Chantel Astorga e la prima solitaria femminile della Via Cassin al Denali in Alaska
A metà giugno 2021 Chantel Astorga ha completato la prima solitaria femminile di una delle vie più famose dell'Alaska, la Via Cassin sul Denali (McKinley). La solitaria di questo monumento all’alpinismo mondiale non è nata dal nulla, infatti negli ultimi dieci anni la statunitense ha accumulato, senza grande clamore, una serie di salite estremamente impressionanti, con solitarie di spicco come la Mescalito e The Nose su El Capitan in Yosemite (quest'ultima in poco più di 24 ore), nonché la prima femminile del Denali Diamond Headwall nel 2015 insieme a Jewel Lund, e nel 2018 la prima femminile, e solo nona assoluta, della Diretta Slovacca sul Denali insieme a Anne Gilbert Chase. La solitaria della Cresta Cassin rappresenta una sogno di lunga data che si è trasformato in realtà.
Chantel partiamo da questa tua visione e sogno di sempre
Certo! È un obiettivo che ho dal 2015. La Via Cassin è una delle vie più iconiche dell’Alaska, e il Denali è una delle mie montagne preferite. Dato che sono una sciatrice, e viaggiare sui ghiacciai da sola può essere pericoloso, ho voluto usare gli sci per l'avvicinamento per renderlo più sicuro. Ma anche salire con gli scarponi e gli sci, per poi sciare di nuovo in discesa. Una solitaria mi sembrava divertente.
Messa così sembra quasi semplice... ma come ci sei arrivata a questo punto? E quanto è speciale per te questa montagna?
L'Alaska Range è sicuramente uno dei miei massicci preferiti. Mi piacciono le montagne di 6000m e dato che il Denali si trova in questo massiccio, non riesco a non tornarci, anche se richiede tanto sforzo solo per installare un campo base avanzato per acclimatarsi. Ho passato molto tempo sui versanti sud e ovest della montagna, quindi li conosco abbastanza bene. Tuttavia, non sono stata sul versante nord o est, quindi ho ancora molto altro da esplorare. Ho probabilmente l’ho scalata dieci volte in tutto, ma non arrivo mai in cima durante la fase di acclimatamento, altrimenti rovinerebbe l'obiettivo finale!
Avevi già salito la Via Cassin? Cosa ti aspettavi?
No, non avevo mai salito la parte tecnica della Cassin. Sono stata due volte sugli ultimi 700 metri, ma a quel punto è tutto una camminata in salita. Non so bene cosa mi aspettassi, sapevo solo che avrei potuto superare qualsiasi cosa avessi incontrato.
Eri ben acclimatata?
Sì, acclimatata decentemente. Speravo di raggiungere la cresta sommitale due volte in fase di acclimatamento, ma il tempo era stato difficile e ci sono riuscita soltanto una volta.
In passato avevi completato alcune importanti prime salite femminili, ad esempio con Jewel Lund e Anne Gilbert Chase. Perché hai deciso di andare da sola questa volta?
Di solito non salgo grandi vie in solitaria, invece passo molti giorni da sola in montagna a fare scialpinismo, e ho salito vie su El Capitan in solitaria (ma sempre con una corda). Quel tempo da sola in montagna è sempre stato potente per me, in modi che non riesco a spiegare. Immagino che volessi semplicemente provare com'era essere da sola su una via tecnica in alta montagna e la Via Cassin sembrava perfetta. Ha anche una ricca storia di salite in solitaria.
Ma per curiosità, avevi già salito la montagna in solitaria?
Sono stato sulla via West Buttress da sola, ma non sei mai veramente da solo sulla West Buttress.
Quindi tornando al tuo sogno: ti sei avvicinata alla montagna sciando il versante West Rib/Seattle Ramp.
Corretto. La mia più grande esitazione con la solitaria della Via Cassin era l’avvicinamento. Non importa quale avvicinamento prendi, devi navigare un terreno fortemente crepacciato. Scendere la West Rib fino alla sua base, e risalire il NE Fork è l'opzione più sicura. Ero già stata sulla Seattle Ramp in precedenza e ho pensato che fosse un'opzione, ma avevo bisogno di una traccia per sentirmi a mio agio. Onestamente non mi sentirei a mio agio a girovagare da sola per la Seattle Ramp alla ricerca della via più sicura poiché è una ghiacciaio con molti crepacci. Quando ho visto la traccia e le impronte lasciate dagli scarponi, ho svoltato a sinistra e ho sciato in condizioni piuttosto buone. Non mentirò, a volte mi sono spaventata al solo pensiero di essere da sola in una tempesta di neve.
E quindi sei anche salita con gli sci, per tutta la cresta?
Sembrava logico portare il materiale lungo la cresta e continuare fino in cima. Si possono usare gli sci per la discesa dalla montagna. La parte alta della montagna era in pessime condizioni quest'anno e il mio piano originale di scendere una delle linee iconiche non aveva senso. Mentalmente ero piuttosto provata quando sono arrivata in vetta, e quindi sono scesa dalla normale West Buttress Route, sciando e disarrampicando dove necessario.
Ma com'è andata la salita vera e propria?
La salita è stata fantastica. Sono entrata completamente nel mio ritmo e tutto è filato alla perfezione. Ho finito il cibo a 5500m, il che non è stato un grosso problema dato che è solo una camminata in salita da lì fino in cima, ma ho dovuto scavare un po' in profondità per rimanere motivata. Avevo così tanto sonno! Ho iniziato alle 05:30 circa e pensavo di potercela fare in circa 13 ore, ma ho raggiunto la vetta un po' dopo le 20:00. A giugno nell’Alaska Range non c'è bisogno di una lampada frontale, è bello quanta luce ci sia ancora.
A proposito di lampada frontale, quanto materiale avevi con te?
Ho preso un kit da bivacco di poco più di un chilo, in modo da poter dormire alla base della via, ma non era qualcosa con cui mi sarei sentito a mio agio in alto. Era una tenda 2 posti e 2 stagioni, poi un sacco a pelo e un piccolo materasso. Una corda Petzl Pur da 5mm che ho tagliato a 40m e due viti da ghiaccio nel caso dovessi uscire dalla via. Due paia di calzini perché ero preoccupata che i miei piedi si congelassero negli scarponi da sci, e infatti ho cambiato i miei calzini a metà via. Un InReach. Un piccolo fornello ed una piccola cartuccia. 2 litri di acqua. 10 barrette/4 gel. Più gli sci ed i bastoni da sci. Tutto stava bene nello zaino da 30 litri.
Quanto tempo sei stata in montagna quindi?
Quando ho lasciato il Camp 14k sul West Buttress il 13 giugno mi ci sono volute 3 ore e 10 per salire i 600 metri fino alla West Rib e sciare i 1200 metri fino alla base della parete sudovest e la Via Cassin. Ho riposato lì il pomeriggio e la sera, e avevo intenzione di alzarmi a mezzanotte, ma ho dormito bene e non mi sono svegliata fino alle 04:00 del 14 giugno. 14 ore e 39 minuti dalla terminale fino in cima lungo la Via Cassin, poi 2 ore e mezza per scendere la West Buttress e tornare al campo a 14k. Non ho cronometrato la discesa.
Beh complimenti Chantel. Ma per te, qual è la cosa più bella dell'andare in montagna da sola?
Domanda difficile! Forse sei soltanto un po' più presente a ciò che ti circonda, alle tue emozioni e ai tuoi pensieri. Non c'è niente che ti distragga da questo. È stata un'esperienza piuttosto forte.
Rispetto alle tue precedenti salite nelle grandi montagne, come la consideri questa? Ed è stata all'altezza delle tue aspettative?
L'arrampicata sulla Via Cassin è stata divertimento puro. È davvero una via perfetta. La salita e l'esperienza sono state diverse da tutte le altre vie che ho salito con compagni di cordata e non sono proprio paragonabili. È stata all'altezza di quel sogno e di quella visione, certamente!
CRESTA CASSIN, DENALI
Salita per la prima volta dal 6 - 19 luglio 1961 da una spedizione dei Ragni di Lecco composta da Riccardo Cassin, Luigino Airoldi, Gigi Alippi, Jack Canali, Romano Perego e Annibale Zucchi, questa elegante e difficile linea è una delle più famose ed ambite vie del mondo. Dopo la salita Cassin ha ricevuto un telegramma di congratulazione del presidente degli Stati Uniti John Kennedy. La via affronta difficoltà di Alaska Grade 5, 65°, 5.8 AI4, e alta circa 3000m e solitamente viene salita in 3 - 7 giorni.
Prima solitaria: Charlie Porter, 1976
Prima solitaria femminile: Chantel Astorga, 2021
Salita più veloce: Colin Haley, 2018, 8:07 ore