Alp magazine - exploit 2006
A marzo è uscito in edicola l’annuario da collezione Alp Exploit 06: grandi imprese, personaggi, eventi di un anno verticale su pareti, blocchi, falesie.
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Exploit 2006 - imprese, personaggi, eventi. Una raccolta degli eventi, dei personaggi e delle imprese maggiori del 2006.
Planetmountain.com
Il terzo numero del nuovo Alp magazine mensile è dedicato a quel che è stato con uno speciale numero Exploit 2006, un "annuario di quel che è stato" che presenta una ricca cronologia dei "fatti" dell'alpinismo (curata da Carlo Caccia) e dell'arrampicata (a cura di Nicola Noè) dello scorso anno. Ma anche approfondimenti, interviste sul mondo verticale.
Si parla dell’Alaska, terra di cime ambite per spedizioni da fuoriclasse. Lassù, in quel regno di ghiaccio e roccia, a tu per tu con il Circolo polare artico, è passato il grande alpinismo del passato e abita quello del futuro.
Piolet d’or: sono stati Marko Prezelj e Boris Lorencic ad alzare l’ambito al cielo, salendo il pilastro nord ovest della montagna perfetta, il Chomo Lari che tocca quota 7.350, al confine tra Tibet e Bhutan. Ma hanno avuto filo da torcere da coloro che vengono considerati i portabandiera dell’alpinismo russo di oggi: Denis Urubko e Serguey Samoilov. Nessuno come loro: il Broad Peak nel 2005 e neppure dodici mesi dopo il Manaslu. Due 8000, due prime proibitive, uno stile unico. Da qui si apre una panoramica sull’alpinismo dell’est: vent’anni di cambiamenti dalle squadre ai solitari.
Idee e opinioni sull’alpinismo di casa nostra: nelle interviste ad alcuni mattatori della scena da Valseschini a Moro, poi Giorda, Libera, Larcher, Marlier e Salvaterra. Un dibattito sulla “generazione della resina”, scatenato dalla domanda: ma la montagna è ancora necessaria per scalare? Come i più giovani interpretano l’arte dell’arrampicata a prescindere dai luoghi. Con un’intervista a Patxi Usobiaga e Luca “Canon” Zardini.
Note a margine di un grande evento sportivo, il Daone Ice Master, che ha visto la prima storica vittoria di una climber italiana, Jenny Lavarda, ed è diventata la gara emblema del cambiamento climatico, con l’arrivo del Föhn, che ha fatto sciogliere il ghiaccio e trasformato l’arrampicata in dry-tooling, rimettendo al lavoro il grande team di tracciatori... su legno.
E ancora: Cosa succede sugli Appennini, in un aggiornamento sulle attività a cura di Stefano Ardito. Davo Karnicar chiude il cerchio delle Seven Summit discese in sci, con l’ultimo exploit sul Mount Vinson in Antartide. Il Canadian Alpine Club compie 100 anni.
Interviste a: Daniel Andrada, Stéphane Benoist, Jenny Lavarda, Ueli Steck, Maurizio “Manolo” Zanolla.
Si parla dell’Alaska, terra di cime ambite per spedizioni da fuoriclasse. Lassù, in quel regno di ghiaccio e roccia, a tu per tu con il Circolo polare artico, è passato il grande alpinismo del passato e abita quello del futuro.
Piolet d’or: sono stati Marko Prezelj e Boris Lorencic ad alzare l’ambito al cielo, salendo il pilastro nord ovest della montagna perfetta, il Chomo Lari che tocca quota 7.350, al confine tra Tibet e Bhutan. Ma hanno avuto filo da torcere da coloro che vengono considerati i portabandiera dell’alpinismo russo di oggi: Denis Urubko e Serguey Samoilov. Nessuno come loro: il Broad Peak nel 2005 e neppure dodici mesi dopo il Manaslu. Due 8000, due prime proibitive, uno stile unico. Da qui si apre una panoramica sull’alpinismo dell’est: vent’anni di cambiamenti dalle squadre ai solitari.
Idee e opinioni sull’alpinismo di casa nostra: nelle interviste ad alcuni mattatori della scena da Valseschini a Moro, poi Giorda, Libera, Larcher, Marlier e Salvaterra. Un dibattito sulla “generazione della resina”, scatenato dalla domanda: ma la montagna è ancora necessaria per scalare? Come i più giovani interpretano l’arte dell’arrampicata a prescindere dai luoghi. Con un’intervista a Patxi Usobiaga e Luca “Canon” Zardini.
Note a margine di un grande evento sportivo, il Daone Ice Master, che ha visto la prima storica vittoria di una climber italiana, Jenny Lavarda, ed è diventata la gara emblema del cambiamento climatico, con l’arrivo del Föhn, che ha fatto sciogliere il ghiaccio e trasformato l’arrampicata in dry-tooling, rimettendo al lavoro il grande team di tracciatori... su legno.
E ancora: Cosa succede sugli Appennini, in un aggiornamento sulle attività a cura di Stefano Ardito. Davo Karnicar chiude il cerchio delle Seven Summit discese in sci, con l’ultimo exploit sul Mount Vinson in Antartide. Il Canadian Alpine Club compie 100 anni.
Interviste a: Daniel Andrada, Stéphane Benoist, Jenny Lavarda, Ueli Steck, Maurizio “Manolo” Zanolla.
Note:
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