Tiro Leader in Val Sapin, intervista ad Alberto Gnerro e Federica Mingolla

Intervista ad Alberto Gnerro e Federica Mingolla, i due “giudici di gara” del Tiro Leader in Val Sapin sopra Courmayeur in Valle d’Aosta. Fino ad ottobre due vie, una maschile ed una femminile, nella storica falesia La città di Uruk attendono la prima libera; in palio un premio di €1.000 per ciascun tiro.
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Federica Mingolla in arrampicata in Val Sapin sopra Courmayeur, Valle d’Aosta
Marco Spataro

Val Sapin è un piccolo gioiello sopra Courmayeur, meno famosa della Val Ferret e la Val Veny ai piedi del massiccio del Monte Bianco, ma altrettanto affascinante e, dal punto di vista dell’arrampicata sportiva, con una gemma rara: La città di Uruk. Si tratta di una storica falesia a 1500 metri di quota chiodata negli anni ’80, poi per diversi motivi caduta nel dimenticatoio, che negli ultimi anni sta vivendo una sorta di revival grazie all’instancabile Alberto Gnerro che ha chiodato e sistemato quasi una quarantina di tiri di tutti i gradi. Comprese due vie che fungono come banco di prova per il Tiro Leader, quella “gara non-gara” su una via maschile, ed una femminile, ancora da liberare. I tiri hanno già un nome, rispettivamente No Feet No Party e Soul Man, e al primo e alla prima che entro ottobre li libereranno andrà un premio di 1.000 €. Abbiamo parlato con i due “giudici di gara” Alberto Gnerro e Federica Mingolla per capire qualcosa di più.

Alberto, innanzitutto parlaci di questa falesia. Cos’hai pensato quando l’hai vista la prima volta
La prima volta mi ha portato Andrea Plat, e mi sembrava di essere arrivato in una piccola Céüse! Poi guardando più da vicino mi sono reso conto che la roccia è un po’ diversa, e più avara di prese. Nei primi anni 2000 andavo su da solo, partivo in bici da dove la strada è sbarrata in direzione Rifugio Bertone, e chiodavo le vie. Non trovato nessuno che volesse accompagnarmi, il posto era troppo isolato forse, ma non era un problema, per me è stato bel momento, di scoperta. Poi invece dal 2006, quando ho fondato la mia palestra Run Out a Biella, sono riuscito a coinvolgere il gruppo di ragazzini perché potevamo usare una baita su in valle e potevamo quindi salire con la macchina! Così gli ho evitato la camminata, ma non le vie dure ;-) La mattina chiodavo, il pomeriggio scalavamo.

Le tue prime impressioni invece Federica?
La Val Sapin è un posto bellissimo, quando inizi a salire verso la falesia ti rendi conto che non sarà la solita giornata, bensì una bella giornata in montagna a respirare aria fresca e gioire del bel panorama che la balconata dove è situata la falesia dispone. Quando ci sono stata la prima volta ho subito apprezzato la qualità della roccia e la bellezza del luogo, poi mi sono anche accorta che l’arrampicata non era così generosa come altre falesie... motivo per cui ho sempre fatto molta fatica a trovare persone disposte a venire a scalare qui. Recentemente però sono stati attrezzati dei tiri nuovi, più alla portata di tutti, e questo ha aumentato decisamente l’afflusso di arrampicatori.

Attualmente ci sono quasi una quarantina di vie, tra cui anche le due che servono per il tiro Lead. Alberto, che ci dici di quella maschile?
La via del concorso maschile era originariamente un po’ diversa rispetto a come si presenta oggi. Salivo su dritto e per superare una sezione completamente liscia avevo scavato alcune prese, poi mi sono reso conto che si poteva salire andando leggermente a destra, così ho chiuso i buchi e modificato la linea. La definirei super fisica, uno strapiombo iniziale attorno all’8c, seguito da un boulder duro all’ultimo spit poco sotto la catena. I piedi sono sempre spalmati su piccoli appoggi svasi, serve grande sensibilità per spingere il giusto. È alta 20 metri in tutto, che forse al giorno di oggi non sembra molto. Ma vi garantisco che non è poco con questa intensità!

Non abbiamo dubbi. E quella femminile invece Federica?
Anche la via di gara attrezzata per le donne è bella tosta, ma omogenea, la definirei resistenza su buchi lontani e a volte svasi, in leggero strapiombo. A me personalmente è piaciuta tantissimo perché è un genere di arrampicata che da noi è praticamente impossibile da trovare. L’ho provata solo un giorno in cui tra l’altro la via era un po’ bagnata, e con la corda dall’alto ho salito la via fino al punto in cui era stata pulita. Ora sono stati aggiunti 2-3 metri di scalata per raggiungere la catena e perciò dovrò tornare per completare la ricognizione. Il grado si aggira intorno all’8b+, più o meno, vedremo.

Siete coinvolti quest’anno come “giudici di gara”
Si, speriamo che il tempo giochi la sua parte, e che le vie vengono provate e salite. Sarà necessario inviarci un video della salita integrale. Il periodo migliore sta per arrivare, fine estate e tutto l’autunno inoltrato se è una buona stagione. Nel primo pomeriggio la falesia va in ombra e arriva l’aderenza. Sono curioso.

Federica?
Spero che qualche donzella si faccia avanti su questa via perché non è solo bella, ma è anche bellissimo essere lì e scalare in un posto paradisiaco. E poi non dimentichiamoci che c’è anche un bel montepremi per chi si impegnerà a chiuderla. Però quello è solo uno stimolo in più, secondo me andrebbe provata perché è lì, pronta per voi, e la montagna fa da super contorno. Cosa si potrebbe voler di più?

Sponsor: CSC Courmayeur
Sponsor tecnico: Doc Roc di Alberto Gnerro

Info e regolamento: www.arrampicatainvalledaosta.it




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