delle Guide Alpine di San Martino di Castrozza e Primiero festeggia 5 anni

Il 5 agosto scorso la rivista Aquile delle Guide Alpine di San Martino di Castrozza e Primiero ha festeggiato i suoi 5 anni di pubblicazioni in cui ha valorizzato la cultura alpinistica, la storia, le tradizioni, l’attualità del loro splendido territorio gioiello delle Dolomiti. Ospiti speciali Reinhold Messner e Maurizio Manolo Zanolla.
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Il 5 agosto 2017 la rivista Aquile delle Guide Alpine di San Martino di Castrozza e Primiero ha festeggiato 5 anni di cultura alpinistica, storia, tradizioni e attualità valorizzando il loro territorio nelle Dolomiti.
Aquile

In agosto, le Aquile, le guide alpine di San Martino di Castrozza e Primiero, hanno festeggiato con i tanti lettori il primo lustro della rivista che porta il loro nome.

Cinque anni non solo di approfondimenti di cultura montana e alpinistica, ma anche di storia, arte, architettura, usi e costumi e soprattutto attualità che uniscono tutta la Valle di Primiero.

In cinque numeri, come ha calcolato il presidente del comitato di redazione, la guida alpina Narci Simion, l’impegno editoriale si è tradotto in 124 argomenti stampati su circa 600 pagine di splendida carta patinata che dà risalto a foto spettacolari. Un indubbio recupero ragionato del vasto bagaglio storico legato alle Pale di San Martino e agli abitanti che vivono e lavorano ai loro piedi e trattato da contributi di collaboratori specializzati sia interni che esterni al comitato di redazione.

“Fatela vostra”, ha sottolineato durante le presentazioni Manuela Crepaz, direttore responsabile, “conferma quanto Primiero, San Martino di Castrozza, Vanoi e Sagron Mis siano scrigni di eccellenze. Andiamone fieri, sia se siamo residenti, sia se ci soggiorniamo come turisti”.

Con loro, gli altri membri del comitato di redazione, che ormai si possono considerare “scrittori di montagna”: Carla Scalet e le guide alpine Luciano Gadenz e Giuliano Zugliani. Li hanno affiancati le guide Rocco Romagna, Duilio Boninsegna, Renzo Corona, Tullio Simoni e i consulenti Paolo Orsega e Marco Vinduska.

Le due presentazioni al pubblico sono state un successo. Il cinque agosto, al Rock Garden dell’hotel Regina di San Martino di Castrozza, ha lodato la rivista - e la bellezza di Primiero e delle sue montagne - il re degli Ottomila, Reinhold Messner, che ha curato pure l’introduzione della rivista e ne ha dato eco sulla Gazzetta dello Sport, portando lustro a San Martino di Castrozza. Ospite d’eccezione, un altro alpinista, protagonista indiscusso della Dolomia: Manolo, il Mago, che, conversando con il “collega”, ha spiegato come l’alpinismo non sia solo da intendere quale prestazione sportiva, ma vera cultura.

Cinque giorni dopo, a Fiera di Primiero, i presenti sono stati allietati dalla magistrale esibizione del Coro Sass Maor, interprete della cultura musicale primierotta legata alle proprie ancestrali tradizioni.

Si è data visibilità ai collaboratori, tra cui il direttore artistico Pierluigi Orler, che ha spiegato la capacità della fotografia di mostrare l’anima dei personaggi – splendide le foto dei boschieri di Mezzano e della Stre(e)tBarch degli artisti Nicola Degiampietro e Gian Zeni.

Anche questa quinta edizione – acquistabile richiedendola a magazine@aquilesanmartino.com – si distingue per la miriade di argomenti trattati: la cima protagonista, dopo Madonna, Cimon della Pala, Canali e Pala di San Martino, è il Sass Maor. La storica guida è invece Antonio Tavernaro, classe 1862, che con il Sass Maor ha saputo creare uno stretto legame alpinistico e la cui attività è quella finora meno approfondita del celebre quartetto formato da Michele Bettega, Giuseppe Zecchini e Bortolo Zagonel, proposti nelle passate edizioni.

Tra i temi più originali, la storia che narra la nascita della suola Vibram, che grazie ad un’aderenza eccezionale, cambiò il modo di andare in montagna. Non tutti sanno che il precursore fu il pastore Pietro Simion, di Tonadico.

Gli approfondimenti storici e culturali spaziano dalla bella ricostruzione di un’industria ormai scomparsa, quella della follatura della lana al Fol di Transaqua, a temi curiosi, come quello sugli organi a canne presenti nelle chiese di valle. Non manca neppure la continuazione sulle vicende legate alla Grande Guerra.

L’occhio rimane estasiato dalle foto d’autore, ma non mancano scatti di tanti fotografi locali, unici nel catturare l’essenza delle Pale.

Il Comitato di Redazione
Aquile Magazine





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